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24 dicembre 2014 3 24 /12 /dicembre /2014 04:10

Sherlock Holmes - The Man Who Never Lived And Will Never Die. Una mostra al London Museum per celebrare Sir Arthur Conan Doyle e Sherlock Holmes

 

Sino al 12 aprile 2015 sarà possibile visitare al London Museum una interessante mostra su Sherlock Holmes, il celebre investigatore scaturito dalla penna di sir Arthur Conan Doyle che, nel crearlo, si ispirò ad suo docente presso la facoltà di Medicina da lui frequentata, un uomo fortemente osservatore e dall'intelligenza lucida e acuta.  Sherlock Holmes è un personaggio letterario che, come recita il sottotitolo della mostra fu "l'uomo che non nacque mai e che mai morirà" (The Man Who Never Live and Will Never Die) con un gioco di parole degno di un indovinello della Sfinge.
Sherlock Holmes - The Man Who Never Lived And Will Never Die. Una mostra al London Museum per celebrare Sir Arthur Conan Doyle e Sherlock HolmesSherlock Holmes è un personaggio letterario, certo, ma nello stesso è come se grazie al "Canone holmesiano" costituito cioè dai 56 racconti e dai quattro romanzi che lo vedono protagonista - assieme al fidato Watson - di brevi, fulminanti indagini e grazie anche alla puntuale "geografia" londinese costruita da Conan Doyle attraverso repertori stradali delle poste e mappe stradali sempre aggiornate hapreso a vivere di una vita propria. In più, è un personaggio che si è evoluto nel tempo, cioè man mano che gli anni passavano per Conan Doyle, nello stesso tempo trascorrevano per Homes e Watson e, quindi, cambiavano anche i ritrovati della tecnica e i perfezionamenti scientifici delle indagini.

Ma Holmes, soprattutto, è un personaggio che non potè mai morire.
Il suo creatore aveva delle ambizioni letterarie e avrebbe voluto avere successo come autore di "alto livello", da poter essere ricordato nel mainstream letterario del tempo, non certo per storie poliziesche che, per quanto argute, potevano avere un valore limitato.
Ci tentò e ci riprovò, ma senza successo. Allora tentò di sbarazzarsi di Holmes, facendolo precipitare giù per le cascate di Reichenbach in Svizzera, avvinghiato in una lotta senza esclusione di colpi con il luogotenente del perfido Moriarty, suo nemico storico.
Ma non ci fu niente da fare. I lettori si ribellarono e lo inchiodarono alla responsabilità di continuare a far vivere il personaggio letterario che aveva creato e che, dopo un intervallo ricomparve: d'altra parte alla caduta nella cascata svizzera non aveva mai fatto seguito il ritrovamento del corpo dei due antagonisti.

Ed in più Holmes/Watson e la Londra di quell'arco temporale, cioè la Londra tardo-vittoriana nel pieno delle trasformazioni e modernizzazione al passaggio del secolo, continano a vivere nell'enorme numero di "apocrifi" holmesiani che vengono confezionati da scrittori con la passione per Holmes e per il "Canone".

Sherlock Holmes - The Man Who Never Lived And Will Never Die. Una mostra al London Museum per celebrare Sir Arthur Conan Doyle e Sherlock HolmesLa mostra, collocata all'interno del London Museum, ha un taglio particolare che è quello di voler illustrare al visitatore le cornici dei luoghi e delle indagini holmesiani, con documenti fotografici d'epoca che mostrano le vie e le cittadine satelliti dove si svolgono le avventure di Homes/Watson, mappe postali e stradi dettagliate, repertori stradali. Ma anche vuole illustrare alcuni temi tra i quali per mezzo di alcune foto d'autore, l'intrigante tema "Londra e la nebbia" dal momento che nei racocnti di Conan Doyle la nebbia la fa da protagonista, per quanto la maggior parte delle indagini si svolgano all'interno di ambienti chiusi dallo studio/abitazione di Holmes alle case dei committenti delle indagini.

