Ci sono delle notti in cui i sogni sono vividi ed intensi
Mi ritrovo con persone care da tempo scomparse, interagisco con loro in contesti ordinari che tuttavia si trasfigurano sempre, assumendo una coloritura straniante: a volte è sufficiente un piccolo dettaglio a determinare l’anomalia di tutta la costruzione onirica.
In questi casi, si sviluppano delle storie complesse, come se stessi vivendo in un mondo alternativo, uno in una serie infinita di multiversi.
Alcune volte mi sveglio di colpo, con una sensazione di pace e di benessere, ancora con metà della mia mente in quell’altra dimensione. Altre volte, invece, mi riscuoto dal sonno tutto in subbuglio.
A quella dimensione vorrei rimanere aggrappato.
Ma poi, inesorabilmente, la presa sul tempo del sogno si allenta.
E le immagini oniriche rapidamente si disfanno, vanno in dissolvenza e non ne rimane alcuna traccia, se non un vaghissimo ricordo.
Qualche volta rimane per qualche tempo ad aleggiare un sottile velo di nostalgia per il tempo del sogno che si è dissolto.
Qualche volte mi chiedo se non sarebbe preferibile vivere sempre nel tempo del sogno dove possiamo vivere momenti fantastici, incontrare persone che non ci sono più, parlare, discutere, amare.
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