L'universalità della lettura è paradigmatica... e queste immagini contraddicono violentemente l'idea che il libro di carta stia andando incontro alla sua morte naturale.
Si vedono spesso persone così che se ne stanno sedute, appartate, con un libro in mano, intente nella lettura, profondamente assorte, ignare di tutto quello che c'è attorno, lontano da chiassose compagnie.
Il lettore di libri veri possiede - oggigiorno - alcune delle qualità dell'eroe romantico.
E se ne vedono spesso persone così che, cioè, hanno in mano libri cartacei e non stupidi kindle-book o tablet di ultima generazione.
Il libro va gustato anche così: sfogliandolo, aprendolo a caso, gualcendolo, facendo orecchie alle pagine, sentendone il peso tra le mani - se è un romanzo o un saggio voluminoso.
Chi usa per leggere i supporti elettronici ha perso inequivocabilmente qualcosa: la possibilità di stare in confidenza con un libro di carta che è anche un amico che ci parla e che ascolta i nostri sfoghi, o che ci aiuta ad esprimere le nostre emozioni.
In più, l'immagine del lettore con un libro cartaceo è inequivocabile: si comprende che la persona sta leggendo, perchè appunto tiene un libro in mano e lo si comprende anche dalla postura del corpo che si focalizza su quell'oggetto.
Chi tiene un tablet tra le mani potrebbe essere connesso in rete, oppure potrebbe essere intento in un gioco: e, in ogni caso, fa parte della generazione dei "Pollicini" e delle "Pollicine" che usano i propri pollici per smanettare, per cliccare e per far scorrere le videate delle applicazioni digitali.
Avvistare un lettore di libri di carta, fa provare a chi ama i libri un'emozione intensa: come ritrovare uno della tribù a cui si sente di appartenere.