Anche questo pezzo risale al 2010, e precisamente venne reso visibile sulla mia bacheca Facebook, il 3 settembre di quell'anno.
Mai pubblicato nei due blog che avevo a quel tempo e, dunque, lo rilancio qui.
Scampolo di cielo al tramonto,
sul finire di un giorno di tarda estate...
Giorno di vento
Il presente si tramuta
veloce in passato
Il futuro è esiguo
Non c'è tempo
e non c'è niente
per riempire il tempo
Una vita di banali atti quotidiani
di vacue scritture,
di abitudini ossessive,
di rituali senza senso,
di colpi a vuoto
Il vento soffia,
eterno,
lasciando l'aria
piena di vibrazioni e tesa
Nel cielo corruscato le nuvole
navigano,
vanno,
vengono,
sostano,
si addensano,
poi si sfilacciano
o ripartono...
Il vento è premonizione
di qualcosa,
è foriero di eventi oscuri
ancora non scritti
ma, intanto, trascina via con sè
le anime inquiete
degli uomini
che rimangono
vuoti e melanconici
con lo sguardo languido
fisso in alto,
in attesa
(Palermo, il 3 settembre 2010)
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