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8 settembre 2024 7 08 /09 /settembre /2024 03:57

Si tratta del mio commento ad una foto che scattai nel settembre del 2009 nel corso di una mia passeggiata a Villa Sperlinga e Piazza Unitá d’Italia. Il commento è nato nel cono d’ombra dei miei duetti a distanza (attraverso FB) con il mio amico Enzo che di lì a poco scomparve dai social

Maurizio Crispi

Il telamonio e le nuvole (foto di Maurizio Crispi)

Un gigante di pietra - un telamonio - contempla le nuvole. 
La scultura, al centro di un’aiuola spesso rinsecchita perchè popolata da un tipo di albero di alto fusto che prosciuga letteralmente il terreno (si tratta dei Brachychiton), è stata voluta alcuni anni dall'Amministrazione comunale, assieme ad altre due collocate all’interno della vicina Villa Sperlinga. 
A differenza di queste ultime due alquanto indecifrabili (e, a mio parere, insignificanti), la prima (il torso di pietra) esercita sul passante una certa suggestione, forse perché in qualche misura induce a pensare ai "prigioni" michelangioleschi.
Il torso è possente e così pure la metà inferiore del corpo. La mancanza della testa e di parte degli arti superiore conferisce all'opera una certa inderteminatezza e un senso di incompiutezza.
In questo scatto, ravviso un doppio avvistamento.
Nelle mie infezioni, la foto doveva riguardare soltanto le nubi e non mi ero accorto - forse per via dell’incidenza della luce - che nell'inquadratura cadeva anche il prigione. 
Quindi, in questa prima specie di avvistamento si è verificato un effetto blow-up.
Ma, nello stesso tempo, sembra che il gigante pietrificato sia intento a sua volta nell'avvistamento delle nubi nel cielo sopra di lui e che il suo corpo sia percorso quasi da un fremito di annichilimento e disperazione nella percezione del divario esistente tra la levità delle nubi che veleggiano alte e i vincoli cui - come statua - è condannato.

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11 luglio 2024 4 11 /07 /luglio /2024 07:09
La sedia dell'extracomunitario (foto di Maurizio Crispi)

Ogni giorno un extracomunitario, probabilmente asiatico, pelle molto scura, bianca barba profetica, si accomoda su questa sedia pieghevole davanti all’ingresso della farmacia di via Ludovico Ariosto, a Palermo, proprio accanto alla libreria "Punto Einaudi", di cui sono frequentatore e cliente.
Per ore se ne sta seduto lì paziente e chiede un obolo a tutti coloro che entrano ed escono dalla farmacia, ma anche ai passanti.
É gentile nel suo chiedere, non invadente e neppure aggressivo, come invece si connota di frequente il comportamento di altri questuanti. 
È una presenza assidua
Non si può non notarlo
Quando si ritira nei suoi quartieri (e mi chiedo: dove abiterà mai? Avrà una sua famiglia? Un suo posto?) la sedia la lascia legata alla balaustra un po’ sbilenca che delimita i posti auto riservati agli acquirenti della farmacia.
Non avrebbe senso, in fondo, portarsela a casa e fare avanti e indietro con quel carico!
È più pratico lasciarla lì, pronta per l’uso, il giorno dopo. In fondo, è il suo strumento di lavoro, ma - d’altra parte - chi potrebbe mai voler rubare una vecchia sedia?

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10 maggio 2024 5 10 /05 /maggio /2024 13:49
Io di qua non me ne vo'

Ho incontrato un dì
un gatto tranquillo e pacifico
Nel vedermi
non ha fatto una piega

Di sguiscio mi ha fissato
serafico e sornione

Con la sua calma,
con la sua indifferenza,
in silenzio mi ha detto:

"La strada qui è mia
e non me vo’"

Sono ripassato la sera
da quello stesso luogo
e il gattone era ancora lì,
imperturbabile,
a guardia del suo territorio

Maurizio Crispi (1° maggio 2024)

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23 aprile 2024 2 23 /04 /aprile /2024 11:45

All’improvviso, quegli occhi
si sono accesi come due fari abbaglianti
e poi, in un istante,
con un unico movimento fluido
si sono ritratti nel buio
e il gatto con loro

Foto di Maurizio Crispi

Foto di Maurizio Crispi

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1 febbraio 2024 4 01 /02 /febbraio /2024 07:39

Mr Arancino. Buona la prima! 

