Ho incontrato un amico che non vedevo da molto tempo
L'ho trovato deperito e con poca energia dentro
Mi sono angustiato vedendolo così
Siccome abita adesso in una città lontana,
mi sono preoccupato
e ho pensato che, con buona probabilità,
questo sarebbe stato il nostro ultimo incontro
Gli ho detto che avremmo potuto comunicare in seguito
attraverso la videochiamata
Gli ho chiesto se leggesse,
poiché avevo in animo di regalargli un libro
(che già avevo messo da parte per lui)
Mi ha detto di no,
di avere sospeso ogni forma di lettura da alcuni mesi,
(lui che è sempre stato un accanito lettore!)
Il libro glielo ho regalato lo stesso,
al momento del congedo,
dicendogli che dovrà farsi forza
e che questo almeno dovrà leggerlo
Lui ha detto di sì
Mi ha detto di essersi sentito rinvigorito
da questo nostro incontro
(e sentirglielo dire mi ha fatto piacere)
Sono certo - e lo spero vivamente -
che riparleremo di nuovo in videochiamata
Mi ha anche detto che se dovessi trovarmi a passare dalla sua città
non dovrei mancare l'occasione di andare a trovarlo
Io gli detto certo!
Anche se - ho aggiunto - lo ritengo improbabile
poiché da anni ormai io non viaggio più
(ognuno ha le sue: ed io mi limito a spostamento brevi,
come quello per andare in campagna a fare i lavoretti)
Ho sognato tanti sogni diversi
di azioni bloccate e ripetute in modo ossessivo
In un frammento onirico il mio cane si accingeva a bere
da un tubo di irrigazione con l'acqua che scorreva libera
e tutto, all'improvviso, si congelava e rimaneva fissato
in un unico blocco solido
(era il tempo delle cose e degli altri che si fermava,
mentre il mio continuava scorrere)
e poi cercavo di capire come dare nuovamente vita al flusso del tempo
In altri sogni l'azione (che non ricordo)
rimaneva sistematica bloccata
ed io, ogni volta, mi svegliavo di soprassalto,
infastidito
(o forse questi miei risvegli ricorrenti
facevano pur essi parte del sogno inquieto)
Ecco: quella che segue è una piccola narrazione scaturita da un residuo onirico nella notte del 12 ottobre 2021.
Anche in questo caso, come per altri miei scritti, non ho avuto il tempo di esportarlo anche nel mio blog.
E dunque eccolo qua, a distanza di due anni…
Non ricordo bene i sogni di questa notte
Di essi è rimasta in me
soltanto l’impressione che essi fossero molto vividi
ed anche molto pieni di persone, traboccanti di incontri
L’unico dettaglio che ricordo è che raccattavo da terra
una moneta da venti centesimi
e me la ficcavo in tasca,
dopo averla esaminata attentamente.
(Il Cercatore che è in me, in questi casi,
s'attiva immediatamente)
La sua superficie era lucida,
senza alcun segno di graffi ed incisioni legati ad un uso protratto
Sembrava appena uscita dalla Zecca, appena coniata.
Ero molto contento di questo ritrovamento.
Tutto qua.
Anche se certamente, 20 centesimi non ti rendono ricchi
Ma non è la ricchezza ciò che conta veramente
Dopo aver annotato questo sogno il cui punto focale erano i venti centesimi che mi entravano in tasca, mi è venuto in mente di andare a controllare il mio conto corrente online.
E ho avuto la lieta sorpresa di constatare che mi era finalmente arrivato un rimborso che aspettavo da lungo tempo e che s'era fatto desiderare.
Con questi soldi freschi mi sono subito affrettato a fare dei pagamenti in lista d’attesa da mooolto - troppo - tempo e ho sanato le pendenze.
Il conto corrente è immediatamente ritornato allo status quo ante.
