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30 settembre 2011 5 30 /09 /settembre /2011 17:46

lasciare-libero-notte-e-giorno.jpg

 

Secondo me, il proprietario (di certo antico) di questa dimora, sconvolto dai problemi scaturenti dall'impossibilità di fare uscire il suo carretto a trazione animale dalla stalla, sarà emigrato altrove, magari attraversando "l'ucìanu" [l'oceano] con un bastimento a vapore.
E si può anche pensare che, sperando in tempi migliori, egli - prima di lasciare - abbia rozzamente vergato questa scritta per giustapposizioni successive, in modo tale da sottolineare la necessità di lasciare permanentemente libero l'accesso ai piani bassi della sua dimora, nel caso di un suo eventuale ritorno.
Ma nel frattempo, pur essendo stato preveggente, si è dimenticato di fare ritorno, perchè adesso abita in un luogo dove ha ampi spazi a disposizione e nessuno occlude l'entrata alla sua dimora che, grazie alla piccola dollaresca fortuna che è riuscito a mettere da parte, si è fatta principesca e regale.
Il portoncino umile e dimesso, rivestito da una lussureggiante crescita erborea (tra qualche anno anche arbustiva e arborea), rimane lì in paziente attesa del suo ritorno... Fedele al mandato che ha ricevuto in tempo immemorabile dal suo proprietario...
Ma c'è anche da dire che nessuno parcheggia lì davanti...
Come mai?
La casetta resiste ai colpi del tempo e, malgrado tutto, conserva una sua aura, forse una barriera invisibile che garantisce il rispetto di una "no parking zone" nelle immediate vicinanze.
Zot! zot! C'è qualcuno che ha testimoniato come gli infrattori siano stati bersagliati da fulmini a ciel sereno e da fenomeni di auto-combustione spontanea che hanno incenerito vetture, guidatori e passeggeri, il che lascia supporre che siano state attivate delle protezioni paranormali...

Leggende metropolitane?

Difficile dirlo con esattezza...

Ma sono sicuro che se si si guardasse bene negli anfratti e negli angoli più riposti si scoprirebbero probabilmente trecce d'aglio (ora rinsecchite, ma non per questo private del loro potere) e scope (quelle tradizionali fatte con gli "scopazzi") messe lì, prima della dipartita, contro il malocchio, contro eventuali malintenzionati e, ovviamente, anche contro i parcheggiatori abusivi e irrispettosi.
E se - come ultima ipotesi - lo sconosciuto abitatore, in tempi andati, fosse morto di inedia propia a causa degli automezzi che gli impedivano di uscire di casa per approvigionarsi dei necessari generi di conforto?

Allora, sarermmo di fronte ad un caso da annoverare negli X-Files del paranormale: si tratterebbe di un fenomeno di demoniache presenze e di poltergeist con tutte le regole che conferma l'assunto del "Non aprite quella porta!", in questo caso nella variante "Non posteggiate davanti a quella porta!".
E qui sfidiamo gli scettici a farlo...

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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