(Maurizio Crispi) Ho scoperto casualmente, leggendo il saggio di Peter Ackroyd su "I sotterannei di Londra" (Neri Pozza, Collana Il Cammello Battriano, 2014, pp. 81-82) dell'esistenza di un personaggio ai limiti del romanzesco, vissuto a Londra nel Borgo londinese di Hackney (London Borough of Hackney, East London) e morto appena pochi anni fa (nel 2011).
Una vita - quella di William Lyttle - vissuta all'insegna della testimonianza di quali potenti attrattive possa avere il mondo ctonio.
Ingegnere civile elettronico nella vita lavorativa, l'"uomo-talpa" (the Mole Man, come ebbe a definirsi lui stesso) ha speso circa 40 anni della sua vita a scavare una ragnatela di tunnel sotto la sua casa.
La sua attività "segreta" e sotterranea è andata avanti senza che nessuno si accorgesse mai di nulla.
Del resto, almeno all'inizio, scavava sotto la sua proprietà.
Ma quando alcuni dei tunnel cominciarono ad estendersi al di là del suo terreno e a penetrare sotto i marciapiedi, si cominciò ad avvertire qualcosa di anomalo, con improvvisi cedimenti e la comparsa di buche nei marciapiedi delle due vie che facevano angolo proprio in corrispondenza della sua casa.
Ciò accadde nel 2001, ma - a quanto pare - le attività di scavo ripresero, e nuove segnalazioni giunsero nel 2006, quando ad un sopraluogo delle autorità competenti i "lavori" di Lyttle vennero definitivamente interrotte.
I Vigili del Fuoco, chiamati sul posto dai cittadini allarmati, constatarono l'esistenza di ampie cavità (alcune del diametro di 8 metri e della lunghezza anche di 20) che, partendo dal perimetro dela costruzione, si allontavano a raggiera verso i marciapiedi e il manto stradale.
Si constatò anche che le cavità sotterranee erano ricolme di ogni sorta di detriti, carcasse d'auto e apparecchi televisivi in disuso, ma anche che la casa era semi-collassata, perchè privata di parte delle sue fondamenta.
In conseguenza di ciò, Lyttle venne evacuato dalla sua dimora, giudicata in pericolo consistente di crollo, ed ospitato a spese dell municipalità in un alloggio provvisorio, finchè non ebbe l'occasione di trasferirisi in un altra casa, non più in un semplice albergo.
Interrogato da un giornalista sui motivi di questa sua attività, rispose candidamente che voleva costruire ricavare sottoterra una cantina per i vini, ma molti ebbero a constatare che letteralmente "s'illuminava" quando parlava dei sui pluri-decennali scavi.
Benchè William Lyttle avesse chiesto esplicitamente di lasciare pervii i suoi camminamenti sotterranei e, nei suoi ultimi anni, avesse intrapreso una battaglia in tal senso, si ritenne più sicuro chiudere tutto con cemento, per evitare ulteriori cedimenti e crolli.
Adesso, dopo la morte di Lyttle, la sua casa ridotta ad un rudere è stata messa in vendita.
I suoi eredi hanno cercato in tutti i modi di liberarsene facendola abbattere, ma ciò non è stato possibile poichè incide in un'area londinese sottoposta a vincoli ed essendo essa stessa vincolata in quanto dimora di interesse storico. Il ricavato della vendita verrà usato anche per far fronte alle spese consistenti che, a causa degli scavi di Lyttle, l'Amministrazione comunale ha dovuto sostenere e per le quali si aspetta un risarcimento.
Si cercherà, quindi, di venderla in un'asta pubblica: ma a quanto pare, sembra che, proprio a causa della "celebrità" che questo edificio ha raggiunto, il prezzo base potrà essere fissato ad un considerevole valore, benchè l'edificio in sé sia semi-distrutto e in grave stato di deterioramento.
Si parla di una cifra fissata tra 325.000 e 500.000 sterline, ma il valore di una casa di quelle dimensioni in quella stessa zona, ma in buone condizioni di uso, può raggiungere anche 1.100.000 sterline.
Dalla vicenda di William Lyttle verrà ricavato un film e quello che segue è un trailer di anticipazione (pre-produzione) del progetto che cercherà di dare risposte ai numerosi quesiti rimasti senza risposta sulla personalità di William Lyttle. Era un folle paranoide che, seguendo le sue inclinazioni, ha in sostanza distrutto una proprietà del valore di 1.100.00 sterline? O, più semplicemente, fu un vecchio eccentrico e misantropo, portato a vivere in solitudine e a distanziarsi dalla vita degli altri? Secondo alcune testimonianze, raccolte dopo la sua scomparsa, tuttavia, era una persona colta, che amava l'arte e le buone letture, ma che nel tempo libero indulgeva anche nella scrittura. Oltre ad essere una persona caritatevole che, in varie circostanze, fornì aiuti materiali agli homeless.
