Nelle prime ore del 4 gennaio 2010 si è spenta la mamma.
Ha deciso di andarsene perché non voleva più essere di peso.
Poche ore prima di prendere il volo verso il Cielo, mi disse: "Maurizio, questa notte non voglio mettermi a letto. Rimarrò qui, seduta nella mia poltrona. Piuttosto portami la mia sveglia e caricala per le 5.00".
Io così feci. Portai la sveglia, la caricai e gliela misi accanto.
Poi, mi accomodai in una poltrona accanto. E mi appisolai.
Attorno all’una del nuovo giorno mi svegliai di colpo, per via dell’improvviso - innaturale - silenzio della stanza.
La mamma era immobile nella poltrona, così come l’avevo lasciata, ma non respirava piu.
Se n’era andata in pace e in silenzio. Così ho pensato, prima di essere travolto dalle emozioni.
Alle cinque del mattino la sveglia suonò imperiosa per ricordare a tutti noi che la vita continuava, anche senza di lei.
E il trillo di quella sveglia che risuonò tre ore dopo che lei ci aveva lasciato è stato indubbiamente uno dei suoi lasciti più importanti.
Oggi ricorre il 12° anniversario della sua dipartita e mi sembra ieri quando lei se ne è andata.
Dovunque si trovi, la sua anima, che continua a vivere nel ricordi di tutti coloro l’abbiano conosciuta, riposa in pace, assieme a mio padre e a mio fratello.
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