Sono passati alcuni giorni e non ci sono molto notizie sui transiti e sui passaggi della signora Massa. Tutto tace... Ma poi viene fuori qualche notizia interressante. A volte si tratta di un semplice avvistamento,a volte di incontri più corposi...
(….)
Sono in una scuola…
Che ci fai? A scuola? Non è ormai troppo tardi per te andarci? Penso che tu sia un po’ troppo cresciuto per stare a riscaldare i banchi di scuola!
Cara mia, come diceva quella famosa trasmissione della prima televisione pubblica italiana, non è mai troppo tardi… E, poi, son venuto qui ad accompagnare la signora Massa.
Ma no! E per quale motivo se mi è consentito chiedertelo?
E' presto detto! Come sai, l'ufficio al quale sono stato assegnato si occupa anche della prevenzione dei disordini alimentari nelle scuole e promuove i prinicipi di una sana e corretta alimentazione. Negli incontri con le scolaresche portiamo con noi la signora Massa, in quantro testimonial.
Testimonial di che?
Degli effetti nefasti di un'alimentazione esclusivamente basata su cibo-merendine e su cibo-spazzatura, per non parlare della melassa di cui - come abbiamo già discusso - si ingolfa con goduria la signora Massa.
Sicuramente la signora Massa ha portato con sé una borsa a forma di nassa, abbastanza capiente da contenere un grosso vaso pieno di melassa, al quale attingere ogni tanto. Segretamente, però, poichè se lo facesse esplicitamente vanicherebbe i vostri sforzi educativi e potrebbe fare un deleterio proselitismo tra quei giovani virgulti.
Hai detto bene! La signora Massa ha per l’appunto una grossa borsa a forma di nassa che porta orgogliosamente in giro. Ha l’aria d’essere piuttosto pesante, questa borsa-nassa, e - per certo - hai visto giusto! Di sicuro la sua borsa conterrà un altrettanto grosso recipiente pieno di melassa con cui la signora Massa si spalma tutte le dita, ma sarà anche stracolma di tante altre cosuccie buone.
(…)
Oggi sono rientrato al lavoro e da nessuna parte ho visto la signora Massa. Ciò ha provocato in me un’apprensione crassa!
Dove mai sarà finita la signora Massa che più non passa e ripassa con il suo vaso di melassa e le dita rappicicaticcie, ricoperte di uva passa?
Mi son or ora ricordato del motivo della sua assenza: la signora Massa è via, poichè - come un'ape laboriosa, per l’inverno provviste ammassa; tuttavia, movendosi alacre ed indefessa, per via della sua massa, con il respiro annaspa…
Ah! Già è logico ed evidente: che stupida a non averci pensato prima da sola! La signora Massa dovrà pur reintegrare le scorte di cibo per l’inverno, dentro la famosa stanzetta, a causa della quale davanti alla tua porta passa e ripassa.
Mmm…
A forza di parlare della signora Massa e delle sue gargantuesche imprese, è andata a finire che ho fatto esattamente come lei. Passa che ripassa davanti al bar, è andata a finire che mi son fermata per farmi una bella tazza di melassa, assieme ad un cornetto con ripieno di uva passa. Gnam! Gnam!
Non mi pare un buon sintomo! Anche tu finirai con l'assomigliare alla signora Massa!
Pensa a te, piuttodto e alla tua curiosità morbosa nei confronti della signora Massa... Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare!
(…)
Oggi non passa la signora Massa…
Non sarà mica ammalata, la signora Massa? E se avesse fatto indigestione di melassa?
Di questi tempi è un po’ in calo la signora Massa….
(…)
Bauuuuuuuuu! Che fai? Ma..... la signora Massa non passa e ripassa più con il suo barattolo di melassa infilato nelle sua borsa a forma di nassa? bau bauuuuuuuuu! Arf! Arf!
E’ da secoli che la signora Massa non passa e ripassa….
Dopo molti altri giorni di assenza, poichè, verosimilmente, la signora Massa è stata in giro, indaffarata ad accumulare le sue scorte di merendine per l'inverno, si è verificato un inatteso incontro con una sua sosia. oppure era lei in carne ed ossa? Difficile dare una risposta, poichè la signora Massa è, a quanto pare, onnipresente
(…)
Ho viaggiato in aereo. E, pensa te, una fila davanti a me c’era seduta una signora Massa
Nooo! Non ci posso credere!
