Questa notte, nel sogno,
sono stato a lungo con mio fratello
Mi incontravo con lui e con il suo badante
davanti ad un centro di selezione dell’esercito
C’era anche il cagnardo Black con noi
Lo portavo all’interno del compound
e, dopo aver camminato per un po’, entravamo in una struttura
simile ad un enorme bunker,
però a cielo aperto
Dopo aver superato alcune barriere architettoniche
lo collocavo davanti
ad una postazione di puntamento
Qui lui doveva sparare dei colpi
da un arma
dopo aver guardato nel mirino
e seguendo le istruzioni
impartite dal sottufficiale addetto
C’erano delle difficoltà, ovviamente,
ma mio fratello cercava di eseguire
con buona volontà e disposizione
Per lui era tutto nuovo
(del resto anche per me)
Mio fratello era contento,
eccitato positivamente,
ben disposto
Ciò che mi infastidiva
era il tono paternalistico di quel graduato
che quando si rivolgeva a lui o a me
lo chiamava “ragazzo”,
mentre il mio fratello del sogno,
per quanto in carrozzina,
era un uomo fatto e finito
Mio fratello non superava la selezione,
però ci aveva provato
e questo era di certo
un grande passo per lui
Poi, per un po’, da solo,
giravo per quella struttura
a forma di bunker
Girando dall’altro lato
scoprivo che vi era addirittura
una postazione di tiro
per carri armati
Li vedevo in azione
mentre sparavano colpi su colpi
Che paura!
Poi ritornavo
dove avevo lasciato mio fratello
Per raggiungerlo dovevo scendere
al piano di sotto
per mezzo di una stretta scaletta
di legno, precaria e scricchiolante
Intravedevo in fondo il Black
che vedendomi scendere
mi veniva incontro
e mi saltava addosso festosamente
poggiando con le zampe anteriori
sul mio torace,
creando un gran subbuglio
e mettendomi in pericolo
di cascare giù
assieme a tutta quella scala
così incerta ed instabile
(traballante)
Poi ero ancora lì ad aggirarmi
nel compound,
cercando un posto
dove sistemarmi con il sacco a pelo
per passare la notte
Alcune reclute sfaccendate
mi dicevano che di lì a poco
sarebbe arrivato un esperto di sostanze d’abuso
per parlar loro dei rischi derivanti dal loro utilizzo
Mi dicevano anche il suo nome:
io capivo che in passato
ne avevo fatto la conoscenza
e ci avevo anche lavorato insieme
Mi sorprendeva il venire a sapere
che avrebbe dormito
in sacco a pelo,
lì, accanto a me, nel compound,
assieme alle reclute
Pensavo che ciò era
una mossa tipica del personaggio
che, con gesto istrionico e di volpone populista,
metteva in atto
una strategia per potenziare
la sua credibilità oratoria
e per indurre i destinatari
dei suoi messaggi
a pensare che fosse uno di loro
Mah! Che mezzucci!
La cosa curiosa ed esaltante
era che al compound,
prima dell’incontro con mio fratello,
io fossi arrivato librandomi
su d'una fantastica sedia volante
Nulla di tecnologico, però,
si badi bene
Si trattava d’una comune sedia in legno
con davanti un vassoio reclinabile,
priva di qualsiasi dispositivo di sicurezza,
tipo cinture o imbracature
Ci si doveva soltanto sedere su
e, quindi, premere un pulsante
dopo di che la sedia andava
per conto suo,
seguendo la sua rotta,
o meglio la mia, in questo caso,
ma non v’era alcun dispositivo di guida,
a parte quel pulsante rosso,
per lo start iniziale
Mi rendevo conto
che spostandomi per la città,
allo scopo di evitare ostacoli vari,
tipo pali della luce, segnaletica verticale,
cavi elettrici aerei
e cartelli pubblicitari e altri veicoli volanti,
occorreva volare più in alto possibile
La sedia, pur in assenza di comandi manuali,
ubbidiva docilmente al mio pensiero
e mi portava in alto
dove l’aria si faceva rarefatta
e gli uomini e le auto in basso
si rimpicciolivano
sino alle dimensioni di soldatini e modellini di plastica
All’improvviso mi rendevo conto
dell’altitudine che mi dava le vertigini
e cominciavo a sudare freddo,
preso dal timore
di poter scivolare giù
non essendo assicurato a nulla
Mi si torcevano le budella
La sedia imperturbata
continuava il suo volo
ed io con lei
Non avendo nient’altro da fare
mi aggrappavo spasmodicamente
a quella ribaltina mobile
di cui era corredata la sedia volante
Mi sentivo decisamente ridicolo,
eppure continuavo a volare
Era un volo perturbante,
ma nello stesso tempo bellissimo
Pur spaventato,
ma ad un tempo affascinato,
pensavo che avrei dovuto far provare
quella sedia magica a mio fratello
Dissolvenza
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