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14 dicembre 2022 3 14 /12 /dicembre /2022 07:55
Guillaume Musso, La ragazza di carta, Sperling&Kupfer

I romanzi di Guillaume Musso si presentano sempre come un miscuglio inestricabile di realtà e finzione, parte di essi sono costruiti usando materiali miscellanei come ad esempio false notizie di giornale attraverso le quali vengono presentati i suoi personaggi, come se fossero veri e vivessero nella realtà, salvo poi a scoprire che si tratta di artefatti letterari e viceversa.
Da questo punto di vista i suoi romanzi (io delle sue numerose opere già presenti in lingua italiana ne ho già lette quattro con questo), si presentano come dei veri e propri rompicapo oppure come un cubo di Rubik: soltanto alla fine il lettore assiduo potrà il vero bandolo della matassa, quello che consentirà di trovare una spiegazione logica all'artefatto che il lettore e i personaggi si sono trovati a sperimentare.
Allora tutto, per magia, si ricompone con una rivelazione finale: ad alcuni queste elaborate costruzioni potranno anche non piacere. Posso comprenderlo, perché quello che a me appare evidente è che, nell'autore, vi sia un deciso amore per la costruzione, più che per il contenuto.
Per questo stesso motivo, di rado vi è un unico personaggio principale, solitamente ve n'è più di uno e la narrazione si sposta continuamente dall'uno all'altro, talvolta per mostrare al lettore la stessa azione già narrata vista attraverso punti punti di osservazione differenti.
Ne "La ragazza di Carta" (nella traduzione di Laura Serra), edita nel 2013 da Sperling&Kupfer, addirittura, ci confrontiamo con uno scrittore di successo in crisi creativa a causa di problemi esistenziali che, improvvisamente si trova a doversi confrontare - prima con incredulità, poi con un coinvolgimento emozionale via via crescente - con uno dei suoi personaggi che sembra essere letteralmente scivolato fuori dalla pagina scritta, la "ragazza di carta" del titolo, appunto.
A me è piaciuto. C'è da dire che i romanzi di Musso sembrano far parte tutti di un'unica grande tessitura narrativa, che dà al lettore che vi si accosta la stessa impressione di un'enorme arazzo, affollato di personaggi e di storie. Quando si legge uno dei romanzi, ci si ritrova a guardare soltanto una parte dell'arazzo, ma tutto il resto rimane sulla sfondo e supporta con il suo ordito, la parte che stiamo esaminando. Poi, quando si passa ad un romanzo differente dello stesso Musso, l'impressione è che si rimane sempre dentro quell'arazzo, anche se in una sua porzione diversa.

 


(Quarta di copertina) In piena crisi di ispirazione, solo e senza un soldo, lo scrittore Tom Boyde non riesce a terminare il suo ultimo romanzo. Proprio quando tutto sembra perduto, nella sua vita entra Billie. Misteriosa e bellissima, compare all'improvviso in una notte di pioggia, con una storia incredibile da raccontare. Gli dice infatti di essere la protagonista del suo romanzo, caduta nel mondo reale da una frase che lui ha lasciato in sospeso. Se ora Tom non riprenderà a scrivere, lei morirà. Sembra assurdo, eppure... Eppure, Tom le crede. Perché è già follemente innamorato. Insieme Billie e Tom affronteranno un'avventura straordinaria, in cui nulla è ciò che sembra. E scopriranno che la vita, a volte, può essere un gioco pericoloso...

 

Guillaume Musso

L'autore. Guillaume Musso, romanziere francese. Figlio di una bibliotecaria da cui ha ereditato l’amore per i libri, scrive di notte, nei fine settimana oppure in treno, mentre si reca a Parigi dalla compagna.
Il suo romanzo d’esordio L’uomo che credeva di non avere più tempo (Sonzogno, 2005) è un bestseller internazionale, e altrettanto successo ha avuto La donna che non poteva essere qui (Sonzogno, 2006).
Ha pubblicato diversi altri romanzi, dei quali si citano: Chi ama torna sempre indietro (Sonzogno, 2007), Quando si ama non scende mai la notte (Rizzoli, 2008), La ragazza di carta (Sperling & Kupfer, 2011), Il richiamo dell'angelo (Sperling & Kupfer, 2012), Sette anni senza di te (Sperling & Kupfer, 2013), Aspettando domani (Sperling & Kupfer, 2014), Central Park (Bompiani, 2015), La ragazza di Brooklyn (La nave di Teseo, 2016), Un appartamento a Parigi (La nave di Teseo, 2017), L'istante presente (La nave di Teseo, 2019).

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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