Mr Arancino (foto di Maurizio Crispi)

Ecco cos’ho avvistato questa mattina! 
C’era questo tipo enorme obeso, 
proprio un pacchione, 
un ciccione di grossa stazza, 
tutto proteso in avanti 
Ho pensato, in prima battuta, 
che tenesse questa postura 
per via del peso immane della panza
che lo sbilanciava in avanti
In realtà, 
come ho potuto constatare,
proseguendo nella mia passeggiata 
e superandolo,
il suo corpaccione era 
tutto proteso su un tavolino a piantana 
- di quelli che si adoperano 
nei locali per la ristorazione 
per consumare direttamente in piedi
oppure assisi su scranni più alti 
delle normali sedie -
e vi s'appoggiava 
con tutto il suo peso 
puntellandosi su entrambi i gomiti 
In questo senso, 
egli era anaclitico 
(si badi bene, non Anacleto)
e teneva stretto 
tra le due mani a coppa
un’arancina ancora fumante,
con atteggiamento quasi di preghiera 
e di sacrale comunione
(eravamo davanti alla vetrina 
della rinomatissima rosticceria 
che a Palermo opera da forse 40 o 50 anni
sempre in questa location)
Il Nostro era con il viso proteso 
verso l’arancina 
e ne mangiava a piccoli bocconi
tenendola tra la mani
con religioso afflato
o forse per evitare 
che ne cadesse per terra 
anche soltanto una briciola
La teneva all’altezza della bocca
e ne staccava piccoli morsi,
senza fretta e avidità, 
quindi con lentezza 
per goderne in pieno, 
assaporandola
con voluttà 
e con fare protettivo
Erano le 7:30 del mattino, 
forse le 7:40 
e, quindi. il signore senza nome,
questo mangiatore cortese d’arancina
era ala sua prima della giornata
Considerando la stazza di Mr Arancino
c’è da chiedersi quante arancine,
o genericamente quanti altri "pezzi",  
avrebbe mangiato successivamente
nell’arco della giornata
Insomma questo è stato 
un incontro davvero memorabile
che mi ha colpito 
e che ho ritenuto di immortalare 
con una fotografia,
ovviamente non frontale 
ma di spalle
Non voglio urtare la sensibilità d'alcuno,
io!

 

(25 gennaio 2024)

Mr Arancino (foto di Maurizio Crispi)
Mr Arancino (foto di Maurizio Crispi)
Mr Arancino (foto di Maurizio Crispi)

Mr Arancino (foto di Maurizio Crispi)

Il custode della statua di Santo Pio

ll custode della statua di Santo Pio (foto di Maurizio Crispi)

Abita lì in un riparo improvvisato
Tiene lì tutte le sue masserizie
Tiene pulito
Accudisce amorevolmente 
la statua di Santo Pio
collocata a pochi metri di distanza
Per auto-elezione ne è divenuto
l’instancabile custode
È un derelitto
oppure sarà uno 
che ha trovato un senso
nel suo vivere da emarginato 
e che, a suo modo, è felice?
Sono le piccole cose
quelle che fanno un Uomo grande,
quelle che rendono perfetti i giorni

 

Vorrei che la nostra città distratta
si accorgesse
di questo piccolo, grande, uomo
e traesse insegnamento
dalla sua umiltà devozionale
che è piena di tesori e di cose belle

 

(8 gennaio 2024)

Il Custode della statua di Santo Pio (foto di Maurizio Crispi
Il Custode della statua di Santo Pio (foto di Maurizio Crispi
Il Custode della statua di Santo Pio (foto di Maurizio Crispi
Il Custode della statua di Santo Pio (foto di Maurizio Crispi
Il Custode della statua di Santo Pio (foto di Maurizio Crispi

Il Custode della statua di Santo Pio (foto di Maurizio Crispi

La vecchina con il deambulatore

La vecchina con il deambulatore (foto di Maurizio Crispi)