Trovo che il piccolo dettaglio onirico sia stato un piccolo caso di sincronicità… o anche una forma di premonizione,,,
Al nostro passaggio lungo i percorsi della vita disseminiamo tracce Anche se, al tempo stesso, di tracce siamo instancabili cercatori I nostri geni ancestrali sono sempre attivi malgrado le decine ...
( Maurizio Crispi ) Possiedo indubbiamente un forma di religiosità laica e non confessionale che mi spinge a raccogliere da terra le immaginette sacre nelle quali mi imbatto.Capita sovente di ...
Sono ad un evento sportivo,
forse podistico,
in veste di fotografo
Come di consuetudine,
mi muovo
tra i numerosi convenuti
scambiando battute vivaci
salutando i conoscenti
e facendo scatti su scatti,
di atmosfera e poi a singoli o a gruppi
Tutto si svolge all’interno
di un’enorme edificio antico
di ciclopiche proporzioni,
dotato di spaziosi cortili interni
Potrebbe trattarsi delle Terme di Caracalla,
(o qualcosa del genere,
come quelle ancora più vaste di Diocleziano)
Alcuni cortili interni sono inaccessibili, però,
vietati al pubblico e transennati
Mi rendo conto che si sta facendo tardi
Ho un altro impegno urgente
(devo accompagnare mio figlio a scuola),
salto in auto e parto
Forse con me c’é qualcuno
a cui sto dando un passaggio
(ma non ne sono certo,
né ricordo la sua identità)
Schizzo a forte velocità
(cosa che non mi è usuale)
Poi mi rendo conto
che la lunga via dritta
che sto percorrendo a tutta birra
è invasa da una marea di manifestanti
che, camminando in direzione ostinata e contraria alla mia,
si dirigono al luogo del loro raduno
con passo indolente,
con striscioni e stendardi
Sono centinaia
e formano una massa compatta
Mi rendo conto del pericolo
(sto sfrecciando a quasi 100 all'ora)
e pigio il pedale del freno,
rilasciando al tempo stesso l’acceleratore
Mi pare che tutto debba risultare in una catastrofe
(una carneficina)
e ho il cuore in gola
Ma la manovra va a buon fine
e prendo a procedere a passo d’uomo
Ci sono altri mezzi motorizzati dietro di me
Forse anche una carrozzella,
tirata da un placido cavallo,
e la carretta di un fruttarolo
che cercano di sgattaiolare davanti a me
Si tratta adesso di passare
attraverso un grande portale di pietra,
ma il transito non è agevole,
perché dalla direzione opposta
continuano ad arrivare a centinaia i manifestanti
Poi, alla fine, si diradano
ed io mi infilo
Varcata la porta,
mi ritrovo in un mondo sconosciuto
un angolo di città
mai visto prima
e non riesco a raccapezzarmi
Provo a mettere in funzione la app
del telefono
che anziché localizzarmi
e darmi le indicazioni per casa
prende a blaterare con la sua voce metallica ed artificiale
un torrente di parole
per dire che il luogo dove sono finito
é insicuro
e che devo andarmene al più presto
(Pericolo! Pericolo! Evacuare!)
Non so cosa fare
Sperimento un senso di estraniamento,
come se fossi smarrito
nel tempo e nello spazio
(lost)
Provo a chiedere a qualcuno,
ma nessuno sa dirmi nulla
(alcuni reagiscono in modo ostile)
Sono come paralizzato
Il mio disagio aumenta a dismisura,
quando mi accorgo
che vicino a dove mi trovo
c’è un grande piazzale
dove sono adagiati i corpi di tanti
(non morti, forse feriti)
in caftani e jellaba
e con le teste avvolte in turbanti
(o forse fasciate)
Forse, mi sembra anche di intravedere del sangue
sparso qua e là
e di sentire nelle narici
l'odore rugginoso del ferro
Cos’è successo?
