Da quasi due anni non salivo più a Monte Pellegrino, con la luce del giorno.
Arrivando nei pressi del Santuario sono stato colpito dalla sensazione che le rocce e il paesaggio fossero insolitamente nudi...
In effetti, guardandomi attorno con maggiore attenzione, non potevano non notarsi ampi vuoti nel bosco di pini, un tempo rigoglioso, e sparsi dovunque i cadaveri dei pini scortecciati e abbatutti a terra come giganti caduti, i rami spogli e spezzati.
Immagini di apocalisse.
Eppure, niente di grave, a detta degli addetti ai lavori.
Il bosco, frutto di un'azione di rimboschimento perfezionata molti decenni addietro e costituito prevalentemente da Pini d'Aleppo che - tra le conifere - hanno una vita relativamente breve, è invecchiato e le piante hanno cominciato a morire.
in più, questo processo, determinato dal naturale invecchiamento delle piante è stato accelerato dal fatto che - un paio di anni fa - questa parte del bosco è stata toccata da un incendio che - pur essendo stato contenuto senza danni troppo estesi - ha comunque accellerato il decadimento di alcune delle piante più vecchie.
Eppure, non può non colpire l'innaturale vuoto che si è creato: non si nota una crescita di nuove piante giovani: si osserva anche la mancanza di un sottobosco che, a rigor di logica, avrebbe dovuto farsi più rigoglioso.
Forse, in questo sta la differenza tra il bosco realizzato artificialmente (opera del rimboschimento) e di quello cresciuto naturalmente: in quest'ultimo ci sono piante di età diverse e mlutiformi essenze boschive, in modo tale che quando le piante vecchie crollano a terra esauste, quelle giovani possano prenderne il posto in un processo di continuo avvicendamento.
L'aspetto innaturale di questo bosco che prima c'era, rigoglioso, e ora sta scomparendo senza alcun rimpiazzo, consiste proprio in questo.
Adesso, bisognerà attendere la mano dell'uomo, perchè possa riprendersi con nuove piantine messe a dimora. Ma quando avverrà questo intervento?
Questo è l'inconveniente - e lo dico da non esperto, semplicemente formulando un pensiero alla luce delle poche conoscenze di biologia che posseggo - degli ambienti naturali che vengono realizzati come sistemi "semplici" e monotematici, senza rispettare la complessità e la biodiversità degli ecosistemi naturali.