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24 marzo 2014 1 24 /03 /marzo /2014 21:22

 

L'emozione di avvistare un lettore di libri carta 

 

L'universalità della lettura è paradigmatica... e queste immagini contraddicono violentemente l'idea che il libro di carta stia andando incontro alla sua morte naturale.
Si vedono spesso persone così che se ne stanno sedute, appartate, con un libro in mano, intente nella lettura, profondamente assorte, ignare di tutto quello che c'è attorno, lontano da chiassose compagnie.

Il lettore di libri veri possiede - oggigiorno - alcune delle qualità dell'eroe romantico.


E se ne vedono spesso persone così che, cioè, hanno in mano libri cartacei e non stupidi kindle-book o tablet di ultima generazione.

Il libro va gustato anche così: sfogliandolo, aprendolo a caso, gualcendolo, facendo orecchie alle pagine, sentendone il peso tra le mani - se è un romanzo o un saggio voluminoso.
Chi usa per leggere i supporti elettronici ha perso inequivocabilmente qualcosa: la possibilità di stare in confidenza con un libro di carta che è anche un amico che ci parla e che ascolta i nostri sfoghi, o che ci aiuta ad esprimere le nostre emozioni.
In più, l'immagine del lettore con un libro cartaceo è inequivocabile: si comprende che la persona sta leggendo, perchè appunto tiene un libro in mano e lo si comprende anche dalla postura del corpo che si focalizza su quell'oggetto.
Chi tiene un tablet tra le mani potrebbe essere connesso in rete, oppure potrebbe essere intento in un gioco: e, in ogni caso, fa parte della generazione dei "Pollicini" e delle "Pollicine" che usano i propri pollici per smanettare, per cliccare e per far scorrere le videate delle applicazioni digitali.
Avvistare un lettore di libri di carta, fa provare a chi ama i libri un'emozione intensa: come ritrovare uno della tribù a cui si sente di appartenere.

 

 

L'emozione di avvistare un lettore di libri carta

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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