Cerco di consultare un giornale
che ho con me,
alla ricerca di spiegazioni,
quando arriva una tizia
che me lo strappa dalle mani,
dicendo che quel giornale è suo
(bel tipo!)
e non c'é verso di riottenerlo
C'è una pila di altri giornali e rotocalchi
posati sul sellino di una moto
parcheggiata lì vicino,
ma sono tutti consunti
e impregnati d'acqua
(dissolvenza)
Lost in Time and Space (Lord Huron)
Lost in time and space
Aimless drifting in a far off place
Hurtling through the vast unknown
Staring straight into the pure, black void
Drowning in the sea of stars
Lost in a galaxy of cocktail bars
Blinded by the neon lights
I lie awake and say your name into the night
I guess she's gone for good
She don't call me like I thought she would
She went west to chase her dreams
She took my money, but she didn't take me
Why go wander unknown worlds?
Stay right here and let the cosmos twirl
Blind without her source of light
I light a flame and say her name into the night
I don't know who I am, I don't know where I am
Lost in time and space
Aimless searching for a long, lost face
Haven't got a thing to lose
If I don't find her, gonna tie that noose
I quit my job and packed my car
Left in a hurry, and I've sure come far
Driving fast with no headlights
I'm wide awake, I say her name into the night
Oh, I'll find a way, I say your name into the night
I don't know who I am, I don't know where I am
I don't know who I am, I don't know where I am
I don't know who I am, I don't know where I am
I don't know who I am, I don't know where I am
Tra i luoghi più amati dagli antichi romani vi erano certamente le terme! Era qui infatti che uomini e donne potevano trovare tutto ciò che desideravano: acqua calda in grandissima quantità ...
Lost Immagine tratta dalla sigla della serie televisiva Paese Stati Uniti d'America Anno 2004- 2010 Formato serie TV Genere avventura, drammatico, thriller, fantascienza Stagioni 6 Episodi 114 ...
Guardavo la luna in cielo,
una bella luna piena
nel suo massimo splendore
Mentre l’ammiravo,
il suo disco argenteo
si colorava di rosso sangue,
per frantumarsi subito dopo,
cadendo in pezzi e grosse zolle
Poi, in un attimo,
anche quei frammenti
si dissolvevano,
lasciando un terribile vuoto nero,
appena trapunto di stelle
Attorno a me i boschi
continuano a bruciare
É ormai impossibile
spegnere i roghi
Altrove, le vie della città
sono state svuotate dagli alberi,
ovunque rimangono soltanto
cupi mozziconi di tronchi
a ricordare ciò che vi era stato,
il rigoglio ombroso e il riparo offerto
dalle canopie d’un tempo
Alberi vigorosi
che qualcuno in uno squallido ufficio,
con un tratto di penna
tracciato senza compassione
su di un ordine di servizio
ha deciso di abbattere
perché ritenuti ormai a fine vita
o pericolosi per i cittadini
Inondazioni
Esondazioni
Tremori e terremoti
Incendi smisurati
L’invasione dei topi rossi e dei granchi blu
per non parlare delle cavallette giganti
Tappeti di automobili in marcia,
immobili nei mega-ingorghi
e fumanti di gas di scarico
Epidemie e pandemie
Le guerre
Le migrazioni
Le estinzioni di massa
La luna e le stelle che cadono dal cielo
L’ira di Gaia e di Dio
Sono in un sogno
E cammino con qualcuno
Devo fare qualcosa
Questo qualcuno non ha un volto
Poi, le sue sembianze si definiscono
E mi pare di riconoscerlo
Ciò mi rende inquieto
MI chiederete a questo punto chi fosse,
questo qualcuno senza volto
Ma, a questo punto,
la sua ombra è svanita del tutto
Eppure nel sogno
avveniva il disvelamento e io lo riconoscevo
Eravamo come due cani per strada
Facevamo cose
Camminavamo
Ci affaccendavamo
In realtà non accadeva nulla,
all'infuori di un'infinita ripetizione non sense
Due cani per strada
Due cani per strada
E poi mi sono alzato
per uscire a passeggio con il mio amico Black
Viviamo
Pensiamo
Sogniamo
E poi dormiamo
Viviamo con dolore e con gioia,
ma solo se pensiamo,
se continuiamo a pensare
(mai smettere di pensare)
e a sognare
con il sogno
che ogni volta ci riempie
di meraviglia e di desiderio
e che ci conduce
dove non siamo mai stati,
oppure dove mai saremo
e talvolta anche dove già siamo stati
E questa notte
ci sono stati dei sogni
complicati e strani,
facilitati forse
dall’essere io,
per la prima volta dopo la calura,
imbozzolato in una copertina di pile
C’erano volti emergenti
dalle nebbie del passato,
del tempo di quando correvo,
e anche quelli di alcuni che non sono più
Parlavo con loro,
come fossero ancora vivi
e in buona salute
Parlando con loro, ricordavo,
riflettevo e cantavo in silenzio,
una canzone per i vivi
e una per gli estinti
che vivono ancora nella memoria
E non c’è altro da dire
se non che le giornate
si sono accorciate
La luce arriva più tardi
e la coltre di buio cala prima
e più veloce
Ancora una volta
l’anno si avvia a portare a termine il suo giro
Quanti giri ci aspettano
della ruota del tempo?
