Già, i dati Covid decrescono,
quanto felicemente, non sappiamo
Intanto circola il Monkeypox
Una nuova minaccia?
Non c'è da preoccuparsi (ci dicono)
Manca il grano di provenienza russa
Anche questo è un piccolo problema,
ma ci dicono di non preoccuparci invano
Il Morbo infuria
Il pan ci manca
Sul ponte sventola bandiera bianca
Tutto si risolve,
tutto passa
Vorrei attimi di leggerezza
ed invece tutt'attorno c'è sempre cupezza,
e in specie dentro di me
Sono sempre lì a dover risolvere cose,
ad affannarmi
E sono stanco di problemi
Sono stanco di tirare la carretta per conto altrui
Vorrei fermarmi per poter rifiatare
Vorrei potermi dedicare soltanto alle cose
che mi danno piacere
che mi fanno star bene
Ma non è possibile
Ti chiamano e accorri immediatamente
nei panni di Wolf, "colui che risolve i problemi"
E, quando prontamente sei arrivato,
risolvi il problema di turno
ma solo facendo ciò che è ovvio
oppure ponendo rimedio ai danni fatti
E poi ci sono i conti da pagare
- e quelli non mancano mai -
sicchè la vita si trasforma
in corsa ad ostacoli,
in perenne e affannosa rincorsa
per inseguire un centro di gravità
che mai si riesce ad acchiappare
Allegria, allegria!
Consoliamoci con i cibo, sì!
Consoliamoci con pietanze ben cucinate
o anche, se occorre, con ottimo cibo-spazzatura
L'uno e l'altro non ti tradiscono mai,
come pure il Cane Fedele
sempre pronto a slapparti la mano,
e magari anche la faccia
L'altra notta ho sognato
Ero in compagnia d'una donna
che se ne stava distesa sul dorso
ed io ero su di lei che la scopavo,
spingendo con vigore
Poi le mie spinte s'intensificavano
e sentivo che ero sul punto di venire
E allora spingevo e spingevo
con maggiore ardore,
ma non venivo mai
Il punto dell'orgasmo si spostava sempre più in là,
come se io fossi, anche qui,
all'inseguimento d'un centro di gravità
La donna sotto di me era inerte
Sì, mostrava di ricevere piacere da queste mie spinte
ma non mi aiutava più di tanto
Con una certa sorpresa, mi accorgevo
che, accanto a lei, c'era distesa un'altra donna
anche lei del tutto ignuda
e costei osservava con curiosità
- ed anche con una lieve eccitazione -
ciò che io e l'altra stavamo facendo
Era distesa proprio accanto,
a stretto contatto con la prima donna
Il braccio che mi sosteneva s'incuneava tra le due
Per essere gentile,
e non farla sentire esclusa,
mi sono proteso verso di lei,
tentando di baciarla sulla labbra
e, nel far ciò, mi accorgevo che aveva
- proprio sul labbro inferiore -
una grossa pustola arrossata
Mi ritraevo di scatto, schifato,
ma anche lei girava la testa di lato,
facendo con il dito indice un movimento oscillatorio
come a dire "No NO NO! Niente da fare"
Ma io mi ero sentito abbastanza inorridito,
anzi moooolto, e spaventato
Dio mio, cosa stavo per fare!
E qui il sogno andava in dissolvenza
Poi, la notte successiva, ecco un nuovo sogno
Succedevano tante cose,
ma ciò che ricordo meglio era questo
Andavo con mio figlio piccolo ad un convegno sulla mafia
(e ricordo che il giorno prima, in auto,
ha voluto ascoltare I Cento Passi
la canzone dei Modena City Ramblers
e, mentre ascoltava, ripeteva le parole
come se stesse facendo un karaoke)
Arrivavamo dunque
ed entravamo in una vasta sala dove tutt'attorno
c'erano dei posti assegnati e distanziati
Ci facevano occupare delle poltrone
che assomigliavano piuttosto a scomodi strapuntini
Gabriel si dava subito da fare
ed intraprendeva un suo repertorio
di salti e capriole,
oltre che di arrampicate sulle pareti verticali
Brave little boy!
Intanto, s'andavano raccogliendo nello spazio centrale
della grande aula ad anfiteatro i relatori
e, stranamente, costoro, non erano seduti
uno accanto all'altro, come si usa di solito,
ma al fianco d'un tavolo disposto per lungo
e ciascuno di loro assiso alle spalle dell'altro,
in una lunga fila,
come se fossero su di un mezzo di trasporto
pronto a partire per un lungo viaggio
e, tra di loro, scorgevo con piacere il mio Editore
Ed anche qui il mio sogno andava in dissolvenza
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