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8 novembre 2019 5 08 /11 /novembre /2019 09:55
David Almond, Il Bambino che si arrampicò sino alla luna, Salani Editore, 2012

Con Skellig ho scoperto di recente la narrativa di David Almond: mi è piaciuto davvero tanto e ora sto cercando di leggere tutti i suoi romanzi e racconti.
Il bambino che si arrampicò sino alla luna (titolo originale: The Boy Who Climbed To The Moon, nella traduzione di Giulia Risari), e edito Salani (2012) corredato con le belle illustrazioni di Federico Appel,  non ha di certo deluso le mie aspettative: è ancora una volta un racconto surreale e fantastico, basato sulla deliziosa trasposizione fantastica del tema sul viaggio sino alla Luna e ritorno; una affabulazione che si muove nel pieno rispetto dell'assioma secondo cui nella narrazione favolistica tutto deve essere possibile e di tutto può accadere, se soltanto si sospendono - come è giusto che sia - le leggi della razionalità e della logica.
Anche, in questo racconto, quello che passa (e che può essere molto importante per molti piccoli lettori o per lettori adulti che continuano ad alimentare il proprio sé bambino) è il messaggio che, se si vuole si può andare "oltre" e raggiungere luoghi che sono invisibili e dall'esistenza insospettabile, quando si è sprofondati a vivere nel seminterrato di un altissimo condominio.Un garbata, seppur potente, metafora sul tema dell'evasione attraverso una visione del mondo che, pur ludica, è anche tremendamente seria..
E' la stessa prigione a cui sembra di essere condannati a tramutarsi, se si ha abbastanza spirito d'iniziativa,in trampolino di lancio verso altri mondi: insomma, il vincolo che diventa possibilità visionaria.

(incipit) "Qualche tempo fa c'era un ragazzo piuttosto solitario di nome Paul che abitava in una città del Nord dell'Inghilterra. Viveva sottoterra in un appartamento nel seminterrato di un grande condominio. Sopra la sua testa c'erano piani su piani e famiglie su famiglie.
Questo faceva sembrare il mondo molto pesante e il cielo molto lontano
" (p.7).

(Risguardo di copertina) Il piccolo Paul trascorre malinconicamente la sua esistenza in città, tra le quattro mura dell'appartamento in cui vive con i genitori. Un bel giorno gli viene un'idea: salire all'ultimo piano del palazzo per toccare il cielo. L'ascesa verso l'ultimo piano gli porterà anche nuove conoscenze e nuovi stimoli. Soprattutto incontrerà l'artistica Molly e il suo bizzarro fratello Benjamin. I due aiuteranno Paul a verificare un'altra sua idea: che la luna non sia un pianeta ma un buco nel cielo, da cui filtra una gran luce. Paul si arrampicherà fino all'astro e scoprirà che la sua intuizione era giusta. La luna è effettivamente un buco che porta in un altro mondo tutto bianco dove vive tutto ciò che è sparito in cielo nei tempi passati: palloni aerostatici, pterodattili, elicotteri, aviatori, astronauti...
Età di lettura: da 10 anni.

Hanno detto:
"Non c'è davvero nessuno che sappia scrivere come Almond nellanarrativa per ragazzi o per adulti di oggi" (The Times)
"Una fiaba adatta a tutte le età. Un libro che unisce la profondità di visionee comprensione con una straordinaria delicatezza di tocco. Un classico moderno" (Philip Ardagh, The Guardian)
"Una storiasurreale e solo apparentemente semplice sulla libertà, l'immaginazione e l'amicizia" (The Sunday Times)

David Almond

L'Autore. David Almond è uno scrittore inglese specializzato nella narrativa per ragazzi, i suoi libri sono tradotti in più di quaranta lingue. In Italia ha pubblicato numerosi libri tra cui Skellig (Salani 2009), Argilla (Salani 2010), La storia di Mina (Salani 2011), Il bambino che si arrampicò fino alla luna (Salani 2012), Il grande gioco (Salani 2013), La vera storia del mostro Billy Dean (Salani 2014), Topo, uccello, serpente, lupo (Edizioni BD 2014), Mio papà sa volare (Salani 2017), Il sogno del Nautilus (Orecchio Acerbo 2017), La canzone di Orfeo (Salani 2018), Il ragazzo che nuotava con i piranha (Salani 2019).
Di premi ha fatto incetta, ma il più prestigioso è senza dubbio quello del 2010, l’Hans Christian Andersen.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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