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22 marzo 2014 6 22 /03 /marzo /2014 11:57

Il Leviatano e la Minoranza ebraica. Gli Ebrei dalla Diaspora alla Shoah. Il 19 marzo, ha avuto luogo la presentazione del volume in una splendida scenografia

 

 

(Adriana Ponari) La sensazione di entrare in un luogo pieno di magia accompagna di certo chi ha la fortuna di visitare un luogo particolare com'è l'Archivio Storico Comunale di Palermo.

Non ricordavo di esservi mai stata mentre ben conoscevo la Chiesa di San Nicolò da Tolentino adiacente: chiesa manieristica con storia di attribuzione monastica travagliata;
Il 18 marzo 2014 ho varcato la soglia dell'Archivio per il gentile invito da parte del professor Franco D'Agostino ad assistere alla presentazione del libro divulgativo da lui scritto con la professoressa Loredana Fiorello su  "Il Leviatano e la Minoranza Ebraica. Gli Ebrei,dalla Diaspora alla Shoah: tra relazioni e pregiudizi, scambi e persecuzioni".
Eccellenza divulgativa ad uso scolastico ma di grande interesse anche per lettori attenti.
La Storia  dell'edificio ospitante si intreccia con la presenza plurisecolare della comunità ebraica di Sicilia e di Palermo in particolare.
Il Prof D'Agostino nella sua relazione ha premesso le nozioni storiche legate alla funzione primigenia del luogo come Sinagoga che gli Ebrei del tempo chiamavano Mesquita, a somiglianza  di significato di culto dell'uso locale degli Arabi che li avevano preceduti,espulsi dopo 200 anni dai Re Cattolici Spagnoli; e Mesquita aveva nome tutto il quartiere che ruota intorno a quella zona (via Maqueda, Università centrale, Via Calderai) che adesso vede coperto il cosidetto "fiume del maltempo" ovvero il Kemonia che, ad ogni pioggia abbondante, straripava allagando vie e case.
Il fiume del malotempo scorre proprio sotto l'edificio dell'Archivio: Damiani Almeyda, l'architetto che costruì il teatro Politeama, se ne occupò mettendo un vano di isolamento fra i locali contenenti preziosi documenti e il torrente; il restauro avvenne intorno agli anni '60-'70 del 1800;
Dalla storia che ruota intorno a queste sale, si può comprendere cosa si avverte entrandovi: atmosfera di vita antica, di storie lontane di magia nel silenzio e nella monumentalità che - mi si permetta il confronto scherzoso - sembra ricordare le biblioteche inglesi (immaginarie), frequentate da Harry Potter!
La struttura della sala è verticale al massimo con ballatoi e ringhiere di ferro smaltato e finestre ad ogiva che, prima, la luce piena, poi, il primo crepuscolo filtrano; il soffitto ligneo é tenuto da quattro colonne centrali alte 15 metri, ma ciò che incanta è la scala a chiocciola di ferro lavorato che sale per diversi piani.
La presentazione del libro si è avvalsa di testimonianze sulla Shoah e di relazioni di studenti del liceo scientifico di Lercara Friddi che assieme alla professoressa Fiorello hanno approfondito l'argomento.
Una nota commovente alla fine: un trio di archi e voce che ha eseguito arie popolari yiddish, gran parte della quale nasce nei ghetti dell'Europa centro-orientale la cui cultura impronta di emotività e di suggestione ogni nota.

Per la cronaca, aggiungiamo che Il piccolo ensemble he si è esibito era costituito da Michela Alamia (voce), Francesco Maria La Bruna (violino) e Nicola Marchese (chitarra).

 

 

Il Leviatano e la Minoranza ebraica. Gli Ebrei dalla Diaspora alla Shoah. Il 19 marzo, ha avuto luogo la presentazione del volume in una splendida scenografiaAggiungiamo qui di seguito, alcune impressioni a caldo di Francesco D'Agostino: "Ho avuto il piacere di constatare, apprezzandola, l’efficienza organizzativa del personale dell’Archivio. I luoghi, le architetture mirate al bello rendono l’uomo sicuramente migliore: girando per l’aula ho colto lo stupore di molti che ancora non non avevano avuto modo di conoscere il luogo.
Un altro elemento di rilievo è stata la gradita presenza dell’Imam della nostra città.
Nel mio intervento iniziale non ho potuto mancare di parlare dello spazio che faceva da cornice all'evento e cioè dell’Aula Damiani Almejda in cui l'intento dell'architetto fu di riprodurre nelle misure e nei simbolismi quella che fu la Sinagoga di Palermo e delle ardite soluzioni adottate che fanno dell’Aula una vera macchina per la conservazione e la consultazione dei documenti.
Hanno fatto seguito quelli dell'Editrice, quelli sempre molto emozionanti di Miryam Ancona ed Evelyn Aouate e della coautrice Loredana Fiorello. Belle per la loro freschezza ed autenticità gli interventi dei quattro studenti.
Infine, le musiche ebraiche, risuonanti all’interno dell’aula e in un  sito occupato sino 500 anni addietro dal luogo sacro degli ebrei, ha creato quella magia che ancora porto dentro di me. Non ritengo di dover aggiungere altro a quella che è stata per me una splendida e memorabile giornata, se non una. Uscendo dall’Archivio, Evelyn Aouate si è avvicinata con le lacrime agli occhi e dicendomi: 'Da ebrea ti ringrazio di tutto quello che hai fatto'".

 

 Ebrei-dalla-diaspora-alla-Shoah-0384.JPG

 

 

Leggi anche su questa pagina web:

Gli Ebrei dalla Diaspora alla Shoah. Il volume di Franco D'Agostino e Loredana Fiorello sarà presentato all'Archivio Storico Comunale, il prossimo 18 marzo  

 

 

Ebrei-dalla-diaspora-alla-Shoah 0391

 

 

 

Gli Ebrei dalla Diaspora alla Shoah. Francesco D'Agostino e Loredana Fiorello, dando vita ad una pregevole sintesi sul tema, navigano tra relazioni e pregiudizi, scambi e persecuzioni

 

 

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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