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2 marzo 2014 7 02 /03 /marzo /2014 08:43
Un regalo di fresco ricevuto per Babacino...
Un regalo di fresco ricevuto per Babacino attraverso internet...
Sembra che il dono della buona fatina funzioni: pochi giorni fa, rotolando su stesso - ancora non ha cominciato a gattonare, ma è lì lì per farlo - è arrivato vicino ad una scaffaltura di libri e ha cominciato a tirarli fuori o a buttarli giù uno per uno.
Alcuni, in particolare, si soffermava ad "assaggiarli", confermando la mia idea che, in prima battuta, il rapporto con la lettura e con il singolo libro debba essere sensoriale.
Tutto comincia dalle mani, dal naso, dalla lingua e dalla bocca.
Solo dopo che si è attivata una sensorialità complessa e articolata, i libri potranno essere esperiti in maniera appropriata.

Sembra che l'incantesimo della fatina buona che "dona l'amore per i libri" stia funzionando...

Staremo a vedere.
Questa piccola scenetta, peraltro, mi ha consentito di visualizzare un piccolo ricordo d'infanzia.
Per la verità, non esattamente un ricordo, ma una storia su di me piccolo (che, poi, nella mia mente, si è trasformata in ricordo).
Come spesso capitava nelle storie tramandate la storia era raccontata da mia madre.
Quando ero molto piccolo, passavamo l'estate nella casa di villeggiatura che il nonno Giosué aveva acquistato a Mondello, nella zona di Piano Gallo, subito prima dell'ingresso della cosiddetta "Fossa del Gallo".
A quanto sembra, la mamma mi metteva a dormire dopo che ero stato al sole (per combattere l aminaccia del rachitismo, ero costretto a stare lunghe ore al sole completamente nudo dentro un recinto di legno), dopo eravamo stati a fare il bagno nello splendido specchio d'acqua antistante e dopo il mio pranzo (che avveniva prima dei "grandi").
Mi metteva a dormire nella mia culletta vicino al letto grande.
Socchiudeva la porta e se ne andava.
Poi, non si sa come, forse insospettita (o preoccupata) dal persistente silenzio, la mamma è tornata su per fare un piccolo controllo.
Un regalo di fresco ricevuto per Babacino...E quale è stata la sua meraviglia nel vedermi seduto nella mia culletta, completamente sveglio e vispo, circondata dalle macerie di innumerevoli libri e riviste che erano posati sul comodino, a portata della mia mano precocemente esplorativa.
Insomma, con infinita pazienza, uno ad uno, libri e riviste li avevo trascinati vicino a me e, diligentemente, li avevo fatti a pezzi.
Questo raccontava la mamma con una punta di orgoglio.
E il racconto fu ripetuto un'infinità di volte, sino a renderlo un vero e proprio "mito di fondazione", spesso messo in relazione successivamente, con la mia passione per la lettura.
in qualche misura, l'episodio aveva finito con l'assumere delle qualità mitiche, come una delle leggende della mitologia greca su Eracle le cui qualità di semidio furono evidenti, quando venne trovato nella sua culla con due grossi serpenti uccisi, strangolati da lui stesso come se nulla fosse.
Spesso, la mamma soleva concludere il suo racconto con le parole: "Ma chi l'avrebbe mai detto!", riferendosi a quanto intensi si fossero fatti, nel corso degli anni, il mio piacere per la lettura e l'amore per libri.

Un regalo di fresco ricevuto per Babacino...
Anche se non proprio ogni giorno leggo un libro a Gabriel.Babacino.
Mi ascolta?
Non so!
La lettura si accompagna al racconto, anzi diventa racconto, perchè, oltre al testo c'è da spiegare minuziosamente, ciò che si vede nelle illustrazioni.
Testo, racconto, recitazione: ci sono anche i rumori da enfatizzare nel modo appropriato. Un tutt'uno.
E linguisticamente, senza sconti di sorta, senza utilizzare espressioni fanciullesche.
La struttura del linguaggio deve entrare diritta al cuore e sedimentarsi nel cervello,
prima che possa avere inizio la lingua parlata.
Penso che, alla fine, qualcosa rimarrà...
Pennac dice che il piacere della lettura scaturisce dal fatto di aver sentito prima leggere
e, prima ancora,
quando non c'era la lingua scritta,
esistevano i racconti narrati davanti al camino e nel calduccio della stalla.
La storia che stiamo leggendo è di Anushka Ravishankar, L'elefante non domentica:
é la storia di un elefantino che da piccolo viene adottato da un branco di bufali e che, fa grande decide di rimanere con loro.
L'elefantino è azzurrino e, così, è appropiato che nello scenario della lettura compaia un elefantino-babar di peluche azzuro e bluette...
Insomma, anche l'estetica vuole la sua parte.
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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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