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13 luglio 2022 3 13 /07 /luglio /2022 10:53

Una mia piccola recensione risalente al 2014 e pubblicata solo nel mio profilo Facebook, scritta tuttavia a distanza di molti anni dopo aver visto il film (e, probabilmente, solo quando ebbi finito di leggere il romanzo breve omonimo).

Il Nascondiglio (Pupi Avati, 2007), locandina film

Nel 2007 ebbi occasione di vedere un bel film diretto da Pupi Avati, Il Nascondiglio, con Laura Morante nella parte dell'interprete principale diretto dallo stesso Pupi Avati. Qualche anno dopo, nel 2014, ho finalmente letto il romanzo breve, scritto dallo stesso Avati e uscito nelle librerie pure nel 2007: un classico caso, per me di libri acquistati alla loro prima comparsa in libreria e poi letti a distanza di anni, se non di decenni. In quessta circostanza, nel dilazionarne la lettura, vi fu in me il desiderio di stemperare, quanto più fosse possibile, il vivo ricordo delle sequenze cinematografiche e quindi quello di potermi approcciare al testo scritto, quasi fosse un novum.
Del film si può leggere una trama doviziosa in wikipedia:
Parlare del film o del libro è quasi la stessa cosa, poiché dal punto di vista del contenuto sono pressoché identici. Del libro, edito da Mondadori (Piccola Biblioteca Mondadori), attualmente in rete ve ne sono scarse tracce (se non su Amazon dove lo si può acquistare di seconda mano). Come se fosse scomparso. Mi chiedo perchè. Anche l'inizio della carriera di Pupi Avati come scrittore nelle note biografiche attualmente rinvenibili in rete, è posticipata ad anni successivi. Forse perchè, il Nascondiglio altro non è che un canovaccio della sceneggiatura, risistemato come una prova narrativa.
Ma, in effetti, andando a guardare la nota biografica su Pupi Avati in Wikipedia, il romanzo breve in questione è menzionato nell'elenco delle sue opere letterarie. Dilemma risolto.
Quella narrata nel libro e nel film è una storia che si sviluppa secondo diverse possibilità a partire dal tema della casa "stregata" o abitata da presenze oscure: una casa che nasconde atroci misteri e che "parla" alla protagonista, che vi si è insediata a vivere, attraverso le condutture del sistema di aereazione.
Gli snodi possibili sono diversi: potrebbe trattarsi di fantasmi, di presenze occulte, oppure di allucinazioni e del delirio della protagonista, ma nella piccola cittadina di Davenport Dove si trova ubicata l'antica casa c'è molta omertà relativamente ad un fatto di sangue, accaduto anni prima proprio in quella cupa dimora. E nello stesso tempo ci sono degli scheletri nell'armadio della protagonista, legati al suicidio del marito di cui lei si sente responsabile, e che ora è sepolto proprio in questa cittadina del Midwest.
Solo alla fine il mistero si chiarirà, ma tutto riprecipiterà nell'oblio determinato dall'omertà e dalla volontà di coprire le responsabilità di chi in origine diede vita a tutto.
Il romanzo breve e scorrevole si legge bene, ma la cosa più interessante è la nota di chiusura in cui Pupi Avanti racconta la genesi dell'idea, partire dalla scoperta di un luogo realmente esistente che ebbe modo di visitare negli Stati Uniti durante le riprese degli esterni di un altro suo film ad ambientazione statunitense sulla vita del famoso cornettista jazz Bix Beiderbecke (lavoro che porto avanti assieme al fratello e che poi si trasformo anche in un bel libro edito da Frassinelli, Bix): si tratta del luogo che ispira la lugubre "Snakes Hall". Questa scoperta fu seguita poi da una serie di curiose coincidenze che l'hanno portato a scoprire una storia realmente accaduta che poi l'avrebbe ispirato.

 

Pupi Avati - quarta di copertina del romanzo "Il nascondiglio", edito da Mondadori (2007)

L'autore. Pupi Avati inizia la sua carriera artistica nel jazz come clarinettista, fa parte infatti della Reno Jazz Gang con cui incide anche qualche disco, gruppo che abbandona dopo l'ingresso nella band di Lucio Dalla con cui rimane grandissimo amico e che collaborerà a vari film di Avati. Lavora poi per quattro anni alla Findus surgelati, anni che considera i peggiori della sua vita.
Intraprende poi la via del cinema e riesce a collaborare alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pasolini. Come regista gira alcuni horror tra cui nel 1976 La casa delle finestre che ridono.
L'anno successivo esce Bordella, una commedia che ha tra gli interpreti un giovanissimo Christian De Sica. Da ricordare anche la regia televisiva di uno speciale dedicato ai Pooh.
Inizia poi a girare una serie di successi: da Una gita scolastica a Impiegati a Regalo di Natale. Regie televisive e cinematografiche si alternano, così come la scrittura di libri tratti dai suoi stessi film.
Tra i suoi libri ricordiamo: Gli amici del bar Margherita (2009), Una sconfinata giovinezza (2010), Il ragazzo in soffitta (2015).

Il nascondiglio. Libro e film di Pupi Avati, propongono una rivisitazione del tema gotico della haunted house
Il nascondiglio. Libro e film di Pupi Avati, propongono una rivisitazione del tema gotico della haunted house
Il nascondiglio. Libro e film di Pupi Avati, propongono una rivisitazione del tema gotico della haunted house
Il nascondiglio. Libro e film di Pupi Avati, propongono una rivisitazione del tema gotico della haunted house
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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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