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28 luglio 2011 4 28 /07 /luglio /2011 19:01

legge-di-murphy.jpgDopo circa un secolo, ho portato l'auto al lavaggio. Faceva davvero schifo, letteralmente inguardabile. Stamane: sole cocente e un caldo da morire.

L'ho lasciata alla Stazione di servizio, mettendomi d'accordo con il gestore che sarei passato a ritirala attorno alle 16.00.

Dopo le 14.00, le condizioni atmosferiche sono velocemente cambiate: grandi nuvoloni neri si sono addensati e, infine, dalle 16.00 in poi, ci sono stati frequenti rovesci di pioggia, allietati da allegre e rutilanti scariche di tuoni e fulmini.

Insomma, morale della favola: quando sono uscito per andare a ritirare l'auto, all'orario concordato, pioveva a dirotto e, nel fare il tragitto a piedi, mi sono dovuto proteggere con il paracqua.

La macchina era stata ripulita e lavata, ma quando sono arrivato era stata abbondantemente rilavata dalla pioggia, ovvio: più tardi scoprirò se la pioggia era del tipo "fangoso".

Grande letizia la mia nel prendere atto della felice concomitanza, mentre il benzinaio mi guardava con quell'aria di commiserazione che si riserva allo sfigato di turno.

Avrei dovuto fidarmi delle previsioni meteo: in effetti, lo avevano annunciato che ci sarebbe stato un cambiamento repentino.

Ma chi va a ricordarsi delle condizioni meteo meteo delle prossime ore quando decide di portare la sua auto al lavaggio?

D'altra parte, la Legge di Murphy il cui primo assioma recita «Se qualcosa può andar male, lo farà», serve a descrivere proprio questo tipo di circostanze...

Ricordo che a mio padre succedeva sempre la stessa cosa (era una regola che piovesse subito dopo il lavaggio dell'auto) ed io mi divertivo molto.

Lui, permaloso, invariabilmente, si offendeva.

E io sghignazzavo: ora la ruota ha fatto il suo giro... e sono io che patisco gli effetti dei dogmi di Murphy

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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