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26 febbraio 2015 4 26 /02 /febbraio /2015 22:01

Le pozzanghere e il loro fascino invincibileE' un dato quasi universale: i bambini adorano le pozzanghere che si sono formate a terra dopo una pioggia.
Questo fascino - questa forza attrattiva -  si accresce ancora di più, se le pozzanghere sono fangose ancora di più.

Appena ne adocchiano una, ecco che subito ci zompano dentro con un ardore quasi fanatico e degno di una miglior causa e cominciano a pestare con i piedi, sollevando infiniti schizzi.

Un'attività che viene solitamente svolta, applicandovi la stessa concentrazione che meriterebbe un lavoro di fino e che sembra generare un'autentica goduria.

Quando ero piccolo, appena vedevo una pozzanghera, mi ci fiondavo dentro immediatament e, possibilmente, con le scarpe nuove appena comprate dalla mamma.
E mamma mi gridava dietro... sia mentre lo facevo sia mentre mi riportava indietro a casa, con le scarpe tutte infangate e i vstiti schizzati di fango.
Però, poi - a distanza di ore o di giorni -  era un episodio che raccontava a parenti e ad amiche...
Le mie malefatte gianburraschesche erano sempre oggetto delle sue narrazioni nelle cui filigrana - dietro una riprovazione di circostanza - si intravedeva un certo compiacimento che, percepito da me, nella posizione di ascoltatore delle sue storie, rinforrzava ulteriormente il mio primitivo impulso di zompare nella pozzanghera la prima volta che dovesse presentarsene di nuovo l'occasione.
Vedere Gabriel Babacino che istintivamente fa la stessa cosa mi ha riportato conprepotenza  indietro nel tempo.
Forse in questo fascino primigenio delle pozzanghere risiede l'attrattiva che per molti esercita la corsa in natura, soprattutto quando le condizioni climatiche sono incerte e i sentieri sono fangosi e ci sono delle distesa d'acqua neo-formate da superare, attraversando alti schizzi.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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