Ma devi sentire cosa è successo!
Dimmi! Sono tutta orecchie!
Durante il volo, dapprima, questa signora Massa se ne è stata tranquilla al suo posto. Poi, dopo aver mangiato golosamente i biscottini alla nocciola del servizio rinfresco, ha sentito l’esigenza di andare in bagno. Infatti, io cominciato a percepire dei sordi brontolii, provenienti dal suo forte stomaco, e ho pensato: "O dio! Qui si mette male! A fatica, la signora Massa, tutta ingolfata da questi sordi rumori che preannunciavano venti di tempesta, s'è districata dalla sua poltrona nella quale era letteralmente incastrata, con masse di ciccia flaccida che debordavano nelle due poltrone adiacenti.
Scusa se ti interrompo! Com'era questa signora Massa?
Mah! Era una vera signora Massa DOC. Letteralmente enorme. Pensa che, al passaggio, con le tonde natiche urtava le poltrone da entrambi i lati del corridoio. Insomma, faticosamente, è arrivata sino in fondo all’aereo. Ho seriamente temuto che, con il suo spostamento, l’aereo avrebbe potuto perdere di stabilità. Si è solo sentita qualche piccola scossa di assestamento ma tutto qui, per fortuna.
Cosa è successo, quando è arrivata in fondo?
E' lì che c’è stato il vero problema! Prima, nell’aprire la porticina del bagno. ha dovuto mettere in atto complicate manovre. Poi, nell’infilarsi dentro, si sono presentati altri problemi. Siccome lo spazio del piccolo bagno era troppo angusto per girarcisi dentro una volta entrata, la signora Massa ha dovuto rinculare, andando dunque a marcia indietro, in modo tale da avere il tafanario nella giusta posizione per potersi poi allocare sul water.
E’ una fortuna che in questo momento non ci sia nessuna consimile della signora Massa ad ascoltare questa nostra conversazione, perché se questa storia divenisse di pubblico dominio tu potresti passare un brutto quarto d’ora. Qualcuno potrebbe argomentare che alcune delle cose che dici sulla signora Massa non sono politicamente corrette e sono per di più prive di tatto e delicatezza, per non parlar della decenza!
Ma non ci posso fare niente! Io mi limito a descrivere fatti realmente accaduti di cui ho avuto la ventura (o sventura?) d’esser testimone!
Beh, ho fatto la mia parte… Dovevo pur metterti in guardia. Ma ora continua il tuo racconto perché sono divorata dalla curiosità: orsù, dimmi cosa è successo dopo!
La simil-signora Massa è rimasta incastrata nella porta. Non poteva più andare avanti né indietro. Era una cosa tragica, ma al tempo stesso così grottesca che bisognava trattenersi per non sbellicarsi dalle risate. La hostess (anche lei sull’orlo di una crisi di ridarella di portata spaziale) è dovuta intervenire e ha cominciato a spingerla con tutta la forza che si ritrovava, finchè non è riuscita a farla stare per intero dentro al bagno.
È stata una bella impresa per davvero, perché c’era sempre qualche parte del corpo della signora Massa che continuava a sporgere fuori. Alla fine, l'assistente di volo, con possenti spinte, è riuscita a chiudere la porta (che si è tuttavia leggermente deformata in fuori). Quindi, quiete. E’ passato parecchio tempo senza che dell'interno dell'angusto spazio della toilet giungesse alcun segno di vita. Il personale di bordo cominciava ad essere un po’ preoccupato e visibilmente ansioso per la mancata ricomparsa della signora Massa. Poil dopo una serie di raccapriccianti gorgoglii, s'è sentito un forte botto, come lo schiocco che si produce stappando di colpo una bottiglia, ma amplificato cento volte. A questo punto, la porta si è aperta, ma niente… nessuno veniva fuori.
Cos’era accaduto, ancora?