Nessuno lo sa,
nessuno può dirlo
Due parole per raccontare la foto che correda questo post, il cui titolo (della foto) è "Il lettore addormentato".
Stavamo leggendo ad alta voce
durante la siesta dopo pranzo,
io nei panni del lettore
Poi, insensibilmente,
sono scivolato nel sonno e nell'abbraccio di Morfeo,
mantenendo il mio assetto posturale precedente
Per me, il passaggio dalla veglia al sonno è fluido
e non richiede particolari sforzi
e nemmeno specifici rituali
(non sono uno che si sforza di "produrre sonno")
Come mi addormento,
così altrettanto fluidamente,
mi risveglio e riprendo a fare
ciò che stavo facendo prima,
come se niente fosse stato
Nell'addormentamento, inoltre, tendo a mantenere la postura che avevo nella fase di veglia In questa foto, sembra che stia facendo una breve pausa di riflessione su ciò che ho appena letto Eppure sto dormendo (e ho anche sognato per quanto brevemente) E... zacchete!
Qualcuno ha colto l'attimo…
(Il lettore addormentato, foto di Alessandra Leone)
Due sogni di treni: i sogni in cui sono di un treno e viaggio sono frequenti. Chi sa perchè! Forse per via del fatto che il Treno ha un elevato simbolismo o forse, perché in passato, per una consistente parte della mia vita ho viaggiato moltissimo in treno, poiché nella mia giovinezza i viaggi in aereo erano ancora molto costosi. Non so.
Comunque, il treno compare spesso nei miei sogni. E qui di seguito vi sono due esempi relativamente recenti di questo tipo di sogni che ancora non avevo trascritto nel blog, ma soltanto nel mio profilo FB.
Maurizio Crispi
01. Un treno metafisico (26 settembre 2022)
Qualche notte fa ho sognato di essere su un treno
Il sogno era molto complicato,
ma dirò solo questa parte
che mi sembra più interessante e che ricordo meglio
Il treno viaggiava a tutta velocita
e percorreva la steppa siberiana
Io camminavo lungo il treno
e cercavo di arrivare alla sua testa
E, in effetti, ci riuscivo,
anche se il convoglio era molto lungo
Ad un certo punto non potevo andare oltre ero bloccato
Poi tornavo indietro
E cercavo di arrivare proprio alla coda del treno,
ma stavolta non riuscivo mai ad arrivare alla fine
Era come se il treno fosse infinito
Ed io comunque non riuscivo a muovermi abbastanza veloce
Lottavo contro la velocità del treno
e rimanevo sempre ad un palmo dall'ultima carrozza,
senza mai potere arrivare in fondo
Pensavo che ciò succedeva
perché nella mia traslazione in avanti
io mi muovevo ad una velocità superiore a quella del treno
(la velocità del treno cui si aggiunge quella del mio spostamento in avanti),
un pelino più veloce, insomma
Mentre andando all'indietro, invece no
Io ero sempre più lento del treno
che rispetto a me guadagnava sempre strada
facendo sì che la coda del treno fosse per me irraggiungibile
Un problema metafisico oppure semplicemente fisico-matematico?
