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6 ottobre 2011 4 06 /10 /ottobre /2011 09:29

giudici.jpgIn Giudici (Einaudi, 2011),  divertente e leggera antologia formata da tre racconti "tematici" di Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli e Giancarlo De Cataldo, non nuovi a collaborazioni antologiche, è racchiusa - molto in sintesi - la storia della Giustizia italiana dall'Unità ad oggi, attraverso tre sue "fotografie", scattate in periodi diversi.

Il piccolo volume si legge velocemente ed è l'ideale da portare con sé in una gita al mare. I tre racconti danno l'idea dei percorsi dalla Giustizia italiana dall'Unità ad oggi.

E' divertente ed ironico il racconto di Camilleri, in cui il giudice Efisio Surra, appena giunto a dirigere un Tribunale in un paesino del Sud della Sicilia subito dopo il Plebiscito, si trova alle prese con la "Fratellanza", prima ancora che si cominciasse a parlare di "Maf(f)ia"; quello di Lucarelli racconta la storia di una giudice "ragazzina" che, incaricata di un'indagine apparentemente banale, "inciampa" per puro caso in trame di fondi deviati per loschi fini e diventa oggetto di ripetuti attentati (e con questo racconto siamo alle soglie degni anni Settanta). Infine, quello di De Cataldo, ambientato ai nostri giorni, intesse la storia di un Procuratore della Repubblica dei nostri tempi, idealista ed integgerrimo, nel suo confronto con il malaffare gestito dal livello politico che si incarna nel suo rivale/deuteragonista di sempre, sin dai tempi della scuola, e alle prese con il confronto interiore con il suo peggiore incubo.

I tre racconti sono di qualità diversa: solo quello di Camilleri possiede quel tanto di inconfondibile ironia e di divertissement che lo fa schizzare in alto nella classifica della piacevolezza. Più seriosi gli altri due, senza tuttavia impennate verso l'alto, ma egualmente significativi nel dare ciascuno un quadro sintetico - attraverso il proprio intreccio - del periodo storico preso in esame.

Sintesi del volume (dal risguardo di copertina). Il giudice Efisio Surra è catapultato da Torino a Montelusa, e con il suo candore e la sua tenacia vince la prima battaglia dell'Italia unita contro la Fratellanza, non ancora "Maffia". Un giudice ragazzina si trova di colpo ridotta in clandestinità, nel bel mezzo di una guerra senza esclusione di colpi, alla fine degli anni Settanta. Un procuratore duella da una vita con il molto spregiudicato sindaco di Novere, e da una vita perde: fino a quando non capisce che il duello non era ad armi pari. Tre grandi scrittori di oggi mettono al centro della loro osservazione la figura, carica di conflitti e tensioni, di chi ha scelto nella vita di amministrare la giustizia, per conto di tutti noi. E si collegano a una tradizione che va da Manzoni a Sciascia, da Dostoevskij a Kafka.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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