La modernità di Holmes? Quella di essere stato nella letteratura, il primo esempio di "investigatore privato" moderno, direttamente ispirato al famoso Auguste Dupin introdotto da tre celebri racconti di Edgar Allan Poe (di cui viene presentato il manoscritto originario del racconto "I Delitti della Rue Morgue"), ma anche quella di essere un po' sopra le righe: a volte idiosincratico, a volte bizzarro, a volte spregiudicato e alcune altre perfino "giustiziere".
Oltre a ciò la mostra mette in evidenza molti dei mezzi di trasporto della Londra vittoriana, tra cui un modello interessante dell'Hansom Cab. Molti si saranno chiesti infatti cosa sia l'Hanson- vettura a noleggia, su cui di sovente Holmes e Watson balzano quando hanno necessità di uno spostamento molto veloce.

Sherlock Holmes - The Man Who Never Lived And Will Never Die. Una mostra al London Museum per celebrare Sir Arthur Conan Doyle e Sherlock HolmesStranamente la mostra non tocca l'argomento degli "Irregulars of Baker Street" cioè dei ragazzini, un po' "scugnizzi" di cui Holmes si serviva con liberalità per molticare i suoi occhi sulla metropoli alla ricerca di indizi e sulle tracce di sospetti e di chi volesse nascondersi.

Un'attenzione particolare è dedicata a Sidney Paget, l'illustratore che corredava i racconti di Conan Doyle che comparivano sullo Strand Magazine: illustrazioni che fecero la fortuna di Sherlock Holmes in termini mediatici, fissando una volta per tutte l'inconografia del personaggio e delle sue caratteristiche essneziali.

Da vedere, sicuramente, sia per chi è un appassionato di Holmes, sia per chi vuole conoscere utilizzando un particolae vertice di osservazione.

Splendida ed impreggiabile iconografia quella messa in evidenza dalla mostra, a partire da uno dei racconti "esemplari" delle indagini di Sherlock Holmes, esposto in graandi pannelli all'entrata del museo stesso(e naturalmente corredato dalle illustrazioni di Paget), ma anche la scenografia stessa del percorso da seguire, organizzato secondo cammini concentrici e e ricorsivi, quasi si trattasse di un labirinto e l'ingresso e l'uscita dissimulati da una finta libreria carica di volumi.
Insomma, la vicenda di Sherlock Holmes, l'uomo che non nacque mai e che non poté mai morire, é un esempio sublime dei modi attraverso cui la realtà e la finzione letteraria si mescolano indissolubilmente.

 


Hanno detto della mostra
'Wonderfully evocative... whirrs in as many intriguing directions as the mind of the great man himself' (Telegraph)

Excellently satisfying’ (The Times)

Glorious’ (Mark Gatiss)The Man Who Never Lived And Will Never Die



Sherlock Holmes - The Man Who Never Lived And Will Never Die. Una mostra al London Museum per celebrare Sir Arthur Conan Doyle e Sherlock Holmes(dal sito web del London Museum. Presentazione della mostra) We look at the roots of Arthur Conan Doyle’s famous fictional detective, explore depictions of Victorian London and delve into the enduringly popular characteristics of Sherlock Holmes.

Transcending literature onto stage and screen, Sherlock Holmes continues to fascinate audiences to this day. In this exhibition, London’s first on the detective since 1951, we use early film, photography and paintings plus original Victorian era artefacts to recreate the atmosphere of Sherlock’s London, and to re-imagine the places featured in Conan Doyle’s famous stories.

Objects and artworks include:

  • Sir Arthur Conan Doyle’s 1886 ‘A Study in Scarlet’ notebook, containing the first ever lines of a Sherlock Holmes story
  •  'The Murders in the Rue Morgue' manuscript by Edgar Allan Poe
  • Claude Monet’s painting ‘Pont de Londres’ (Charing Cross Bridge, London) 1902
  •  Belstaff coat used in the BBC’s Sherlock series, featuring Benedict Cumberbatch


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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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