L’anziana donna 
cammina faticosamente
appoggiata al deambulatore
La testa bassa,
piegata in avanti 
Lo sguardo orientato a terra
L’andatura incerta
La traiettoria pure,
perché ci sono mille ostacoli da superare
Si ferma di frequente,
ogni pochi passi,
a riposare e rifiatare
Nelle soste risistema gli oggetti
Poggiati sul piano di seduta
del suo dispositivo
Non è barbonesca oppure homeless
camminante o viandante
Indossa abiti puliti e di buona fattura
Ha la voce gentile ed educata
quando si scusa 
perché è venuta a sbattermi addosso
Lo stare con la testa piegata in avanti 
non la aiuta a seguire una rotta precisa
e a evitare gli ostacoli
e le insidie della nostra città caotica
Ai piedi indossa delle semplici infradito
senza calze
Da dove viene?
Dove va?
Forse a fare la spesa quotidiana,
non so
È un’immagine iconica
di solitudine vagante,
ma anche di coraggio
Una piccola cometa fulgida
di dolore gentile e composto,
e di grande, umanissima, dignità

(2 dicembre 2023)

La vecchina con il demabulatore (foto di Maurizio Crispi)
La vecchina con il demabulatore (foto di Maurizio Crispi)
La vecchina con il demabulatore (foto di Maurizio Crispi)
La vecchina con il demabulatore (foto di Maurizio Crispi)
La vecchina con il demabulatore (foto di Maurizio Crispi)

La vecchina con il demabulatore (foto di Maurizio Crispi)

L'uomo che prega in solitudine

L'uomo che prega in solitudine

Cosa fa quest’uomo,
accomodato
- o si potrebbe dire appanchinato -
su una sedia addossata al muro
lungo una via cittadina,
immobile
con il cappuccio calato sulla testa?

Mi ispira tristezza,
malinconia,
senso di solitudine,
Se ne sta immobile
Non batte ciglio
Non scuote la testa
Non leva mai le braccia
che tiene appoggiate alle cosce
Non chiede l’elemosina ai passanti
Forse è semplicemente
in attesa di ingaggio
e che qualcuno venga
a offrirgli un lavoretto,
una caviglia, come si dice
Un derelitto postmoderno
Uno che aspetta Godot
scrollando e meditando
Per me che l’ho osservato a lungo
é un autentico mistero

Uno dei tanti misteri
delle umane miserie

Alcuni dicono, prosaicamente,
che sia intento a compulsare il telefono,
ma io non credo,
penso che c'è dell'altro

Maurizio Crispi (16 marzo 2024)

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25 gennaio 2024 4 25 /01 /gennaio /2024 06:44

Un mio piccolo scritto risalente a molti anni addietro, recuperato attraverso i "ricordi" proposti quotidianamente da Facebook

Maurizio Crispi (25 gennaio 2010)

Il cagnolino decollato (foto di Maurizio Crispi)

Ero un simpatico cagnolino da cappelliera d'auto
Me ne stavo sul retro alle spalle del mio padrone e, mentre l'auto si muoveva, la mia testa oscillava festosamente salutando il mondo che scorreva ai miei piedi
Poi, un giorno, ho visto una cagnetta
Bellissima! Aveva le ciglia lunghe lunghe e mi guardò una sola volta, ammiccando con i suoi occhioni neri
E poi, mi ha lanciato uno sguardo lungo e languido
Io, in un attimo, di fronte a tanta bellezza e leggiadria, persi la testa per lei
Fu un vero colpo di fulmine, di quelli che più non si dimenticano
La mia testa, letteralmente, se ne andò appresso a quella meravigliosa cagnetta, e il mio corpo - una spoglia vuota - rimase indietro, senza vita
Il mio padrone, avendo constatato che io ero ormai ero andato via - la mia testa perduta in un sogno d'amore - e fallito ogni tentativo di rianimazione del mio corpo senza vita e decollato, pensò che fossi ormai inservibile: non potevo più fare oscillare il mio capo con quella eleganza che mi contraddistingueva, fingendo un sorriso che non era più dentro di me
Allora, crudelmente, in un attimo decise di sbarazzarsi di me e, con una gentilezza riparatoria (questo lo devo ammettere), mi depose sul marciapiedi, vicino a dove aveva parcheggiato la sua auto
Spero che, un giorno, la mia testa rinsavita possa ricongiungersi con il resto del mio corpo
Ma non c'è più molto tempo ormai: stiamo arrivando ad un punto di non ritorno
Presto qualcuno mi raccatterà e mi butterà nel cassonetto che si erge minaccioso a soli pochi passi da me
Lo sento
Attendo malinconicamente e consumo questi ultimi istanti come una fiammella morente, prossima ad estinguersi
La mia vita di giocattolo mi sta abbandonando a poco a poco
Ma sino all'ultimo non smetterò di sperare che la mia testa ritorni o che qualcuno mi raccatti e mi porti via con sé, anche così come sono, decollato

