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27 luglio 2022 3 27 /07 /luglio /2022 10:20
Fiori di panchina (foto di Maurizio Crispi)

Ho visto un bus con tutti i finestrini oscurati

da affissioni pubblicitarie

e i passeggeri all'interno erano

come inscatolati dentro una cassa da morto

con le mascherine indosso

Erano lasciati liberi, per poter guardare fuori

soltanto dei minuscoli rettangoli

che hanno evocato in me le finestrelle

dei carri bestiame usati per trasportare i deportati

verso i campi di concentramento

E, dunque, questo bus pubblicitario

tanto simile anche adun minaccioso bunker semovente

mi ha fatto raccapricciare

Perchè privare i passeggeri, in viaggio,

della possibilità di guardare fuori?

 

Ho visto una che passeggiava

in una mano, stringeva lo smart phone,

quasi fosse il suo più èprezioso bene,

intenta a chiacchierare di inezie/facezie

- cose inutili -

con un interlocutore lontano

Nell'altra reggeva il guinzaglio del cane

al quale però non dedicava la benchè minima attenzione,

e nemmeno uno sguardo,

ma - nello stesso tempo - stringeva con forza

anche lo svapatore

(non si sa mai, occorre sempre poter alimentare

la propria dipendenza tabagica)

stringendolo con la forza con cui si tiene la presa

su uno strumento salvifico

 

Ho visto guidatori di monopattino sfrecciare

silenziosi per le strade

i leggeri vestiti estivi fluttuanti nel vento,

come piccole vele schioccanti,

i corpi atteggiati in posture diverse

alcuni con il corpo tutto proteso in avanti,

altri invece buttati all'indietro

alcuni con la testa incassata nelle spalle,

altri invece quasi restii a farla camminare

assieme al resto del corpo

E poi, i piedi: alcuni li tengono uniti, e paralleli,

altri invece si dispongono con i talloni uniti e le punte divaricate

Altri con un piede innanzi e uno indietro, in asse

Altri ancora con un piede avanti deciso e l'altro indietro,

ma elegantemente poggiato per la punta,

quasi fossero in procinto di piegarsi in una riverenza

E poi ho visto gli sciagurati

che cavalcano il manopattino in due

oppure trasportando i sacchetti della spesa

e altre sporte appese al manubrio,

quasi che i poveri monopattini

fossero delle bestie da soma

E ho visto anche i pacchioni andare sul monopattino

ma loro non riescono a raggiungere elevate velocità

e rimangono piantati per terra

come grosse palle semoventi

Il loro è più che altro un desiderio pio di movimento elettrico

 

Ho visto altri incedere con le giapponesine ai piedi

o anche "tappine", se così vogliamo dire,

(dunque erano tappinari e tappinare)

e sono calzature che determinano sempre

un'andatura indolente e strascicata,

perchè altrimenti scappano dai piedi

e, nel caldo umido del primo mattino,

si sente il suono ritmico delle suole

che sbattono sul tallone, ad ogni passo

 

Flip-flop

Flip-flop

Flip-flop

Squish

Flip-squish-flop-squish

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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