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21 agosto 2021 6 21 /08 /agosto /2021 18:36
Orologi

Ho scritto di recente un what's app a mio figlio:
Qualche volta vorrei averti più vicino
Ma, d’altronde, non si può chiedere
all’arciere di tenere la freccia
che ha scoccato vicino a sè
Per sua natura la freccia
deve volare lontano

Mi sono addormentato di colpo

Quando mi sono svegliato,
potevo sentire da un'altra stanza
una musica cupa e ripetitiva,
some ominous music playing

Mi alzavo e vagavo per la grande casa vuota,
sempre con quella colonna sonora

Guardavo uno dei tanti orologi
appesi ai muri

E segnavano tutti dieci minuti alle dieci
Fuori era tutto buio
Quindi, era ancora notte
Poi, dopo aver placato l’arsura
che sentivo in bocca
con un grande bicchiere d’acqua fredda,
me tornai a letto e mi riaddormentai,
sprofondando in un sonno inquieto

E di nuovo mi svegliavo
tutto sudato stavolta,
oppresso dalla stessa musica ominosa
di prima e la bocca asciutta, allappata,
con la lingua che sembrava diventata di carta abrasiva

Di nuovo mi alzavo
dal letto che era diventato
come quello di Procruste
e giravo per la maledetta casa vuota
Andavo in bagno
bevevo a canna questa volta
per trarre sollievo

Guardavo l’ora
e il cuore mi balzava in petto
Gli orologi segnavano tutti
dieci minuti alle nove
Wow, pensavo con un senso di meraviglia,
Il tempo ha preso a scorrere all'indietro!

Di nuovo, mi addormentavo
E mi svegliavo
E guardavo l’ora
Ed erano dieci minuti alle otto di sera
con l’ultimo chiarore del giorno
che trapelava attraverso i vetri delle finestre chiuse
Ed ero ancora più meravigliato
per via di questa marcia all’indietro del tempo

Il vettore del tempo si è invertito!
mi ritrovai a pensare
Forse la freccia che ho scoccato
tanti anni fa
ritornerà da me

Ma non so se è veramente questo che vorrei

Mi sono riaddormentato ancora una volta
curioso di sapere se, al prossimo risveglio,
le lancette degli orologi avrebbero ticchettato
ancora all’indietro
Toc-tic
Toc-tic
Toc-tic

Ma, se la freccia che ho scoccato dovesse tornare a me,
anch'io dopo un altro po’ di tempo all'indietro,
dovrei sparire,

per tornare dentro l'utero di mia madre,
per poi diventare cellula appena fecondata
e poi definitivamente dissolvermi
quando le due cellule originarie
che si erano unite per darmi vita
tornassero a separarsi

La freccia deve volare libera,
non ci si può aspettare che ritorni indietro
o augurarsi che rimanga ferma,
come nel paradosso di Zenone

 

In ciò che ho scritto ci sono degli evidenti riferimenti letterari, ovviamente. In primo luogo c'è il riferimento a quella parte del poea di Hikmet in cui si parla dei figli e poi ovviamente, assieme al rimando ai paradossi di Zenone l'Eleatico, cè una citazione di uno dei capovalori di P. H.Dick che è Counterclock World, in cui si immagina un futuro distopico in cui il tempo ha preso a scorrere all'indietro, permenando in modo radicale le vite di tutti gli uomini che procedono letteralmente all'indietro, incluse tutte le funzioni fisiologiche (per esempio, ilcibo non viene più mangiato, ma viene "restituito", per dirne una.

Ma una cosa posso dire. Una volta, che un orologio cominciasse a correre all'indietro, è una cosa che mi è veramente capitata. Nella stanza in cui usavo ricevere i pazienti, tenevo su di un tavolinetto mobile accanto alla mia poltrona un piccolo orologio da tavolo a batteria, con il consueto quadrante e le lancette. Mi faceva comodo perchè ogni tanto senza dover girare la testa potevo controllare l'ora. Una volta nel pieno di una seduta mi accorsi, con grande meraviglia, che le lancette avevano preso a camminare all'indietro. Dovetti controllare due o tre volte prima di dovere accettare che era inconfutabile: le lancetta dei secondi (quella il cui movimento era più evidente) andava all'indietro e così pure quella dei minuti.

Mi chiesi, con una certa inquietudine, se non si trattasse di un fenomeno paranormale. Naturalmente pensai anche che, all'origine dell'anomalia potessero esservi delle cause naturali spiegabili, ma erano fuori dalla mia conoscenza. Provai perfino a togliere la batteria stilo e a rimetterla: per ocnstatare che il movimento delle lancette continuava imperturbato all'indietro.

Comunque, lo strano fenomeno continuò a verificarsi per giorni e giorni. Poi, da un momento all'altro, cessò e l'orologio riprese a segnare l'ora in maniera normale. Capitò un a seconda volta che le lancette di quell'orologio riprendessero a camminare all'indietro.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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