Si è celebrato ieri (nella domenica pomeriggio del 18 settembre, a partire dalle 17.30) l'anniversario dell'azione civica denominata il Quadrilatero Fiorito.
Si tratta di un'iniziativa spontanea, scaturita da alcuni privati cittadini che, desiderosi di combattere il degrado e l'abbandono del proprio quartiere, hanno deciso di intraprendere delle azioni di miglioramento e di manutenzione, non sostituendosi alla pubblica amministrazione assente, ma ad essa fornendo con il proprio intervento attivistico, uno stimolo vitalizzante a meglio operare.
Così, il quadrilatero residenziale (delimitato da quattro strade ortogonali e parte del Quartiere Libertà) in cui è stato avviato l'esperimento ha goduto di una maggiore pulizia e ne è indubbiamente migliorata l'estetica, grazie a grandi fioriere e a piante ornamentali, collocate opportunamente davanti agli esercizi commerciali aderenti all'iniziativa.
Grazie ai fondi raccolti è stato assunto un operatore ecologico che provvede alla pulizia ambientale, sopperendo alle deficienze degli Operatori ecologici comunali.
Sempre in corrispondenza degli esercizi commerciali aderenti (soprattutto nel caso dei locali pubblci) sono stati posti speciali portacicche, in modo tale da ridurre l'impatto ambientale dei mozziconi di sigaretta buttati di malagrazia a terra.
Ancora, piccoli cartelli con esortazioni pedagogiche sono stati collocati qua e là, in buona vista dei cittadini che usano la pubblica via.
Quadrilatero Fiorito è un'iniziativa non solitaria, dal momento che, a Palermo, a pelle di leopardo ne stanno sorgendo o ne sono già attive altre con denominazioni di tipo diverso, ma tutte animate dagli stessi principi informatori e da eguali idealità.
Il principio che permea l'iniziativa è che l'ambiente è di tutti, essendo un bene comune e che tutti di conseguenza devono contribuire alla sua tutela.
Principio sacrosanto e condivisibile.
Tuttavia, in tutto questo (che sembra bellissimo, di primo acchitto) c'è, a mio avviso, un piccolo neo: quello di appartenere alla categoria delle "azioni" - sino a prova contraria e sarei davvero lieto di essere contraddetto - un po' troppo autoritarie e verticistiche, che nascono da un'oligarchia di cittadini che, ponendosi su di un gradino più alto, rivendicano un ruolo di "guida" e il diritto di agire per il bene comune sulla base di un'idea monolaterale di ciò che è bene comune, ma senza aver prima consultato tutti gli altri citttadini per avere un'idea dei bisogni espressi dalla base e per potere agire di conseguenza.
Alcune iniziative, in questa luce, parrebbero discutibili, come la proposta di un incremento della videosorveglianza stradale (nelle vie coinvolte) al fine di aumentare il coefficente di sicurezza dei cittadini del quartiere.
Sarebbe auspicabile che silmili, lodevoli, iniziative scaturissero maggiormente dalla base dei cittadini: il coinvolgimento funziona e arriva al suo massimo soltanto attraverso una responsabilizzazione diretta dei singoli cittadini e dall'aver fatto propri i valori dell'ambiente.
Cosa che può essere portata avanti solo attraverso una costante tensione pedagogica ed educativa: si vedano, ad esempio, le multiforme azioni intraprese nel contenitore "Puliamo il Mondo", promosse da LegaAmbiente che sono andate avanti tra il 16 e il 18 settembre in tutto il nostro territorio nazionale e sempre con il coinvolgimento dei più giovani, sulla scia dell'iniziativa su scala mondiale intitolata “Clean up the world”, la più importante campagna di eco-volontariato del mondo, nata a Sidney in Australia nel 1989 (per approfondire vai al seguente articolo: L'Italia si mobilita per Puliamo il mondo).
Oppure attraverso la responsabilizzazione individuale, in cui ognuno in maniera volontaristica, fa quel che può per migliorare il proprio micro-ambiente, come è nel caso dei Guerrilla Gardener a Palermo e in altre realtà dello Stivale.
Ma forse, se si arrivasse a ciò, ognuno farebbe la sua parte senza bisogno di nessuna associazione che, per funzionare (ciò detto per inciso), richiede il pagamento d'un obolo mensile per famiglia (€2.00) e per esercizio commerciale (€3.00).
Un'utopia forse che, se si avverasse, configurebbe nel suo piccolo un'applicazione felice dei principi dell'anarchismo libertario.
Ma siccome ciò è impossibile, vanno avanti delle iniziative che, purtroppo, mantengono - seppur dissimulato abilmente - un sapore di stucchevole paternalismo.
Alla fine dei discorsi celebrativi, della presentazione di un bollettino informativo a stampa prodotto dalla stessa associazione con una serie di articoli che fanno il punto dello stato dell'arte delle cose dopo un anno di attività e del dibattito (scarno), ha avuto luogo un rinfresco offerto dall'Associazione "Quadrilatero Fiorito" e dagli sponsor correlati.
Numerosa è stata la partecipazione di un pubblico, composto essenzialmente da cittadini residenti.