Ho intrapreso un viaggio in treno
La linea ferrata si allontana dalla città
e s’addentra in un territorio sconosciuto
Ora sta seguendo il fondo
d’un canyon scosceso e profondo
Quando arriva alla fine,
la stretta gola si apre
verso il mare scintillante
e su una cittadina antica,
tutta raccolta attorno ai ruderi di un tempio,
greco o forse ancora più vetusto,
risalente al tempi dei Grandi Antichi
Intensa è la mia meraviglia
nel contemplare questo manufatto
e il perfetto amalgama di forme di epoche differenti
Scendo nella piccola stazione
e, poiché sono sprovvisto del documento di viaggio
per il ritorno, vado alla biglietteria
L’impiegato è distratto e scostante
A stento mi ascolta
Insisto e, a poco a poco,
gli cavo dalla bocca informazioni utili
Per tornare indietro da dove sono venuto
c’è soltanto un treno notturno
Ma ciò che di più mi preoccupa
é il costo spropositato del biglietto
che ammonta a qualche centinaio di euro
e non ho con me questa cifra
Che fare?
Mi dicono che, se raggiungo a piedi
la zona portuale,
potrò imbarcarmi su di un vascello
in procinto di partire verso il mio Paese
Così, mi incammino a piedi,
trasportando sulle spalle uno zaino pesante
Il percorso è complicato
e c’è da districarsi in un fitto tappeto
di automobili e di altri mezzi a trazione animale,
e poi bici, risció e tuctuc
Un’autentica gimkana
Non so se ce la faró
a raggiungere la mia destinazione
Arranco, senza perdermi d’animo
Mi godo l’attimo
nella continua transizione
tra presente e passato
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