Le città e i nostri ambienti di vita si degradano per incuria delle pubbliche amministrazioni (afflitte da annosi problemi, come: mancanza di soldi, mancanza di personale, mancanza di personale, ma anche insipienza ed incapacità), ma non solo. Speso siamo noi stessi (i "cittadini") correi per inerzia, per mancanza di iniziativa, per l'arroccamento in una posizione passiva ed attendista (secondo la quale c'è qualcuno, posto più in alto in noi, deputato a risolvere i problemi e che a noi, comuni cittadini, non resta che attendere).
Tante cose, quindi, le subiamo passivamente, a volte ci indigniamo, ci innervosiamo, ma poi - a causa di una sorta di fatalismo, forse un po' atavico - tutto passa nel dimenticatoio.
La pubblicità abusiva, da quella meramente commerciale a quella elettorale, è una delle piaghe maggiormente diffuse.
L'immagine delle nostre città è sconfortante avvilluppate come sono in affiche che vengono incollate dovunque, in cartelloni di grandi dimensioni, piazzati dall'oggi al domani senza nessuna autorizzazione, flyer e fogliettinio volantini, piccoli adesivi che vengono incollati finanche sui marciapiedi.
Camminiamo sconfortati lungo le via di una città che sempre di più assomiglia ad un parchwork arlecchinato e spesso dall'onnipresenza di questo spettacolo finiamo con l'essere anestizzati e il nostro sentire estetico va a farsi benedire.
La pubblicità è l'anima del commercio, si dice, per sottolineare che senza queste forme capillari di pubblicità il commercio si fermerebbe. Invece, non è vero: è una di quelle affermazioni-spazzatura che ci vengono propinate.
Un sistema diverso è possibile: in Irlanda, per esempio, cammini lungo le strade e non ti imbatti mai in una singola affiche pubblicitaria. Non esiste nemmeno l'attachinaggio autorizzato.
Ma qui voglio parlare di una forma particolare di piaga della pubblicità abusiva.
>Nella mia città, oltre all'attacchinaggio selvaggio su tutti muri liberi, al di fuori degli spazi autorizzati dal Comune, negli ultimi tempi - con una preoccupante tendenza alla proliferazione - imperversano nella nostra città queste forme di micro-attachinaggio a tutti i pali liberi (della luce e della segnaletica verticale) e talvolta anche sugli alberi.
Basta uscire dalle proprie auto e fare quattro passi a piedi per una qualsiasi via cittadina... ma anche chi utilizza l'auto se le ritrova infilate sotto il tergisìcristallo e il più delle volte le tira via spazientito, gettandola a terra.
Quelle collocate sulle auto sono spesso offerte di prestiti e di finanziamenti.
Quelle "fissili", invece, fanno riferimento il più delle volte al mercato immobiliare (compra-vendita e affitti). Il loro essere "fissili" ha una ragione d'essere, in quantoil più delle volte vi vengono pubblicizzate poossibili transazioni relative ad immobili presenti nella zona, con l'idea quindi di sollecitare e colpire un target interessato che sia nella stessa zona residente (e alla ricerca di una nuova casa da affittare o da comprare), ma anche di non residenti che vengono a fare ricognizioni in una zona specifica della città alla ricerca di immobili in affitto o da acquistare.
Si tratta di piccole affiche, spesso autoadesive, mentre altre più "sontuose" e plastificate (come quella in blu nella foto sopra), vengono legate con dei fili di ferro sottili.
Ho notato che ci sono alcuni cittadini - insofferenti - di questo modo di deturpare la città che, armati di pazienza e con velocità furtiva - li staccano e li buttano nei cesti della spazzatura.
Credevo di essere l'unico a farlo e, invece, ho scoperta di essere in numerosa (e il più delle volte, invisibile) compagnia.
Io sarei portato a rispettare soltanto gli avvisi relativi ad animali e a persone scomparse: in quel caso, è giusto garantire la massima visibilità dell'annuncio. Anzi, in questi casi, suggerirei di operare all'incontrare: se ne vedete uno caduto, raccoglietelo ed esponetelo di nuovo nel modo più adeguato.
Nessuna pietà per tutti gli altri.
Anche perchè si tratta spesso di ditte (agenzie immobiliari) che, così facendo, evadono le tasse che dovrebbero pagare allo Stato o al Comune e che abbattono notevolmente - e proditoriamente - i costi legati alla propria attività, sfruttando uno stuolo di giovani disoccupati che per pochi euro sono disposti a fare questo lavoro.
Il bello è che, pur essendo scritte sulle affiche tutte le indicazioni per risalire ai "mandanti" (numeri di telefono e recapiti delle relative agenzie immobiliari), le autorità preposte e l'amministrazione comunale non fanno nulla per bloccare questa attività, altamente inquinante dell'ambiente.
Tutto ciò avviene nell'indifferenza più generale: e ovviamente, ogni giorno che passa gli abusivi si fanno più arditi e più invadenti.
Come se, per una forma di fatalismo, potessimo sopportare tutto senza fiatare.
Invito tutti a praticare questa forma di sano ostruzionismo e contribuire così a rendere migliore la nostra città.
All'insegna del principio che tutti, nel nostro piccolo, siamo responsabili del degrado, anche soltanto per il fatto di vedere e di sopportare passivamente, senza intraprendere piccole azioni quotidiane che, attraverso la ripetizione e il moltiplicarsi per emulazione positiva possono trasformare effettivamente l'ambiente in cui viviamo, plasmandolo e renderlo migliore, attivando in definitiva una serie di circuiti virtuosi.
Nessuno può eliminare il buio, però è nel potere di ciascuno di noi di accendere una piccola fiammella, portando un po' di luce in quel mare di tenebra che ci circonda.
Bastano piccole azioni scaturite dalla buona volontà individuale, in sé poco dispendiose, ma ripetute quotidianamente.
Cosa che poi, a pensarci bene, è la base più forte di un buon anarchismo libertario.