Camminando al Foro Italico Umberto I di Palermo mi sono imbattuto in un writing (o scrittura esposta), forse nuovo o comunque recente, ma era da molto tempo che non mi capitava di passeggiare da quelle parti, e quindi non sparei dire quanto recente.
Questa la frase, tracciata con caratteri stampatello con vernice verde: "Non soffermarti ad amare".
Chi sa quali pensieri hanno spinto l'anonimo writer a vergare l'insolito messaggio...
Si é trattato di una forma di sua autoconsapevolezza cinica e disincantata, o di un invito (o esortazione)rivolto a se stesso ad andare oltre senza sforzarsi di amare alcuno/a?
Oppure, ha voluto essere il tangenziale rimprovero a colui/colei che non aveva ricambiato l'esplicitazione dell'amore?
In ogni caso, quale che sia l'interpretazione della frase, rientriamo pienamente nella definizione di Zygmunt Bauman sugli "amori liquidi" della contemporaneità e tutt'altro che imperituri come si soleva pensare un tempo.
Anche il più grande amore è destinato a naufragare e allora tanto vale non soffermarsi ad amare...
A volte, il writer scrive alla luce della sua esperienza personale; a volte, il senso di ciò che scrive è quello stesso del lanciare in mare un messaggio sigillato dentro una bottiglia di vero, sperando che il capriccio dei venti e delle correnti lo facciano arrivare un giorno tra le mani giuste (anche se il lettore delle parole così lanciate in mare rimarrà per sempre anonimo). A volte, tuttavia, nel caso dei messaggi dei writer metropolitani ci può essere il desiderio che proprio uno specifico destinatorio possa leggerli.
Come capita a volte nelle bacheche dei social, dove può comparire a volte un messaggio criptico. Tu allora lo commenti, ma il suo "proprietario" immediatamente ti bacchetta e ti corregge in privato: "Non avresti dovuto commentare, quello status non era rivolto a te. E' indirizzato ad una persona. Solo quest'ultima potrà commentarlo. Aspetto che si faccia avanti"
Palermo, Foro Italico
(foto di Maurizio Crispi)