Come sempre i sogni introducono elementi di stranezza e stravaganza
Qui sono in un grand hotel
per partecipare ad un convegno
Ma forse i lavori si sono già svolti
o io non vi ho più partecipato
Forse sono in procinto di partire,
ma indugio ancora a parlare con mia madre
(eccola che di nuovo è venuta a trovarmi!)
Le dico dei miei piani di viaggio
quando lascerò l'albergo
Forse lei verrà con me
Sarà una cosa comoda
perché sono arrivato
in questa località con la mia vecchia auto,
niente stress, niente tour de force
All’improvviso mi rendo conto
che si è fatto tardi
e che ho superato di gran lunga
l’orario per il rilascio delle camere
Mi affretto alla volta della cammara
perché temo d’incorrere in una sanzione
o di avere addebitato il costo ulteriore d'un intero giorno
Quando arrivo trovo la porta spalancata
Entro trafelato e comincio subito
a ripiegare gli indumenti e a selezionare
quelli che dovrò indossare alla partenza
Ho poche cose
Sono davvero leggero per questo mio ultimo viaggio
All’improvviso sono pervaso da un senso di straniamento
Mi guardo attorno e mi rendo conto che la stanza è eguale,
eppure diversa
Il letto matrimoniale che troneggiava al centro di essa
è stato rimosso
Davanti ad un piccolo desco addossato a una parete
c’è seduta una mia collega di un tempo
che sta scrivendo al computer portatile,
ma è girata di spalle e non ha dato il benché minimo segno
di aver notato la mia presenza
I casi sono due:
o io sto invadendo lo spazio personale della mia collega antipatica di un tempo,
oppure è stata lei ad entrare di prepotenza nella mia stanza,
indesiderata ospite
Capace! Rapace!
Ma non dico nulla e mi chiudo
nel mio carapace
cercando di finire il mio lavoro di riordino
e sistemazione il più rapidamente possibile
Rimango silente,
come Albus Silente:
è possibile che sia io nel torto
E dunque lasciamo perdere
E poi è meglio che mi affretti
Devo partire per quest’ultimo viaggio
con la mamma
che mi aspetta giù nella hall
e avverto un'intensa nostalgia