A Palermo, in Viale Principe di Paternò, davanti all’ingresso di un esercizio di Bioestetica, sono stati posti - simmetrici - due vasi con Sanseverie.
A quanto pare all'inizio di luglio, una delle due piante decorative, spregevolmente, è stata estirpata dalla terra che l’accoglieva e portata via (ovviamente, da mani ignote). Ed è stato lasciato soltanto il vaso (bontà dei ladruncoli).
Un gesto più che altro vandalico, poiché non ci si arricchisce di certo rubando una sanseveria.
Ricordo che una volta ignoti sono entrati nel mio terreno in campagna, tagliando con le apposite forbici la recinzione di filo spinato, e hanno portato via tre piantine di ulivo, piantumate l'anno prima e seguite con cura nel loro sviluppo.
Che senso ha un simile furto: se quel ladro fosse venuto a chiedermi cinque euro per acquistare na piantina di ulivo di qelle dimensioni gliele avrei date volentieri, tanto per dire, ecco!
Ma nel caso del furto da me subito e di questo (dei cui effetti sono stato testimone e cronista) si tratta più che altro di un gesto asseverativo che dice “Io puó”.
L’altra Sanseveria gemella è stata risparmiata: ma sino quando?
Al gestore dell’attività commerciale non è rimasto altro da fare se non affiggere un cartello sul vaso sconsolatamente vuoto per esprimere il proprio disprezzo nei confronti del ladro
Questo è il vivere quotidiano in una città che si definisce "europea" e che, invece, non lo è affatto tra monnezza lasciata per giorni a marcire al sole, ignobili e vili furtarelli, clacson sparati a duemila, fumi di scarico … etc etc
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