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14 novembre 2011 1 14 /11 /novembre /2011 12:31

la-citta-del-sesso-dominazioni-e-prostituzioni-fra-immagine.jpgAssistiamo nel mondo contemporaneo ad un cambiamento di paradigma culturale relativo al modo in cui inquadrare la prostituzione. Quella di vecchio stampo sta progressivamente tramontando per essere sostituita da nuove forme del "mestiere più antico del mondo", in un quadro in cui, per di più, i suoi confini non sono più netti e definiti, come lo erano un tempo.
Nel senso che, in passato, esisteva una precisa demarcazione tra il meretricio e la sessualità non mercenaria sia per quanto riguarda gli attori, sia per quanto concerneva i clienti, sia infine per i luoghi in cui tale attività si consumava.
Giunge opportuno il saggio socio-antropologico di Leonardo Palmisano (Lacittà del sesso. Dominazioni e prostituzioni fra immagine e corpo, CaratteriMobili Editore, 2011) che è sostanzialmente un lavoro d'inchiesta in cui 55 protagonisti (uomini e donne) raccontano le vicende della prostituzione in un ambito circoscritto che è, nella fattispecie, la città di Bari dal punto di vista delle donne che si vendono e da quello degi uomini che si avvantaggiano dalle loro prestazioni.
L'autore ha selezionato una serie di tipologie di persone per individuare e descrivere i volti sfaccettati e ormai proteiformi della prostituzione nella sua città.
Il libro è appunto il frutto di un lavoro di ricerca, in cui alla fine sono i protagonisti a parlare, mentre Palmisano commenta, descrive, fa raffronti ed accostamenti.
Lo studio è suddiviso in due parti, fondamentalmente.

