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12 ottobre 2011 3 12 /10 /ottobre /2011 09:39
I pini di Monte Pellegrino in decadenza (foto di Maurizio Crispi)
Monte Pellegrino (Foto di Maurizio Crispi)

Da quasi due anni non salivo più a Monte  Pellegrino, con la luce del giorno.

Arrivando nei pressi del Santuario sono stato colpito dalla sensazione che le rocce e il paesaggio fossero insolitamente nudi...
In effetti, guardandomi attorno con maggiore attenzione, non potevano non notarsi ampi vuoti nel bosco di pini, un tempo rigoglioso, e sparsi dovunque i cadaveri dei pini scortecciati e abbatutti a terra come giganti caduti, i rami spogli e spezzati.
Immagini di apocalisse.
Eppure, niente di grave, a detta degli addetti ai lavori.
Il bosco, frutto di un'azione di rimboschimento perfezionata molti decenni addietro e costituito prevalentemente da Pini d'Aleppo che - tra le conifere - hanno una vita relativamente breve, è invecchiato e le piante hanno cominciato a morire.
in più, questo processo, determinato dal naturale invecchiamento delle piante è stato accelerato dal fatto che - un paio di anni fa - questa parte del bosco è stata toccata da un incendio che - pur  essendo stato contenuto senza danni troppo estesi -  ha comunque accellerato il decadimento di alcune delle piante più vecchie.
Eppure, non può non colpire l'innaturale vuoto che si è creato: non si nota una crescita di nuove piante giovani: si osserva anche la mancanza di un sottobosco che, a rigor di logica, avrebbe dovuto farsi più rigoglioso.

Forse, in questo sta la differenza tra il bosco realizzato artificialmente (opera del rimboschimento) e di quello cresciuto naturalmente: in quest'ultimo ci sono piante di età diverse e mlutiformi essenze boschive, in modo tale che quando le piante vecchie crollano a terra esauste, quelle giovani possano prenderne il posto  in un processo di continuo avvicendamento.
L'aspetto innaturale di questo bosco che prima c'era, rigoglioso, e ora sta scomparendo senza alcun rimpiazzo, consiste proprio in questo.
Adesso, bisognerà attendere la mano dell'uomo, perchè possa riprendersi con nuove piantine messe a dimora. Ma quando avverrà questo intervento?
Questo è l'inconveniente - e lo dico da non esperto, semplicemente formulando un pensiero alla luce delle poche conoscenze di biologia che posseggo  - degli ambienti naturali che vengono realizzati come sistemi "semplici" e monotematici, senza rispettare la complessità e la biodiversità degli ecosistemi naturali.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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