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20 dicembre 2019 5 20 /12 /dicembre /2019 11:43

Cammino reggendo in mano un’asta telescopica, del tipo di quelle per farsi i selfie, ma questa è davvero enorme e si estende sino all’altezza di diversi piani da terra.
Mi sento, a dire il vero, come l’Ispettore Gadget dei cartoni (personaggio che, di fatto, non è umano ma un robot con fattezze umane o, quanto meno, è un ibrido).
Cammino e intanto riprendo con il mio dispositivo gli scenari che si aprono man mano a volo d’uccello.
Mio figlio mi chiede cosa io stia facendo.
Una ripresa panoramica - rispondo io.

Ovvio...
E si impone una domanda a questo punto.
La tecnologia moderna con tutti i suoi ineffabili gadget ci rende più liberi?
O forse più schiavi?
Io propendo per il secondo corno del dilemma.
Siamo circondati di cose, di oggetti, di gadget appunto, di cui potremmo fare benissimo a meno. Siamo stati condizionati a pensare e a sentire che tutta questa miriade di oggetti siano per noi indispensabili.
Si tratta di cose che apparentemente migliorano la qualità della vita, ma di fatto la peggiorano e la complicano.
Ci rendono schiavi e soprattutto facilmente controllabili e manipolabili.
Bisognerebbe ritornare alla semplicità delle origini, ricordandoci sempre - come massima di vita - del famoso slogan “Il consumismo ti consuma”.

Rimangono esemplari Thoreau e la sua apologia di una vita trascorsa al riparo di una capanna nei boschi, lontano da tutte le suggestioni della modernità e dal caos della grande città.

Palermo, 7 dicembre 2019

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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