Ogni tanto,
(ma, con il passare degli anni,
ciò accade più di frequente)
la morte porta via qualcuno che conosciamo
e allora si fa la conta
cercando di rimemorare
con esattezza chi è rimasto
e chi se ne è andato
A volte si è sopraffatti
al pensiero che i nostri morti
si siamo fatti più numerosi
di coloro che sono ancora vivi
Un nutrito drappello,
mentre i viventi sono sempre più rarefatti
Nelle stesse circostanze
capita che si voglia fare una rassegna
dei propri acciacchi
e delle proprie debolezze,
gli uni e le altre drammaticamente
avanzanti con l’età
Magari si prende a ridere
la voglia di far ciò
Si fa anche qualche battuta
Dietro scherzi e scherno,
dietro lazzi e frizzi,
c’è tuttavia un pizzico di disagio,
nel contemplare il tempo che fu
e nel guardare il tempo che fugge
e si fa più stretto
I giovani sono pochi ed evanescenti
La conta dei morti cresce
di anno in anno
di mese in mese
e ad onorarli
c’è il più delle volte
una folla di vecchi,
sempre più vecchi
Si va avanti a testa alta
uniti dalle circostanze luttuose
perché l’unione fa la forza
Ci si stringe gli uni agli altri
Ma la muta domanda che s’impone é:
Chi sarà il prossimo?
Per chi suonerà la campana?
#fotodimauriziocrispi
La foto: Graffito di piccole dimensioni sul muro perimetrale dell’Istituto Don Bosco, in via Saverio Scrofani (Palermo)
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