Mi trovavo in una grande fiera della moto
Ero in compagnia, ma non ricordo bene
Forse ero con una donna, forse un’antica fidanzata del tempo che fu
Attraversavo i padiglioni espositivi e mi aggiravo con occhi pieni di meraviglia nel guardare gli ultimi modelli di moto: stupefacenti, grandi come case, ibridi e non ibridi, alcuni addirittura attrezzati con gabinetti chimici e bidet per il massimo conforto dei conducenti
Ricordo che c’erano alcune moto che si potevano provare, seppure staticamente, montandovi sopra e studiando l’insieme dei comandi, mentre si faceva rombare il motore e l’aria attorno si saturava di gas di scarico
Brrrrrrrmmmmm!
BRRRRRRRMMMMMN!
Rooooooaaaaaaarrrrrrrrr!
BRRRRRUUUUUMMMMMM
Le interminabili accelerate assordanti sembravano grida di dolore
Osservavo un un po’ smarrito i comandi della moto su cui ero salito senza farmi pregare, mentre la sentivo vibrare tra le cosce, quasi fosse pronta a scattare in un balzo ferino
Devo dire che mi sentivo un po’ disorientato perché c’erano molteplici leve e pulsanti e non capivo come si potesse agire contemporaneamente su tutti i comandi a disposizione, avendo a disposizione solo due mani e dieci dita
Mi sorprendevo a pensare che non sarei stato mai capace di guidare questi trabiccoli
Pareva tutto troppo complicato
Rimpiangevo la lineare semplicità della mia moto di un tempo (che se ne sta quieta in quiescenza, nel garage di casa), i cui i comandi erano pochi ed essenziali
In questo sogno c’era anche una vivace parte romantica che coinvolgeva la controparte femminile che ho testé citato, ma di questi aspetti non ricordo quasi più nulla se non il fatto che si configurassero come una contradanza, fatta di passi e di contropassi sapientemente intrecciati
Poi, vedevo un mio cugino che non incontro da molto tempo e c’era anche con lui suo padre, cioè mio zio
Erano seduti ad un tavolo da birreria, incassato e fiancheggiato da due rustiche panche
Li vedevo e mi dirigevo alla loro volta per salutarli e per commentare assieme a loro di questa fantascientifica esposizione di moto
Anche mio cugino è stato un motociclista e con lui abbiamo anche affrontato dei viaggi in moto assieme, alla piratesca, senza specifiche attrezzature, avventurosi come non mai: quando incrociavamo motociclisti tedeschi super-attrezzati, super-vestiti con abbigliamenti tecnici già allora, ci sentivamo niente più che modestissimi filibustieri della Tortuga pronti all’arrembaggio, persino forniti di bandane e foulard a vivaci colori svolazzanti, ma privi di sciabole e pugnali
Quindi, ci sedevamo assieme al tavolo per ricordare dei vecchi tempi andati e ci ritrovavamo a commentare con una certa perplessità i nuovi ritrovati della tecnica motociclistica ed anche le super-dimensioni di queste moto di nuova generazione, più adatte forse ad essere condotte da Giganti che non da semplici esseri umani
Dissolvenza
Poi, in un momento successivo, sognavo che dovevo sostenere un esame
Battagliavo con dei libri su cui avrei dovuto studiare
Erano dei grossi libroni o tomi polverosi, evidentemente non usati da tempo
C’erano dei contrattempi
Non riuscivo a capire cosa dovessi studiare e nemmeno riuscivo a capire quale fosse l’argomento generale di cui trattavano
Mi era tutto ignoto e fuori dalla mia capacità di comprensione
Riuscivo a mettere le mani su un testo più recente, un volume più agile e in brossura, e pensavo che con questo a disposizione mi sarebbe riuscito più facile predispormi all’esame
Lo aprivo lo sfogliavo, ma ero preso dal panico poiché mi rendevo conto che si trattava d’un manuale di chimica elementare, pieno di formule astruse che non riuscivo a comprendere
Mentre lo sfogliavo il volume mi sfuggiva dalle mani e cadeva a terra, nel fango
Capivo che non avrei mai potuto presentarmi per sostenere quell’esame
Non c’era speranza
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