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3 febbraio 2022 4 03 /02 /febbraio /2022 11:20

Per me, in quanto artista che ha dedicato la gran parte del suo lavoro all'adattamento di romanzi e racconti in forma grafica, è comprensibile che la l'inquietante storia di mia nonna seduca a distanza di anni non solo perchè (...) è diventata una sorta di cimelio di famiglia, ma anche perchè è un'opera narrativa talmente potente da necessitare di una trasposizione esatta e sfaccettata. E' un apparato tanto perfetto da concedere ben poco spazio di manovra. Certi libri si espandono, sognano e si perpetuano in modo da aprire le porte a frotte di immagini. La lotteria no: è una struttura pragmatica, sostanzialmente ermetica; parole unite con precisione orafa.

Dalla prefazione di Miles Hyman

La lotteria. Adattamento grafico autorizzato (Shirley Jackson e Miles Hyman)

Scorrendo IBS alla ricerca di edizioni delle opere di Shirley Jackson, che mi fossero sfuggite, ho trovato un volume firmato congiuntamente da Shirley Jackson e Miles Hyman, riportante come titolo "La lotteria. Adattamento grafico autorizzato". Il volume, nella traduzione di Franco Salvatorelli, è stato editato da Adelphi (Fuori Collana), nel 2019. L'ho immediatamente ordinato dal mio libraio di fiducia: e appena l'ho avuto tra le mani mi sono reso che si trattava di una vera e propria chicca.
Di cosa si tratta? Ovviamente, si parte dal famoso e incisivo racconto di Shirley Jackson, quello che le diede la notorietà e la fece diventare una scrittrice cult, solo che qui quel racconto viene riproposto in forma di graphic novel da Miles Hyman, nipote della scrittrice e già autore di numerose opere di questo tipo.
Miles Hyman è riuscito così a dare un grande tributo alla nonna Shirley, traducendo con indimenticabili immagini quel racconto magistrale (riflettente esperienze e sensazioni delle scrittrice quando si era ritirata a vivere in una piccola cittadina assieme al marito) che causò un shock culturale nei suoi primi lettori, quando dovettero confrontarsi  con la sua imprevedibile (e perturbante) conclusione e che alla scrittrice conferì imperitura fama.
La graphic novel, preceduta da una bella introduzione dello stesso Hyman, é così una preziosa integrazione al racconto omonimo di Shirley Jackson.

"Il libro che state per leggere rappresentsa una fedele resa della storia e al tempo stesso una totale ristrutturazione visiva della sua delicata architettura, una meticolosa riformulazione in un linguaggio del tutto nuovo. (...) Ho atteso trent'anni per disegnare "La Lotteria" di mia nonna, ma ne è valsa la pena." (dalla prefazione di Miles Hyman, p. XV).


(Soglie del testo) Il racconto da cui è nata la leggenda di Shirley Jackson è stato molte cose. Il testo più letto nella lunga e gloriosa storia del «New Yorker», ad esempio, e la storia che ha inaugurato una stagione nuova del gotico americano. Ora, grazie alla matita di Miles Hyman, La lotteria si trasforma in qualcosa di ancora diverso: una straordinaria partitura visiva, dove il disegno e la precisione rivelano un volto inedito del terrore.
Il racconto di Shirley Jackson intitolato "La lotteria" ricorda da vicino, per la fama che lo circonda, la famigerata lettura radiofonica della Guerra dei Mondi di Orson Welles. Fama non immeritata, giacché la pubblicazione sul "New Yorker" nel 1949, scatenò un pandemonio. Molti lo presero alla lettera, reagendo all'istante e poi per lungo tempo con missive indignate o atterrite alla redazione. Certe cose non potevano, non dovevano succedere.

Shirley Jackson, La Lotteria, Adelphi

Eppure la storia si presenta in tutta innocenza quale pura e semplice descrizione della lotteria che si svolge nell'atmosfera pastorale, quasi idilliaca, di un villaggio del New England in un luminoso mattino di giugno, come ogni anno da tempo immemore. Ma giunto al termine di questo racconto, come degli altri che compongono l'intensa silloge qui proposta, il lettore scoprirà da sé, in un crescendo di "brividi sommessi e progressivi" - come diceva Dorothy Parker che cosa li rende dei classici del terrore. Secondo un altro illustre ammiratore della Jackson, oltre che maestro del genere, Stephen King, lo sono perché "finiscono con una svolta che porta dritto in un vicolo buio".
 

Gli autori.
Shirley Jackson è stata una scrittrice e giornalista statunitense, nota soprattutto per L'incubo di Hill House del 1959 e La lotteria. Ha esordito scrivendo per il prestigioso «The New Yorker» nel 1948. Nella sua carriera ha scritto anche opere per bambini, come Nine Magic Wishes, e persino un adattamento teatrale di Hansel e Gretel, The Bad Children. Muore per infarto nel 1965, forse a causa della terapia a base di psicoformaci che stava seguendo.
Miles Hyman (born September 27, 1962) is an author and illustrator best known for his graphic novel adaptation of Shirley Jackson's short story The Lottery, called Shirley Jackson's "The Lottery": The Authorized Graphic Adaptation.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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