Nella prima titolata "Dalla parte delle donne", si parla delle "vittime" (cioè delle donne che si prostituiscono, secondo una perbenistica visione), con tipologie dall'autore considerate paradigmatiche e specifiche quali la "nigeriana", la "rumena","import/escort".
Ma - a ben guardare - nell'intero gradiente offerto, se alcune tipologie di donne che si prostituiscono sono oggettivamente delle "vittime", trattate da schiave del sesso e prive di qualsiasi potere di autodeterminazione, altre assumono connotazioni diverse, proponendosi come donne libere, ma solo fino ad un certo punto, perchè in ogni caso sono imprigionate all'interno del paradigma della donna-oggetto di consumo che deve essere disponibile al piacere e alle fantasie dell'uomo-cliente.
Si passa così dalle donne di strada (con una significativa rappresentativa delle diverse nazionalità di origine che comportano motivazioni diverse), a quelle che lavorano in casa (e che sono già relativamente emancipate da un discorso di sfruttamento) o part-time (quelle che lo fanno per arrotondare o per concedersi qualche spesa frivola extra) alle cosiddette escort.
Palmisano-presentazione-del-volume-la-citta-delsesso.jpgIn questo range, anche se Palmisano non ne parla, potrebbero collocarsi le porno-attrici che pure vendono se stesse, anche se attraverso l'esibizione delle proprie performance sessuali che poi verranno diffuse nel mercato del porno, oggi fiorente quanto mai, malgrado l'affermarsi dei siti web (come youporn o redporn) che offorno videoclip (alcuni di consistente lunghezza) con la rappresentazione (spesso amatoriale) di ogni genere di attività sessuale.
Nella seconda parte, titolata "Dalla parte dei clienti", invece, Palmisano tratta di dei "persecutori", cioè di coloro che alimentano una "domanda" senza la quale non ci sarebbe spazio per una così fiorente offerta.
In questa parte del volume si parla sia di "protettori", cioè di quegli individui che con metodi rapaci e spesso anche violenti, costringono delle donne a prostituirsi o le parassitano, incamerando gran parte dei loro guadagni, sia dei clienti in senso stretto.
Palmisano afferma che anche la tipologia del cliente e della prestazione richiesta oggi tende a cambiare.
Come? Innanzitutto attraverso una diversa modulazione della domanda, con la richiesta di prestazioni a tempo (un'intera ora o due ore o l'intera notte), piuttosto che a singola prestazione sessuale; in secondo luogo, per il tipo particolare di richieste che viene fatto da essi alle donne che si prostituisono.
Particolarmente interessante e illuminante è il 2° capitolo della 2^ parte, titolato "Dal basso verso l'alto: clienti si diventa". Qui la tesi sviluppata dall'autore è che, mentre prima, il cliente voleva una semplice prestazione sessuale di tipo tradizionale, oggi la richiesta è molto più complessa e, per ciascun cliente, vuiole essere assolta con un format specifico, sulla base dei modi in cui il cliente si è esposto al porno.
Leonardo PalmisanoPalmisano in sostanza sostiene che la maggior parte dei clienti si forgiano consumando pornografia e che, soltanto dopo, vanno alla ricerca di donne che si vendono per fare sesso in modi che riproducano le proprie scene preferite (e quindi, non più soltanto il sesso 1 a 1, ma anche il sesso a tre e le più diverse e svariate combinazioni proposte dalla filmografia hard.
in questo senso, l'autore parla di un passaggio dal visuale al reale e della pornografia circolante sul mercato come una forma di "pedagogia visuale" che, successivamente, porta i suoi fruitori al desiderio di "applicare" in corpore vili quanto hanno visto.
E, dunque, non ultima applicazione tra i nuovi format della prostituzione contemporanea - per chiudere il cerchio - quella di noleggiare le donne a pagamento per realizzare dei filmati hard (da protagonisti, con la compiacenza di un terzo che fa le riprese oppure in stile gonzo, cioè in soggettiva) da inserire succevamente in youporn, redporn o similari siti web.
Tutto ciò porta alla convalida di quanto sostenuto dal noto psichiatra e psicoterapeuta americano Stoller che, in sua opera tardiva "Il porno" (Feltrinelli), sostenne che i pornoattori (e attrici) posseggono una naturale componente esibizionistica che li porta a vivere con intimo piacere ciò che fanno, esponendosi allo sguardo altrui e che tale esibizionismo si incontra complementarmente con il piacere scopofilo dello spettatore, ma in ruoli plastici e dinamicamente mutevoli, nel senso che chi è spettatore di una performance sessuale (in pellicola o dal vivo o in situazioni di scambismo e promiscuità in luoghi dedicati a questo), sarà successivamente un performante.
Le escort rappresentano in questo range prospettato da Palmisano, con il supporto cogente delle sue interviste, una sorta di "normalizzazione" della prostituzione - come su un altro terreno - lo sono le pornostar (e i pornoattori).
In entrambi i casi il sesso a pagamento si fa sempre più vicino ad una forma di servizio reso, ad una tipologia di intrattenimento, a un oggetto di neo-consumo che come come tutti gli oggetti circolanti sul mercato ha un suo valore e può essere pagato, barattato, scambiato.
Il volume è preceduto da una prefazione di Omar Calabrese e seguito da un saggio di Christian Caliandro, dal titolo "L'immagine-corpo della donna nell'Italia contemporanea".
Il volume è stato presentato a Palermo, lo scorso giugno (5 giugno 2011), inoccasione della manifestazione Una Marina di Libri, dedicata interamente alle piccole case editrici.

Dalla quarta di copertina. Questo volume è innanzitutto un lavoro di inchiesta, nel quale cinquantacinque protagonisti raccontano le vicende della prostituzione, delle escort, delle donne di strada, dei clienti e dei "papponi", dei debiti, della droga, dello stupro e delle mancate redenzioni. Nel vorticare delle testimonianze dirette, crude e crudeli, senza pregiudizi, prende corpo il colore delle voci di strada, in un territorio che è al confine tra il quotidiano e lo straordinario. Il volume è arricchito da un saggio di Christian Caliandro, dalla prefazione di Omar Calabrese e dai disegni di Chiara Dellerba.

Leonardo Palmisano, sociologo ed etnografo, assegnista di di ricerca, è autore di numerose inchieste e pubblicazioni, tra le quali "Quale laicità nella scuola italiana? (2009) e il romanzo "Trentaquattro" (2010). Si è formato lavorando sul traffico dei migranti dal Nord Africa, sviluppando inchieste sul campo apparse su "Il Manifesto". Collabora con la cattedra di Sociologia della della Facoltà di Lettere dell'Università di Bari e, come consulente, con la CGIL Puglia.

 

Leonardo Palmisano, La città del sesso. Dominazioni e prostituzioni fra immagine e corpo, CaratteriMobili Editore (Collana: Formiche Elettriche)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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