Non saprei, magari qualcuno mi saprà aiutare!
Durante il sogno succedevano tante altre cose,
ma queste non le ricordo
02. Uscita da un treno in corsa (22 maggio 2023)1
Sono su di un treno
Decido di scendere ad una fermata prima della stazione
Il treno si ferma alla banchina
con una scossa leggera e uno sbuffo
Le porte automatiche si aprono
Mi affretto verso la porta
Ma devo correre lungo molteplici
fughe di scale alla Escher
prima di raggiungerla
Come se il treno fosse a più piani
e io avessi viaggiato
proprio in cima
over the top
Arrivo alla porta
quando già si sta chiudendo
e il treno si rimette in moto
Schizzo fuori
e con un rapido volteggio
cado sulla banchina
a gambe larghe,
leggermente flesse sulle ginocchia
Uscita perfetta
La prossima volta mi esibirò
in un volteggio
Mancano solo
gli applausi degli spettatori,
gli sguardi stupefatti
e le grida di ammirazione
_____________________________
1. In realtà questo frammento era già stato pubblicato in un altro posto, con il titolo Due avventure oniriche
Ho intrapreso un viaggio in treno La linea ferrata si allontana dalla città e s'addentra in un territorio sconosciuto Ora sta seguendo il fondo d'un canyon scosceso e profondo Quando arriva alla ...
(Maurizio Crispi) Chiunque abbia una certa età - mettiamo attorno ai 6o anni ed oltre - ha vivo dentro di sè il ricordo di lunghi viaggi in treno che rimase a lungo a partire dal Dopoguerra a buona
Ho dormito presto questa notte ed è stata una notte in parte insonne Una lunga pausa tra un sonno e l'altro condita di letture e di scrollaggi sullo smartphone Poi, dopo molto battagliare con i cuscini, mi sono infine riaddormentato E ho sognato
Ero in una cittadella naturista
ed ero arrivato a questo sito
viaggiando su un camper,
non da solo, ma viaggiando in compagnia d'altri
Posteggiavamo il camper nella piazzola
che ci era stata assegnata
Dopo aver sistemato la nostra casa ambulante
e aver tirato fuori tutte le comodità
veniva il momento, per me, di fare una bella doccia
(rinfrescante)
Andavo alla ricerca del locale delle docce
(ovviamente in comune per uomini e donne)
Succedevano degli inciampi,
degli ostacoli mi si paravano innanzi,
ma anche delle distrazioni
come, ad esempio, gente
(non solo coppie)
che faceva sesso sotto gli occhi degli altri
(e sotto i miei),
tutti incuranti dello sguardo altrui
Entravo in uno stato di eccitazione
(sono fatto di carne)
e, benché simulassi indifferenza,
non potevo rimanere del tutto impassibile
e il mio corpo reagiva in maniera sintona
Abbandonavo la ricerca del locale docce, a questo punto,
ritornavo al camper
e mi accingevo ad uscire in un giro perlustrativo del luogo,
alla ricerca dei suoi misteri e delle sue molteplici attrattive
Andavo in esplorazione
Era immenso
Dovunque locali di vario genere
cinema a luci rosse per coppie,
hammam e saune
discoteche a tema con dress code obbligatorio,
e piscine enormi con in corso foam parties
Avvertivo una sensazione di familiarità,
come se lì ci fossi già stato
in una mia vita precedente
Vagavo da un posto all'altro,
un po' allucinato
(pensavo: questo tipo di attrattive non fa per me)
un po' imbambolato
un po' compiaciuto
e sopraffatto da una carnale eccitazione,
non dominata dalla volitività della mia corteccia cerebrale
Degli altri miei compagni (o compagne) di viaggio
non v'era più traccia
Ero solo
alla scoperta di questo mondo strano
in cui i rapporti personali
erano totalmente stravolti e sopraffatti
da un atteggiamento pansessuale
Poi, quando mi rendevo conto di essermi allontanato troppo dal camper
(la mia base sicura)
mi mettevo a correre
i miei piedi mettevano le ali
