Ecco il mio fratellone impegnato in un discorso pubblico:
Non si tirava mai indietro, malgrado le sue difficoltà.
E qui lo si vede infervorato, determinato, trasfigurato quasi.
Era sempre così.
Si sforzava di non essere impacciato dalla sua disartria, poiché la spasticità si estendeva anche - in parte - ai muscoli fonatori, ma soprattutto incideva sul controllo del respiro
Quando iniziava a parlare in pubblico la sua voce usciva molto più forte e chiara - si sforzava - mentre a casa talvolta - non essendoci la tensione di essere sentito da tutti - alcune sue parole si perdevano e io non capivo bene ciò che mi diceva.
Quando parlava in pubblico riusciva ad essere sempre magico, era d’ispirazione e si capiva che attingeva s riserve di forza e di coraggio e di determinazione che si portava dentro.
Quando lo sentivo parlare appassionato, io sempre mi emozionavo (forse addirittura, talvolta, mi veniva la pelle d'oca), qualche volta non riuscivo a resistere all'onda d'urto dell'emozione e mi allontanavo.
Mio fratello, pur essendo disabile, riusciva a fare delle cose normali che erano, al tempo stesso, non comuni e straordinarie ed espressione di grande coraggio.
Con il suo esserci, mio fratello rendeva sempre testimonianza dell'importanza dell'assumere un atteggiamento di lotta, nei confronti della sua disabilità, di qualsiasi disabilità.
La foto fu scattata il 23 ottobre 2012, a Villa Niscemi, in occasione di un incontro pre-elettorale sulle tematiche della tutela dei diritti delle persone con disabilità.
#fotodimauriziocrispi
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