È la descrizione di un mio stato d’animo e di un frammento di sogno del 5 novembre 2021, di cui feci una prima trascrizione su Facebook, ma senza pubblicarlo qui nel blog.
L’ho recuperato attraverso l’algoritmo e dunque eccolo qui
Ho dormito profondamente
in due riprese
o forse tre
Ad un risveglio
con la testa ancora gonfia
d’un sogno indecifrabile
mi sono seduto a tavola
e ho mangiucchiato dell’uva passa,
masticando ad occhi chiusi
per assaporare meglio,
bevendo dell’acqua a grandi sorsi.
Era buona buona
quell’uva
mai mangiata una più buona
Il sogno che ho sognato
era vivido
ma ne ho perso
quasi ogni traccia al risveglio,
salvo un piccolo frammento
Una pioggia
improvvisa e violenta
trasportava via a valle
tutta la terra fertile
lasciando scoperto
lo strato di roccia e sassi
Cercavo di creare degli argini
all’azione erosiva dell’acqua
anche se il danno era già fatto
Non avevo con me
strumenti adatti
e potevo lavorare soltanto
a mani nude
Ho dato una veloce scorsa
a Faccialibro
Ho guardato le mail
Ho aperto un libro vero
e ci ho infilato il naso dentro
Io sveglio
e la forte consapevolezza
d’un mondo di dormienti
attorno a me
La notte è mia
tutta per me
in momenti
come questo
Quando accadono
li accolgo, senza respingerli
senza lottare,
senza dibattermi
in una futile opposizione
Li amo
e vorrei che si protraessero
il più a lungo possibile
assaporandoli lentamente
come quell’uva passa
Apprezzo il silenzio notturno,
a volte assordante,
rotto soltanto
dai latrati dei cani di ronda
Poi, respirando piano,
inalando ed esalando,
scivolerò di nuovo
nell’abbraccio di Morfeo
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