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30 gennaio 2015 5 30 /01 /gennaio /2015 07:20

Into the Woods. Una bella fiaba in musical che nasce dalla sintesi creative di tante fiabe diverse: una specie di (Maurizio Crispi) Into the Woods è un film del 2014 diretto da Rob Marshall, basato sull'omonimo musical di Stephen Sondheim a sua volta ispirato da celebri fiabe tradizionali come Cenerentola  (Cinderella), Cappuccetto Rosso (Little red Riding Hood) e Raperonzolo (Rapunzel) dei Fratelli Grimm e Jack e la pianta di fagioli.

Il film intreccia le trame di alcune racconti dei fratelli Grimm e le estende per scoprire le conseguenze dei desideri e delle missioni dei personaggi: infatti Into the Woods è una storia sui desideri, come dichiarano nell'incipit tutti i personaggi che interagiranno nel corso del film: I wish, è il refrain che ciascuno di loro canta, specificando l'oggetto del proprio desiderio. Per la coppia di fornai è quello di avere un figlio; per la vecchia strega è quello di tornare ad essere una donna giovane e bella, rompendo l'incantesimo cui essa stessa é sottoposta; per Cappuccetto Rosso quello di occuparsi della Nonna ed intanto mangiare tutti i dolci che vuole senza restrizioni; per il giovane mugnaio e l madre il desiderio è quello di uscire dalle ristrettezze economiche e poter avere una vita decente, per Cenerentola il desiderio è quello di poter essere trattata con maggiore gentilezza e di potere andare anche lei al Dancing Festival al castello del principe; per Rapunzel, infine, il desiderio è quello di poter uscire dalla sua prigione dorata ed essere salvata da un bel principe.
L'originalità del film  (e, prima, del lavoro teatrale) a cui il film si ispira si basa su questi elementi: il fatto che protagonisti di fiabe diverse si trovano ad intragire tra loro, come se fossero tutti quanti abitanti di un unico - fiabesco, è proprio il caso di dirlo, mondo alternativo -  quello che tutto si gioca sul filo del desiderio (persino quello della strega che vuole annullare gli effetti dell'incantesimo che l'ha fatta diventare tale, facendole perdere le sembianze di bella donna) e sugli effetti inattesi che può avere per ciascuno l'esaudimento dei propri desideri.
Ma oltre a ciò, Into the Woods si presenta con uno sguardo innovativo sulle fiabe edulcorate alla Disney, nel senso che si sviluppa in due diverse fasi: la ricerca dell'esaudimento del desiderio e per ciaascuno il superamento di una prova che richiede, a seconda, determinazione o coraggio o abnegazione o altruismo, e la celebrazione della buona sorte. Ma quando tutto sembra essere prossimo al compimento con un "E vissero felici contenti", arriva il rivolgimento e la storia prende a svilupparsi lungo un'inattesa direzione che per un attimo lascia lo spettatore spiazzato, anche perchè qualcuno immeritatamente muore, come - ad esempio - la moglie del fornaio (Emily Blunt), cosa che - nelle fiabe - non dovrebbe mai accadere; oppure il bel principe che ha sposato Cinderella mpstra chiaramente di preferire altre avventure, rispetto alla fedeltà coniugale che ci si attenderebbe.

E' un musical di nuova generazione, in cui il canto è recitazione, nel senso che in modo naturale dal parlato si passa al recitato con efasi e al cantato. Ma senza alcuna coreografia di balletto, come era nei muical anni '60.
Gli attori sono tutti spaventosamente bravi a partire dal "mostro sacro" Meryl Streep così terribilmente in ogni parte si trovi a recitare da risultare quasi antipatica, per arrivare ad Anna Kendrick (nella parte di Cenerentola, già molta conosciutape ril suo ruolo in "Once"), o a Daniel Huttlestone nei panni del mugnaio Jack (bravissimo nel canto), a a Johnny Depp che interpreta un sornione Lupo: e le voci del canto sono quelle degli stessi attori, che per questo motivo risultano essere ancora più bravi.
Il film è pienamente godibile e non si generanomomenti di noiua o di stanchezza. Si rimane incollati alle poltrone, anche perchè il regista riesce a fornire in contemporanea una serie di informazioni incredibile, essendo intrecciate assieme tante storie diverse che generano dal loro sovrapporsi un'unica storia complessa.

 

(Trama, da Wikipedia) Quando un panettiere e sua moglie si rendono conto che non possono avere figli, perché maledetti da una strega, intraprendono un viaggio nel bosco per trovare gli oggetti necessari per rompere l'incantesimo e iniziare una famiglia. Il film è legato insieme dalla storia originale del fornaio e sua moglie, dalla strega che ha lanciato loro una maledizione e dalla loro interazione con gli altri personaggi delle fiabe durante il viaggio. Quello che inizia come un vivace e irriverente fantasia musicale alla fine diventa una storia significativa sulle responsabilità, sui problemi che nascono dai desideri e sull'eredità che lasciamo ai nostri figli.

 

 

 


 

 

Into the Woods - Scheda film

Regia: Rob Marshall.

Interpreti principali: Meryl Streep, Christine Baranski, Tammy Blanchard, James Corden, Also David Garrison, Anna Kendrick, Donna Murphy, Johnny Depp, Chris Pine, Emily Blunt, Tracey Ullman, Daniel Huttlestone, Billy Magnussen, MacKenzie Mauzy, Lilla Crawford, Lucy Punch, Richard Glover, Frances de la Tour, Simon Russell Beale, Joanna Riding, Annette Crosbie.
Genere: Musical/Fantastico, -

Origine: USA 2014 - Walt Disney

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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