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24 gennaio 2024 3 24 /01 /gennaio /2024 09:57
C'è sempre una panchina per...

C’è sempre una panchina dove sedersi
per riflettere
per guardarsi attorno
per riposarsi
per leggere
per consultare lo Smart Phone
per parlare con se stessi
ma anche per grattarsi la pancia,
se si ha voglia di farlo,
oppure per fissare l’ombelico
con insistenza meditativa
per smarrrircisi dentro
o, infine, per dormire in beatitudine

Maurizio Crispi (23.01.2023)

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9 gennaio 2024 2 09 /01 /gennaio /2024 07:15

Foto e commento risalgono al 14 settembre 2009 e furono postati nel mio profilo Facebook, allora molto giovane.
Credo di aver cominciato a trafficare con Facebook solo nel 2008
Prima, niente

Maurizio Crispi (2009)

Il ragno crociato da me avvistato (foto di Maurizio Crispi)

Un bel dì, alcuni anni fa, mi sono affacciato alla veranda. E cosa ti trovo?
Un inaspettato ospite!
Mai visto un ragno simile!
Mi sono chiesto, con un tipico fraseggiare nostrano, ma italianizzato: "Ma questo a chi appartiene?".
Se avessi creduto al mondo delle fiabe, avrei potuto pensare che si trattava di un ragno velenoso, mandato dalla strega cattiva.
Ho deciso - di primo acchito - di sospendere qualsiasi giudizio e di evitare qualsiasi lavoro di elaborazione narrativa, piuttosto, documentando oggettivamente l'evento
Ho tirato alcune foto in macro.
Poi, sono tornato dopo circa un'ora per osservare meglio il ragnaccio malefico (quanto era grosso!) e anche per vedere quali progressi avesse fatto con la sua tela
Ed invece…
Era scomparso
Forse il posto che aveva scelto per iniziare a tessere la sua tela non era del tutto idoneo
Non so
E non è più tornato, né questo, né altri simili
Per me, questa epifania rimarrà un autentico mistero

 

ARANEUS DIADEMATUS chiamato anche ragno "crociato" per il tipico disegno del corpo che ricorda una croce.

Bruno Beretta Dixit

Araneus diadematus, il ragno crociato

Esemplare di ragno crociato (dal web)

Spesso considerato pericoloso, in verità il ragno crociato è un aracnide del tutto innocuo. Il suo morso infatti non è velenoso per gli esseri umani. Vive anche nelle nostre case, dove soffitte e cantine impolverate sono ambienti perfetti per il suo stile di vita.

(kodami.it) Il ragno crociato, conosciuto anche tramite il suo nome latino Araneus diadematus, è uno dei ragni più diffusi in Europa e uno dei membri meglio conosciuti dell'intero gruppo Araneidae, la famiglia dei ragni per antonomasia. Visivamente riconoscibile, più grosso delle altre specie di ragno che comunemente è possibile trovare in casa, questa specie ha cominciato a disporre di una vera e propria fama da quando il cristianesimo ha introdotto il simbolo della croce in Occidente. In verità però già ai tempi dei primi studi zoologici, risalenti all'epoca classica e ai trattati di filosofia naturale, questo ragno veniva considerato come l'esempio migliore per rappresentare tutti i ragni europei. Tanto che lo stesso mito della trasformazione di Aracne (da fanciulla a ragno) compiuta da Atena vuole che la giovane si fosse trasformata proprio in una gigantesca variante di questa specie.

