Cammino a piedi, percorrendo una lunga strada che porta ad una località di mare, caratterizzata da una vasta spiaggia, fiancheggiata da grandi alberi ombrosi
È uno di quei giorni in cui tutti vanno al mare, creando muri di folla spasmodica, urlante, sudata, accaldata, febbrile
Non è certo uno dei giorni migliori per andare al mare, perchè si deve faticare per trovare un posto dove fermarsi e, dopo che lo si è conquistato, bisogna starsene con il culo incollata alla tovaglia perché appena ti muovi invadono la tua postazione o calpestano, incuranti, i tuoi effetti personali
Mentre mi avvicino sempre di più al lungomare passo accanto ad un rudere molto grande e sbircio attraverso alcune brecce nei muri
È davvero affascinante!
Vorrei penetrare al suo interno ed esplorarlo
Sento però delle voci provenire dall’interno e ciò mi trattiene dall’entrare a mia volta
Ho l'impressione che le voci provengano da una struttura a forma di sarcofago posta al centro di un grande ambiente fatiscente
“C’é qualcuno lì dentro”, penso
Contemporaneamente, mi si rafforza nella mente l’idea che tornerò in seguito ad esplorare quella struttura, possibilmente di notte o in una giornata meno frenetica, e che mi infilerò proprio dentro a quel sarcofago
Riprendo a camminare verso il mare ed incrocio un ragazzino che cammina in direzione opposta
Lo fermo e gli dico: “Hai notato quella struttura? È affascinante! E poi, all’interno c’è una specie di sarcofago. Da ragazzo, di sicuro, sarei penetrato al suo interno per starci dentro e vivere le avventure che leggevo nei romanzi. magari ci si potrebbe trovare anche un tesoro!”
Sono adesso al margine della spiaggia superaffollata
Non sono da solo, ma la mia comitiva rimane indistinta
Mi sono sistemato su di una piccola piattaforma di cemento rialzata, con effetti personali e tovaglia, ma ho anche con me un piccolo marchingegno piazzato su di un carrello a ruote che serve per friggere
Indubbiamente qualcosa di insolito da portarsi al mare, ma questo dispositivo c’é (incongruamente: del resto i sogni sono spesso il reame di accadimenti incongrui e bizzarri)
Nel mentre arriva un friggitore vero con il suo baracchino
Mi squadra e comincia a piazzare le sue cose, proprio a ridosso delle mie, bofonchiando qualcosa circa il fatto che quello sia da sempre il suo posto, la SUA postazione, nei secoli dei secoli ed amen. E insinuando, dunque, che io sia, di quel suo spazio, un illegittimo usurpatore.
Animato da un improvviso ed irrefrenabile impulso che non mi è usuale, io - con un calcio violento - rovescio a terra il baracchino del friggitore, con tutto il suo contenuto
L’olio fuoriesce e si spande sul terreno
Il friggitore mi rivolge allora uno sguardo assassino, preparandosi a consumare una vendetta per l’affronto subito
Io lo fisso impassibile, pronto a fronteggiare le conseguenze del mio gesto, quali che siano, e a rintuzzare l’attacco che verrà
Sono sicuro che sarò in grado di difendere la postazione dal friggitore impazzito
Un brivido mi corre per la schiena
Sudore freddo scende per la mia fronte
Che non si tratti del friggitore seriale,
pericoloso serial killer
(omologabile quanto a stravaganza
al famoso Illinois Enema Bandit)
di cui scrissi in una mia traccia
alcuni anni fa?
Il friggitore seriale - Frammenti e pensieri sparsi
Ho sognato che ero alle prese con un pericoloso omicida seriale Lo chiamavano Il Friggitore perché usava calare le sue vittime designate in un grande calderone pieno di olio bollente e friggerle ...
http://frammenti-e-pensieri-sparsi.over-blog.it/2022/08/il-friggitore-seriale.html
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