La visita al Geffrey Museum of the Home, ubicato a Hoxton in un quartiere londinese che vide un'importante espasione nel XIX secolo, soprattutto con l'addensarsi di mobilifici, è di grande interesse per due motivi.
Innanzituttola, per la location che è stata ricavata da una serie di Almshouse (case di riposo) costruite da sir Robert Geffrye, commerciante in manufatti di metallo (ironmonger) e filantropo, nel 1714. Una serie di 14 abitazioni, ciascuna capace di accogliere quattro pensionanti con una cappella al centro, le cui funzioni domenicali gli ospiti avevano l'obbligo di attendere, e abbellite da un vasto giardino nella parte frontale, tale da creare un'ampia zona di rispetto tra la strada e gli edifici.
Con l'espansione industriale dell'area, i pensionanti vennero trasferiti altrove in un'area più salubre e il London Council of London comprò l'intero edificio con tutto il terreno circostanze. Si ritenne, infatti, che ilpregio maggiore della costruzione era l'ampio spazio verde antistante, in una zona che, a causa del suo rapido sviluppo, era sporvvista di altri polmoni verdi. E il County Council fu lungimirante poichè ancora oggi questo spazio verde con i suoi secolari platani rappresenta una vera e propria oasi nella zona di Hoxton.
Le Almshouse vennero adibite a Museo, che - sostenuto ad un'associazione caritatevole e grazie ad un'amministrazione lungimirante - è diventato un punto d'attrazione didattico e creativo per le scolaresche con una serie di iniziative interattive.
Il Museo in sé vuole presentare una rassegna dell'evoluzione delle abitazioni britanniche urbane delle middle classes negli ultimi quattrocento anni.
E la visita è, sotto questo profilo, estremamente interessante e ricca di supporti didascalici ed iconografici, con la presentazione di oggetti d'arredo domestico e con l'allestimento di interni, per mostrare al visitatore l'evoluzione che hanno subito.
L'attenzione si concentra sui successivi mutamente del dining room o lounge nel corso dei secoli: una stanza di grande importanza,poiché rappresentava sia lo spazio maggiormente utilizzato dalla famiglia per trascorrere il tempo e per consumare i pasti, sia come interfacia con l'esterno, nell'accogliere occasionali visitatori. Spazio privato e pubblico assieme e di rappresentanza.
Chi vuole può anche usufruire liberamente di un supporto audio, con l'ausilio di cuffie disposte in ogni stanza,
In certi giorni della settimana - ma a pagamento (si tratta tuttavia di una modica somma) è possibile visitare una delle Almshouse cheè stata recentemente restaurate, in modo da consentire ai visitatori di rendersi conto come vivevano materialmente i pensionati meno abbienti che vi trovavano collocazione.
Ogni abitazione era fornita di un piccolo giardinetto privato sul retro dove i pensionati potevano stendere la biancheria, prendere aria e allevare piccoli animali domestici.
La visita è gratuita, ma siccome il Geffrey Museum è un'istituzione caritatevole che si fonda sulle proprie risorse e non su su sussidi governativi, sono gradite le offerte (£3.00, l'offerta consigliata), ma chi vuole può diventare anche membro sostenitore con un contributo annuo che da diritto ad accedere ad una serie di iniziative collaterali ed indirizzate agli studenti, con numerosi workshops.
Per esempio, nel periodo natalizio tutte le stanze ricostruite sono allestite in modo da far vedere come veniva celebrato il Natale e quali speciali arredi e pietanze si utilizzassero nel corso del tempo.
Il luogo é accogliente, fornito di un bel negozio di articoli da regalo che in parte riprendeono il cìtema della "Casa", e di una grande e confrotevole caffeteria: dove - a prescindere dal motivo della visita - si uò passare deltempo (la connessione Wi-Fi in UK é onnipresente, per attrarre visitatori).
Cose impensabiliper l'Italia, dove le strutture museali sono in continua metaformisi, con mostre, allestimenti stagionali, attività estemporanee, conferenze, e un fiorire di attività con le scolaresche.
Non strutture "imbalsamate",governate da personaggi del tutto incompetenti e senza passione per ciò che fanno, ma organizzazioni vive e vitali, governate con spirito imprenditoriale e soprattutto con grande passione e senza sprechi, anzi - al contrario - cercando di attivare di continuo circuiti virtuosi ed attrarre sostenitori, con i loro contributi.
Londra è piena di sorprese come quella che offre il Geffrey Museum: piccole cose non altisonanti come i grandi musei cittadini che hanno reso Londra celebre agli occhi dei turisti: si tratta di piccole grandi cose, nascoste nelle pieghe della grande metropoli: basta saperle scovare.
Io l'ho scoperto in modo del tutto casuale, metre sorbivo un caffé,in una piccola (cara) caffeteria, ubicata proprio accanto all'ingresso della stazione overground di Hoxton. E di fronte a me c'era un lungo muro di mattoni rossi s cui campeggiava la scritta: "The Geffrey Museum of the Home". Detto fatto: e immediatamente mi sono ripromesso di andare a visitarlo.
(History) It is set in the former almshouses of the Ironmongers' company, built in 1714 with a bequest from Sir Robert Geffrye and sold to London County Council in 1911. In 1914 the council was persuaded to save the 18th century buildings and their gardens by leading members of the Arts and Crafts movement who suggested its conversion into a museum. The buildings were Grade I listed in the 1950s and with their gardens now form a wonderful oasis in Hoxton, east London.
The Geffrye began as a museum which aimed to inspire and educate those in the East End furniture trade. By the late 1930s, as the industry moved away, the focus turned to children and family audiences. The museum's education services were developed under the initiative of Molly Harrison, who is credited for her pioneering work in expanding the potential of museums as centres for learning and education.
Over the years it evolved, attracting wider audiences with collections of paintings, furniture and decorative arts presented in the context of period living rooms, known in the past as 'parlours' and later as 'drawing rooms'. Since the Geffrye became an independent charitable trust in 1991, all the period rooms have been refurbished, a twentieth-century wing added and an almshouse restored and furnished to show the living conditions of pensioners in the 18th and 19th centuries.
Today the Geffrye focuses on the history of home both as a physical space and a concept, and how this has changed over the centuries influenced by economics, art, technology and international trade as well as social trends and family behaviours. Home and garden themes are further explored through temporary exhibitions and study initiatives, education and learning programmes for schoolchildren, families, adults and young people.
You can explore our period rooms here, find out more about the almshouses and search objects in our collections here.
(dal sito web del geffrey Museum - Homepage) The Geffrye explores the home and the way people live. Our collections show how homes have been used and furnished over the past 400 years, reflecting changes in society and behaviour as well as style, fashion and taste. A series of period rooms lead visitors on a walk through time from 17th century oak furniture and panelling, past muted Georgian elegance and eclectic Victorian style, to 20th century modernity and contemporary living.
These rooms are complemented by a sequence of period gardens and a walled herb garden which illustrate the role of the garden in home life and how domestic gardens have changed over time.
The Geffrye is a much-loved gem in the lively and creative Hoxton area - historically a centre for furniture-making and market gardening. Set in 18th-century almshouses and surrounded by gardens, it is often described as an oasis in the heart of the city.