La sosia della signora Massa, pur essendo riuscita a mettersi in piedi (a questo movimento era stato dovuto il forte schiocco che avevamo udito) era rimasta incastrata dentro il bagnetto. Non poteva più muoversi in alcun modo, né avanti, né indietro. La hostess che era andata a guardare cosa fosse successo, con qualche difficoltà ha spalancato la porta (al prezzo di un suo quasi completo scardinamento), poichè il corpaccione della signora Massa ne impediva una completa apertura (che avviene come tu ricorderai dai tuoi viaggi in aereo verso l'interno), l’ha afferrata per le braccia e, puntellando i piedi sugli stipiti dell'angusta apertura, ha fatto forza e, tira che ti tira, alla fine è riuscita a farla venire fuori. Puff puff pant pant! Tutti noi passeggeri abbiamo tirato un sospirone di sollievo e ci siamo anche abbandonati ad un caloroso applauso.
Dopo di che?
La signora Massa, ondeggiando ma anche visibilmente sollevata per essersi liberata (in tutti i sensi), è tornata sino al suo posto. Mi sono venuti i sudori freddi pensando che, al passaggio, avrebbe potuto perdere l’equilibrio e abbattersi su di me, soffocandomi con il suo peso. Ma poi c’è l’ha fatta. Con tutta la leggiadria che le era consentita dai suoi 200 chili, spalmati su di una statura di poco più di 160 centimetri, la cicciosa pulzella s’è adagiata nell’abbraccio per nulla confortevole della poltrona, per lei minuscola e angusta. Figurati che quando è venuto il momento di risistemarsi la cintura di sicurezza ho notato che le avevano messo a disposizione una sorta di prolunga… perché altrimenti, usando la cintura di lunghezza standard (pur con il fatto che entro certi limiti essa sia estensibile) non avrebbe potuto in alcun modo rinserrarla come si conviene.
Povera signora Massa! Vedi un po’ se uno che ha un po’ di massa più della media deve sobbarcarsi a simili fatiche: avrebbe pur diritto ad un sedile un po’ più confortevole, del tipo “grandi taglie” così come esistono delle sartorie e dei prêt-à-porter per individui sovra-dimensionati.
Devo controllare la veridicità di ciò, ma credo che le compagnie aeree diano ai viaggiatori sovradimensionati la possibilità di acquistare, a prezzo scontato, un secondo posto (adiacente al proprio), in modo tale da potere agevolmente allargarsi su due poltrone con tutta la propria massa. Verificherò e ti farò sapere. Ma in ogni caso questa signora Massa era strizzata in un'unica striminzita poltroncina.
mmm….
Poi, quando siamo atterrati e sono cominciate le operazioni di sbarco siamo rimasti incolonnati tutti dietro la signora simil-Massa che procedeva a passo di lumaca affiancata dal marito, come se fossero impegnati in una lenta danza, degna di un dipinto di Botero… Ma ecco, il marito della sosia della signora Massa-nassa quanto prima te lo farò conoscere, anche lui è copia conforme del vero e unico marito dell'impareggiabile signora Massa DOC….
Alla prossima!
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Le sculture di corpi obesi di Mu Boyan | Collater.al Magazine
Chi mi ha incrociato nelle ultime settimane lo saprà (perché non parlo d'altro): sono a dieta. Stavo rischiando di diventare una statua di Mu Boyan. Mu Boyan è nato nel 1976 a Jinan, nella provi...
Mu Boyan è nato nel 1976 a Jinan, nella provincia di Shandong in Cina. Laureato in scultura Mu ha concentrato il suo lavoro nella raffigurazione iconica di un uomo grasso. Mentre in Occidente il grasso rappresenta il sovraccarico fisico in Oriente simboleggia salute e prosperità, e nei suoi lavori Mu, sembra raccontarci proprio questo: è vero che la grassezza è una abbondanza di tessuto adiposo ma è anche vero che è la condizione fisica di un “terreno” ben concimato e ricco di sostanze nutritive.
Mu Boyan is a contemporary Chinese sculptor. Best known for his variety of small-scale and life-sized depictions of obese young men suspended in various activities or poses, the underlying focus of his work is the transforming views of weight gain in China. Where obesity was once seen as a sign of wealth in a country where many people were starving, popular views are now shifting towards the Western perception of the overweight as grotesque and unhealthy. Mu’s work examines this change of view through his humorous and satirical sculptures, which, despite their exaggerated surrealism, maintain a high degree of realism and technical finish. Born in 1976 in Shandong Province, China, he went on to receive a master’s degree in fine art from the sculpture department of the China Central Academy of Fine Arts in 2005. Mu lives and works in Beijing, China.
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