Il sole risplende,
ma la città è ancora vuota e silenziosa,
dormiente
Per terra, sull'asfalto e nelle aiuole,
i resti di mortaretti e i giochi di fuoco
sono dovunque,
da quelli in formato mignon
alla tipologia Vulkan
autentica bomba-carta
china made
Tappeti di cicche,
cocci di vetro e ceramiche,
a tempesta
Qua e là,
chiazze di vomito disseccato,
rivelano indiscrete
i cibi del cenone ingordo,
tipologia e abbondanza
Seminati al suolo
i tappi di spumante,
con l'apparenza di stronzi ben torniti
residuali da prosaiche defecatio
open air
Da essi, per certo, il prossimo anno
sbocceranno provvidenziali
alberi carichi di bottiglie
come insolito frutto
Due morti,
tanti feriti,
effetti collaterali
della febbre dei botti
e degli artifici pirotecnico-clastici
Ci sono, ci sono...
anche se non si vedono
E magari al conto di morti e feriti
ci aggiungiamo anche quelli in coma etilico
Un merlo allegro
svolazza ciarliero
da un ramo all'altro
in un giorno che per lui
è come ogni altro