Vi sarà capitato molte volte, quando avete un mazzo di chiavi particolarmente grosso, di indugiare a lungo prima di trovare quella giusta per aprire la porta di casa oppure il portone esterno del palazzo dove abitate, anche se ne avete memorizzato perfettamente - dopo anni di utilizzo - la forma e gli intagli.
In questi casi (praticamente sempre), rovistate con la dita, scartabellate e tutto ciò mentre avete le mani ingombre di incarti e sacchettini, alcuni dei quali finiscono con il cascarvi a terra
E quando credete di averla trovata e provate ad inserirla nella serratura, non è mai quella giusta...
Poi, riprendeti la ricerca, ancora più nervosi e, magari, a quel punto il mazzo di chiavi vi sfugge di mano e cade rumorosamente.
E, tutto questo, mentre sopraggiunge uno dei condomini dello stabile in cui abitate, con il quale non desiderate affatto incrociare nè lo sguardo nè le parole e nemmeno scambiare un semplice saluto.
Aborro la tecnologia spinta.
Però, ieri, mentre si ripeteva l'immancabile scenetta, ho pensato ad una geniale innovazione per le chiavi di casa (che sarebbe per alcuni versi un po' come aver scoperto come l'acqua calda, se pensiamo alle chiavi che al giorno d'oggi abbiamo in dotazione per le nostre auto).
E' molto semplice. Dotiamo chiavi e serrature comuni di microchip, in modo tale che si vedano reciprocamente, non appena sono a ragionevole distanza l'uno dall'altra.
Nel momento in cui ciò accade, si accende nella chiave pertinente un piccolo led rosso, lampeggiante che ti dice: "Sono io! Sono io!".Insomma, capitemi: non vello dice a parole (sarebbe troppo!), ma insomma con il suo pulsare ve lo fa intendere ...e a buon intenditore, poche parole...
La serratura, per contro, potrebbe emettere un piccolo bip.
Una meraviglia!
Rimarrebbe però l'impaccio di rovistare con dita sempre troppo grosse e goffe nel mazzo di chiavi per isolare la chiave giusta con il led rosso lampeggiante...
Beh, non si può avere proprio tutto, no?
Magari, qualcuno più bravo di me, potrebbe raccogliere questa mia idea, renderla fattibile e farsela brevettare.
Chi lo sa?
Ma, tutto sommato, io preferirei poter ottenere per magia l'apertura di tutte le porte, con quella famosa formuletta che faceva "Apriti Sesamo" della storia di Ali Babà e i quaranta ladroni.
Quando mio figlio era piccolo, rientrando a casa in auto, gli dicevo: "Quando arriviamo vicino al cancello, dì con la voce più forte che puoi 'Apriti Sesamo!' e vedrai che il cancello si aprirà al tuo comando".
Lui, pieno di convinzione e - direi - anche di speranza, diceva la formula magica, mentre io - di nascosto - azionavo il telecomando.
E il cancello puntualmente si apriva con sua grande meraviglia...
Ma perchè nella formula magica della storia delle MIlle e una notte, ricorreva proprio il sesamo?
Ecco la spiegazione.
La formula magica “Apriti Sesamo”, utilizzata in Persia nella fiaba di Alì Baba e i 40 ladroni per accedere alla caverna del tesoro, si riferisce probabilmente alle “incredibili” proprietà nutritive e vitali del sesamo, che avrebbero conferito all’essere umano forza e vitalità.
Secondo la medicina tradizionale orientale il sesamo oltre ad essere ottimo come ricostituente nelle malattie croniche, è in grado di rafforzare vista ed ossa, impedire la carie dentale e la calvizia. Studi scientifici evidenziano che previene le malattie cardiovascolari, mantiene bassi i livelli del colosterolo nel sangue, ed ha proprietà cosmetiche di emoliente, nutritivo e lenitivo.
Potenza delle associazioni: ma non stavamo parlando di chiavi magiche?
Appunto, come volevasi dimostrare...