le gambe giravano che era un piacere
Mi muovevo agilmente,
anche se davanti a me ciondolava un obelisco
Malgrado il mio impegno,
molti ostacoli si frapponevano tra me e la mia meta
Mi ritrovavo in mezzo a situazioni e a scenette
che attiravano la mia attenzione,
anche se io cercavo di non farci caso
Mi sembrava di essere dentro
un incubo ricorsivo
E benchè corressi e corressi (a perdifiato)
non arrivavo mai
dove volevo andare,
dove volevo essere
La via è tutta addobbata di archi luminosi,
come si usa
Ci sono anche dei pali piantati per terra
ad intervalli irregolari
e, sulla loro superficie ricurva,
sono state inchiodate
immagini sacre ed ex voto
Per terra, dormiente,
c’è uno
Mi pare di conoscerlo,
ma non so dargli un nome
E' buttato nella cunetta, senza ritegno alcuno,
in mezzo a detriti vari,
pacchetti di sigarette vuoti,
cicche e boli di chewing gum
e un rivolo d'acqua fetida gli inzuppa i vestiti
Provo a riscuoterlo
dal sonno letale
Chi sei?
Dove vai?
A chi appartieni?
Sei solo?
gli chiedo
Apre gli occhi,
mi guarda confuso,
farfuglia poche parole incomprensibili,
e ripiomba nel sonno
Riprendo il mio cammino
Sono inquieto
Penso che quel dormiente
sia un segnale che mi è stato inviato
Ma da chi? E perché?
Mi arrovello,
senza giungere
a nessuna conclusione
Le mani mi prudono
Son piene di spine
di fico d’india
spine lievi
invisibili e fastidiose
Anche i piedi mi prudono
e faccio finta di niente
Ho dormito come un ghiro
e adesso saltello in giro
come una pulce ammaestrata
Ho visto splendide fioriture di cactus
(tardive)
Ho visto una zucca
crescere spropositatamente,
come un pallone
che viene gonfiato d’aria
Ho visto un colombaccio morto
e smembrato
(sarà stata la poiana a predarlo)
Ho visto le olive
farsi turgide e grosse
(speriamo bene)
Ho riempito d’acqua
tutto ciò che doveva essere riempito
E ho bagnato le piante assetate
Ed ora eccomi qua
sentinella vigile
al suo turno di veglia di due ore
Il sonno tornerà
e con esso
arriveranno altri sogni
ed io andrò in trasferta onirica
Non mi dispiace
esser sveglio di notte,
da solo,
con i miei fantasmi
E poi il sonno mi ha sorpreso
e mi ritrovavo al lavoro
ma non era un posto riconoscibile
in modo certo
C’erano però figure professionali antiche,
della notte dei tempi,
ed anche la mia cugina Maria Patrizia
(che non è più)
e altri che non conoscevo
o che rimanevano senza volto
Interagivo con tutti
in situazioni che, per lo più,
erano ludiche e scherzose
Diverse volte mi lavavo le mani
e c’era un’intera sfilza
di prodotti antibatterici
(di quelli di cui
ai tempi del Covid
c’é stata inflazione)
Cercavo di lavarmi
le mani e la faccia
seduto alla mia scrivania,
ma - da seduto - non ci riuscivo bene
e dovevo mettermi in piedi per farlo
E davo anche una spiegazione di ciò
Circolavano molti libri
C’erano molti giochi
Era tutto uno spasso
Io fornivo segnalibri a tutti,
per evitare che facessero
le orecchiette
ai libri che leggevano
Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre
armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro
intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno
nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).
Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?
La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...
Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...
Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e
poi quattro e via discorrendo....
Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a
fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.
E quindi ora eccomi qua.
E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.