Questa piccola storia che prende spunto da una mia foto, risale all’11 novembre 2011.
Mai inclusa qui nel blog.
E dunque, anche se in ritardo, eccola!
In realtà, ad una più attenta verifica, mi sono accorto che la piccola storia era già presente, sin quasi dai primordi del blog
Sappiamo che il burattino di legno voleva essere un bambino di carne e ossa
La rosellina di plastica era triste perchè avrebbe voluto essere un fiore vero.
Io le ho detto: Non essere triste! Sei bella anche così e poi durerari molto più a lungo di qualsiasi fiore vero"
E la rosellina mi ha detto: "Non voglio vivere in eterno, voglio essere un fiore vero, anche se dovessi durare per un solo giorno. Voglio essere annusata e voglio che chi mi si avvicini possa cogliere la mia fragranza
Voglio sentire dentro di me la tensione della crescita del fiore ancora in boccio la cui linfa preme per trasformarsi in petali, stami e pistilli..."
E a questo punto la rosellina non disse altro
Si chiuse nel silenzio triste d'un impossibile sogno
E io non potei dire null'altro per placare la sua malinconia.
Forse per consolarla, la raccolsi dal pavimento di nudo cemento dove era stata gettata con sprezzo e la deposi su di una fioriera, accanto a dei fiorellini di lantana, dall'odore pungente ed aspro.
Mi commiatai da lei: "Buona vita a te, Rosellina: magari un giorno il tuo sogno di esser vera sarà esaudito..."
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