Al nostro passaggio
lungo i percorsi della vita
disseminiamo tracce
Anche se, al tempo stesso,
di tracce siamo instancabili cercatori
I nostri geni ancestrali
sono sempre attivi
malgrado le decine di migliaia di anni di evoluzione
da cui veniamo
Disseminiamo tracce,
o le inseguiamo,
spesso deviando dal sentiero abituale
e volentieri avventurandoci
su percorsi poco esplorati,
troviamo qualcosa di prezioso,
per esempio una fonte d'acqua
che sgorga da un terreno pietroso
(come nella storia biblica di Noé),
acqua preziosa che allarga i confini
della nostra esplorazione
A volte,
più persone si trovano a viaggiare assieme
e anche loro
nel seguire le uste,
lasciano tracce e trovano cose:
i segni che essi scrivono
al loro passaggio
sono visibili solo a loro,
emergendo in filigrana
dallo sfondo uniforme
e sono tracce che connettono
e rafforzano l'unione e l'identità
Come nelle vie dei canti
degli aborigeni d'Australia
le tracce sono incise nel territorio,
ma mentre ciascuna via viene percorsa e cantata
da coloro che conoscono quel canto
- e quel canto soltanto -
la via viene creata
e costantemente ri-creata
(e manutenuta)
e si rende possibile l'esistere del mondo
In queste vie dei canti
si può scorgere
sotto traccia
l’invisibile filo rosso
che collega in modo potente
tutti coloro che le hanno percorse
Per effetto di questa connessione nascosta
gli scenari sovente cambiano
e si trasformano
Il mondo si rinnova
in un turbine di epifanie
pur rimanendo immutabile
(Palermo, 10 novembre 2021)
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