Mi pervade un senso di estraneità e spaesamento
A volte più forte che mai: e allora mi sento veramente senza una patria
E quanto più mi sento radicato,
tanto più sono sradicato da ogni luogo
Forse perchè il posto dove mi sento più radicato
è una roccaforte isolata situato nel mio intimo
il ritiro ultimo dove rifugiarsi
Ce la metto tutta,
ma i miei sforzi sono vani
rimango estraniato
Questa notte ho fatto un sogno
Ero in un posto che, ad occhio e croce,
assomigliava alla casa di Altavilla e al terreno circostante
Dovevo ricevere la fornitura di acqua per l'irrigazione
Avevo aperto i rubinetti e i miei sensi erano all'erta
L'acqua con grande scroscio cominciava ad arrivare e a riempire i serbatoi
Ma, all'improvviso, qualcosa andava storto
altissimi zampilli cominciavano a schizzare verso l'alto
dalle giunzioni dei tubi
Succede di solito, perchè la pressione dell'acqua è forte,
ma stavolta si trattava di qualcosa di anomalo,
d'una forza quasi apocalittico
E, infatti, all'improvviso, grosse pietre
cominciavano a venire fuori dai muri della casa
e dalle pareti della vasca di raccolta,
la malta che le teneva uniti liquefatta (era questa l'impressione)
Tutto veniva portato via come da un maremoto,
un'onda di Tsunami,
ma solo la seconda parte, quella micidiale del risucchio
provocato dal ritirarsi delle acque che hanno profanato la terra
Mi ritrovavo sconsolato a guardare il disastro
Laddove c'era la casa
ora c'erano soltanto mucchi di pietre traballanti,
enormi buchi nei muri
o meglio dei loro frammenti rimasti in piedi in equilibrio precario
Ma non fuggivo via
Mi vedevo anzi mentre mentre mi davo da fare a preparare il cemento
e, senza nessun criterio, mettevo cazzuolate qua e là
per rabberciare i buchi
per tenere assieme i massi pencolanti,
per rimediare in qualche modo
Capivo tuttavia
che tutto questo mio agitarmi era assolutamente inutile
Una sinecura
Eppure, iterativamente,
continuavo a riempire caldarelle e buttavo l'impasto di cemento qua e là,
a casaccio
quasi fosse soltanto un'azione rituale,
un'apotropaismo per scongiurare mali peggiori
di cui l'evento di cui ero stato vittima e testimone
era soltanto l'annuncio ominoso
E, alla fine, c'era vicino a me mio fratello
nella sua carrozzina
Lo mettevo a suo agio con il tavolo davanti
e con il giornale ben dispiegato, come facevamo un tempo
La sua presenza era rassicurante e benevola
E qui il sogno finiva
This must be the place
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