Vista la sua ubiquità in tutto il territorio europeo e vivendo non solo in natura, ma anche all'interno dell'abitazioni, nascondendosi fra gli angoli delle pareti e i tetti delle mansarde, spesso chi viene colpito da un suo morso si preoccupa se si tratta di una specie velenosa o pericolosa. Per quanto però possa essere urticante un morso di un ragno delle sue dimensioni, il ragno crociato non può essere considerato velenoso per l'uomo, escludendo soggetti che possiedono allergie particolarmente sensibili. Il suo morso risulta essere innocuo in quanto le tossine del suo veleno sono poco attive negli esseri umani e inoltre i suoi cheliceri – le parti del suo apparato boccale che incutono molto paura ad alcune persone – non sono lunghi a sufficienza per inoculare l'eventuale veleno a fondo sotto la pelle.

Bisogna anche chiarire che un suo eventuale morso scaturisce solo nel momento in cui il ragno si sente in pericolo. Non è infatti un animale molto coraggioso e vive una vita sedentaria, per la maggior parte trascorsa ad attendere sopra le sue ragnatele le prede.

 

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24 dicembre 2023 7 24 /12 /dicembre /2023 10:31
Una Barbie abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Una Barbie abbandonata 
cestinata e bidonata,
una bella principessa delle fiabe,
esiliata da un sovrano malvagio

Un qualche sadico scherano
le ha mozzato mani e piedi
Del suo fulgore antico conserva 
una splendida chioma bionda
e un abito di raso viola
Se ne sta riversa 
a faccia in giù
Homeless!
Hopeless!
L’ho raccolta da terra
e l’ho messa in piedi
accanto alla staccionata di ferro
A stento si reggeva sulle gambe
(capitela, era senza piedi la poverina)
Però almeno sul muretto 
poteva starsene tranquilla
ad osservare il mondo
Ciao!, le ho detto
Dovrò lasciarti qui
Non vorrei, ma devo

E lei mi ha ringraziato comunque,
mentre una lacrimuccia 
scendeva sul suo volto tornito,
sussurrando poi:
Non ti scordar di me!

Io l’ho più volte fotografata
e queste foto 
sono il mio modo di portarla con me e ricordarla
Mi è venuto in mente un precedente incontro
con una sua consimile
e quella l’avevo salvata,
portandola meco

E di un'altra ancora
- ma non era una Barbie -
di cui rimaneva soltanto la testa
dai bei capelli fluenti
spiccata dal corpo
e con lo sguardo malinconico

Queste Barbie - e bambole -
abbandonate e derelitte
m'intristiscono oltre modo
e mi fanno venire in mente

la caducità e l'impermanenza
di tutte le cose

Una Barbie abbandonata
Una Barbie abbandonata
Una Barbie abbandonata
Una Barbie abbandonata
Una Barbie abbandonata
Una Barbie abbandonata
Una Barbie abbandonata

Era una barbie
ed è stata smembrata
e fatta a pezzi
dal mondo crudele

Maurizio Crispi (23 marzo 2022)

(foto di Maurizio Crispi)

(foto di Maurizio Crispi)

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20 ottobre 2023 5 20 /10 /ottobre /2023 07:45
Il sigaro consunto (Foto di Maurizio Crispi)

Odori letali,
fetori e afrori,
escrementi freschi/vecchi,
tracce di piscio pluristratificate
(raramente dilavate via dall'acqua),
organico decomposto,
Il sontuoso concerto di odori e molecole vaganti
favorito dal caldo anomalo
e degno dei giorni mitici
della Grande Puzza londinese

 

C’è da morire!

 

Le mosche impazzano
ronzano,
ti si appiccicano addosso,
ti molestano

 

Il sole picchia
Il sudore scorre
Di nuovo, gli incendi divampano
attizzati da bastardi piromani

 

Per terra abbandonato,
giace un oggetto marroncino
un po’ nerastro e smangiato
ad un’estremità
Non è - come qualcuno potrebbe pensare - uno stronzo 
abbandonato dal Malefico e Strafottente Padrone di Cane,
figura archetipica di questi nostri giorni tristi

bensì un sicarro semi consumato,
sin quasi alla radice,
da avide boccate

 

E per oggi
ne ho avuto abbastanza!

 

Vedremo domani

 

Siamo ammare!
 

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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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