L'altro giorno (il 29 settembre 2013), mentre mi trovavo nel delizioso appartamento che ci avevano affittato per la nostra permanenza a Francavilla di Sicilia (Messina), alle prime ore del giorno, ho avvistato un piccolo geco (quasi sicuramente un Geco comune o Tarentola mauritanica Linnaeus) sul muro... Animaletti affascinati i gechi che, a tutti gli effetti, si possono considerare dei piccoli draghi preistorici, di sovente ospiti nelle nostre case.
Era proprio un geco-baby quello che mi ritrovavo ad osservare sul muro intonacato di bianco, accanto allo stipite della finestra...
Era vispo e audace, probabilmente alla rcerca di cibo.
Ho scritto alcune brevi note su questo piccolo, memorabile, evento e, mentre scrivevo, con la coda dell'occhio, ne seguivo le evouzioni.
Mi sono ritrovato a pensare che stesse facendo i suoi primi passi nella vita, tanto era minuto e fragile.
Con il pensiero, gli ho augurato di poter fare buona caccia di insetti, ma anche di crescere felice e contento, sviluppando appieno la sua "gekità".
Dicono che l'avvistamento di un geco in casa porti fortuna.
Ed è per questo motivo che, secondo una saggezza antica, i gechi che si insediano nelle dimore degli uomini vanno rispettati, mai scacciati o - peggio - uccisi.
(dal sito web ItalianGekko) Quasi tutte le credenze popolari italiche riguardanti i gechi provengono dal centro-sud, regioni in cui è presente la maggior concentrazione di questi sauri (in particolare Tarentola mauritanica ed Hemidactylus turcicus).
Purtroppo quasi tutte le leggende italiane vedono i gechi come portatori di malattie o sventure, causando a questi simpatici ed innocui animaletti spiacevoli incidenti.
- Si narra che nel caso in cui un geco camminasse sulla pancia di una donna incinta ne causerebbe l'aborto e nel migliore dei casi l'ammalamento del bambino.
- Si narra che nel caso in cui un geco camminasse su di una parte scoperta del corpo, come una mano, ne causerebbe la necrosi quasi immediata.
- Pare anche che in alcune zone queste piccole lucertole siano considerate velenose, probabilmente è per questo motivo che il loro nome comune è lo stesso di una classe di ragni "Tarantola".In molte zone di Italia c'è anche la credenza che i gechi siano portatori di sfortuna e che vadano quindi uccisi o almeno allontanati dalla propria casa.
Fortunatamente per i gechi, anche in alcune parti di Italia si narra che questi piccoli sauri siano immensi portatori di fortuna, infatti in alcune regioni come l'Abruzzo ad un vincitore di un gioco viene detto "hai un geco in tasca!".