Sono rimasto molto colpito da questo peculiare e sui generis avvistamento.
Certo che in Italia nessuno sano di mente intitolerebbe una strada cittadina ad un "Peto", per quanto di illustre lignaggio possa essere...
Un "Peto" rimane sempre un "peto", che - stando alla definizione del corrispondente lemma in un qualsiasi dizionario italiano - è un'"emissione di gas intestinali attraverso l'orifizio anale". (sinonimi: scorreggia, flatulenza, pirito).
Nulla di più e nulla di meno, aria odorosa (o neutra, se si è fortunati) che sfuma via, che "svampa" - come si direbbe in Siciliano.
Ho fatto delle ricerche e, anche se non ne sono certo al 100%, ritengo che questa strada sia intitolata ad un famoso architetto britannico, Harold Ainsworth Peto (11 July 1854 – 16 April 1933).
E se costui è stato titolare di nobili ed encomiabili attività, il suo nome rimane - almeno per noi italici - poco nobile e alquanto scurrile...
Su wikipedia si ritrova anche un certo "Tomaso Peto", un personaggio poco raccomandabile, dedito alla criminalità organizzata dei bassifondi newyorkesi di inizio Novecento. E che un Peto abbia vissuto ed operato nei bassifondi, ci può anche star bene con questo nome che evoca indubbiamente i bassifondi del nostro corpo o i suoi meandri cloacali.
Harold Ainsworth Peto (Royal Institute of British Architects - FRIBA) was a British architect, landscape architect and garden designer, who worked in Britain and in Provence, France.
Among his best-known gardens are Iford Manor, Wiltshire, Buscot Park, Oxfordshire, West Dean House, Sussex, and Ilnacullin, County Cork, Ireland.