Appare decisamente rilevante ciò che di lui scrive, per quanto molto succintamente Peter Ackroyd, lasciando trapelare che in fondo Lyttle, nel suo piccolo spazio privato, possa avere avuto l'attitudine del genio oppure che avesse declinato, con la sua ossessione di scavare sottoterra, un vero e proprio progetto artistico, senza alcuna intenzionalità. Probabilmente non c'era nessun altro scopo, nessun progetto, nessun obiettivo da raggiungere - se non questa inconsapevole motivazione e ricerca - nel suo scavare, come del resto sono la maggior parte delle attività umane.
E, alla luce di questa ipotesi, si comprende anche il motivo per cui egli avesse intrapreso una battaglia per mantenere aperte le sue gallerie: voleva, in fondo, che si preservasse la sua "opera d'arte".
Quando gli fu chiesto se si considerava un inventore, Lyttle rispose che 'é bello inventare cose inutili'. Una risposta geniale che coglie a pieno la gratuità di buona parte del fare umano.Ha un fine in se stessa, un fascino affine a quello della creazione artistica, quest'ossessione: l'atto di scavare nella terra. Lyttle non cercava 'segreti', né 'tesori nascosti' nel mondo sotterraneo, si proponeva semplicemente di creare nuovi spazi, un'attitudine profondamente radicata nell'uomo. Si stava scavando una tana (ib., pp. 81-82.
Digging tunnels under the city is just like any other hobby.
William Lyttle, also known as the mole man of Hackney, dug a series of tunnels under his property on the corner of Mortimer Road and Stamford Road, in De Beauvoir Town in North London.
In 2001, his tunnelling caused a 8 ft (2.4 m) hole to appear in the pavement on Stamford Road.
Reports that the tunnelling had started again in 2006 were confirmed when Hackney Council found a web of tunnels and caverns, some 8 m (26 ft) deep, spreading up to 20 m in every direction from his house.
Well, at least that's the kind of information you could find on the newspapers which talked about the case back in 2006. Lyttle is often described as an old eccentric who basically destroyed a house worth £1,000,000, not very talkative with his neighbors, a bit schizophrenic some would say.
Some others who had the opportunity to know him before he passed away would say differently. It appears that William Lyttle was also an art lover, a writer at his lost hours, a man who would regularly help the homeless through various charities and non for profit organizations.
Pre production trailer. Filmed in London, Paris & Brussels.
Footage from "Le squelette joyeux" by Auguste&Louis Lumière
Audio from the book "The red rose Empire" by Iain Sinclair; ITN report; "Mole" by Barry Booth.
"The mole man of Hackney" is a project produced by The Gentlemen's Club.
(Dailymail online) William Lyttle became known as the 'Mole Man' after digging a labyrinth of tunnels underneath his London home.
Now, the late William Lyttle's house is up for sale. Despite not having a roof and being a structural death trap the home in London's Hackney carries a guide price of £500,000.
Mr Lyttle, a retired civil engineer who died aged 79 last year, spent 40 years tunnelling a 60 foot-long path of tunnels under his house.
Hackney Council discovered his tunnelling activities in 2006. They also discovered skiploads of junk, including the wrecks of four Renault 4 cars, a boat, scrap metal, old baths, fridges and dozens of TV sets.
He was evicted when the house almost collapsed due to the network of passages underneath. He was then put up in a hotel for three years, at a cost to the taxpayer £45,000, before being re-housed in a nearby council-owned property.
Towards the end of his life, Mr Lyttle battled to keep his mole tunnels preserved, but after his death council workers filled in the tunnels with concrete for safety reasons.
They are now trying to claw back an unpaid bill of £350,000 from Mr Lyttle's estate. Police originally had trouble tracing Mr Lyttle's family, who are thought to be from Ireland.
Sgt Taff Williams said Mr Lyttle was 'not poor' and had been a 'wealthy man'.
Despite slapping a number of notices on the building the council refused permission to demolish it due to the street's status as a conservation area
'From documents and bank statements I've seen, let's just say his finances were a lot better than most people's,' he said.
After unsuccessfully fighting for the right to demolish the entire structure Mr Lyttle's surviving family now want to wash their hands of the property by selling it on the open market, through a local estate agent.
The council refused permission to demolish the building due to the street's status as a conservation area.
According to the house value website www.zoopla.co.uk a comparable refurbished four bedroom detached home in this fashionable part of London could be worth over £1million.