Palermo si può raccontare attraverso la sua storia più celebre, attraverso le sue bellezze artistiche famose in tutto il mondo. Ma si può raccontare anche, come fa Ceraulo, attraverso le esistenze e gli aneddoti della gente che ci vive e ci ha vissuto.
Le città, infatti, sono fatte delle loro storie...
Quelli raccontati in Palermo nascosta ...non sono eventi tali da far costruire monumenti o lapidi, quanto aneddoti che lasciano piccole cicatrici, segnali sbiaditi, rughe: tutti insieme delineano l'espressione più intima della città.
Leggendo il volume di Fabio Ceraulo, palermitano DOC, dal titolo Palermo nascosta (Dario Flaccovio Editore, 2012) pieno di storie e aneddoti su una Palermo inedita e poco conosciuta, non si può non pensare a quel grande conoscitore (il più grande, forse) di Palermo che fu Rosario La Duca, il quale - grande storico di Palermo e studioso, teneva una rubrica settimanale sul Giornale di Sicilia dal titolo "La Città perduta", articoli che poi confluirono in una serie di volumi, in cui i sinogoli capitoli erano corredati di foto e di piantine, all'occorrenza. Fabio Ceraulo si pone esattamente in quella tradizione e in quel solco che è quello di raccontare Palermo, le sue cose nascoste, i suoi aneddoti e le sue storie: tutte cose che, senza questo sforzo, andrebbero sicuramente perdute, a meno di non sobbarcarsi a faticose e laboriose ricerche in archivio.
Le storie raccolte da Fabio Ceraulo si pongono, tuttavia, secondo una prospettiva lievemente diversa dal vertice di osservazione di Rosario La Duca. Questi andava alla ricerca di tracce della memoria da storico e le immortalava nei suoi documentatissimi articoli, facendo riferimento, la dove serviva, a preziose fonti scritte o di altro genere. Fabio Ceraulo, invece, si pone il compito di tramandare, fissandoli sulla carta, dei racconti orali, raccolti da conoscenti, amici e parenti e da quanti abbiano voluto condividere ciò che era di loro conoscenza. Ma entrambi, sicuramente, pur nella differenza di prospettiva sono animati da una forte passione per la loro città (per non parlare di u'attitudine esplorativa e di instancabile curiosità).
Il volume di Ceraulo è suddiciso in tre parti che sono "Spiriti e sortilegi" (con un'attenzione a fatti e misteri venati di occultismo e parapsicologia), "Memorie di Guerra" (che raccoglie testimonianze dei tempi della guerra) e e, infine, "Anime Palermitane" su persone protagonisti di piccole storie quotidiane o di fatti memorabili.
Dice l'Autore, nella sua premessa: "Questa raccolta di aneddoti su Palermo nasce dalla mia passione per la città in cui sono nato e vivo. Mi piace aggirarmitra vicoli, piazze e mercati per scoprirne i tesori e le magagne, per approfondire la conoscenza di luoghi e monumentie anche per accompagnare in giro, per diletto, chi vuole passeggiare insieme a me ed esplorareo ri-esplorare i vari quartieri, In queste mie pereregrinazioni ... mi sono ritrovato ad essere una specie di catalizzatore di piccole e grandi strori, di leggende metropolitane, di 'si dice', di episodi bizarri, di presunti "misteri" e di curiosità" (p.7).
E tutto questo l'Autore ha voluto condividerlo in questo volume, e prima ancora in un serbatoio primario di immagini e storie che è stata l'omonima pagina Facebook da lui creata. Il punto davvero meritevole è quello di aver trasformato racconti e testimonianze orali raccolti da terzi e propri ricordi personali relativi ad eventi trasmessi lungo l'asse transgenerazionale all'interno della sua stessa famiglia in documento scritto che potrà certamente sopravvivere all'estinguersi delle fonti che con un passaparola si sono tramandati il ricordo di eventi, di fatti strani, misteriosi e inquietanti.
Leggendo il libro, a chi è Palermitano, possono venire in mente molte altre storie oppure quelle esposte risuonano bene, perchè si innestano in racconti che ciascuno dei palermitani DOC - come l'autore - ha raccolto da bambino.
Per esempio, sarei portato a collocare nella sezione "Spiriti e sortilegi" una piccola storia che mi raccontava mia madre e che sucitava sempre in me una forte impressione. Ed era un racconto che, per il suo contenuto, mi cominciò a farmi solo quando ero più grande.
La famiglia della mamma era numerosa e per questo motivo, in relazione ad esigenze crescenti di spazio, ma anche di confortevolezza, si spostarono di frequente da un'abitazione all'altra, finchè dopo la morte del nonno finirono con lo stare in una casa di proprietà.
Per un certo periodo andarono ad abitare in un edificio della Palermo storica a più piani (costruito a fine Ottocento, probabilmente) il cui prospetto finiva ad angolo acuto. Si dice, nella cultura popolare, che gli edifici i quali - nella loro planimetria - presentino un angolo acuto possono essere infestati dagli spiriti.
Mia madre mi raccontava che in tutto il periodo in cui stiedero in quella casa si verificarono una serie di eventi gravi, tra i quali ci fu il Tifo che colpì uno dei suoi fratelli maggiori (il Tifo in era pre-ambiotica era una malattia grave e ad esito incerto, poichè richiedeva una convalescenza prolungata, una volta superato la fase dell'effervescenza frebrile, ed anche perchè proprio nella fase di remissioni erano possibili delle complicanze mortali (perforazione intestinale ed emorragie endoaddominali).
In famiglia, a causa di questa malattia vissero in un periodo di quasi lutto, temendo il peggio ad ogni momento. Ma alla fine mio zio superoò la malattia e si rimise.
Per tutta la durata della malattia, ma anche nei periodi antecedenti - così mi diceva mia madre - venne avvistato più volte un monaco incappucciato che saliva o scendeva le scale dell'edificio.
Purtroppo, non ho i dettagli specifici di quella casa: non c'è più nessuno dei testimoni di quell'evento a cui chiedere.
(nota editoriale sul risguardo di copertina) Piccole e grandi storie, leggende metropolitane, chiacchiere e “si dice”, presunti misteri e tante curiosità. C’è tutto ciò, e altro ancora, in Palermo Nascosta, raccolta di narrazioni orali che Fabio Ceraulo ha messo insieme passeggiando per Palermo e imbattendosi in parenti, amici, conoscenti ed estranei che avevano voglia di raccontare ricordi a un “esploratore urbano” come lui.
Ne viene fuori una città in cui si tramandano bizzarre vicende di spiritismo, si custodiscono amare memorie dell’epoca garibaldina e delle due guerre mondiali e si delineano ritratti di personaggi – alcuni illustri e molti sconosciuti – che hanno lasciato traccia di sé, nel bene o nel male, fra i loro contemporanei.
Senza alcuna pretesa di storicità, l’autore Fabio Ceraulo riporta con taglio semplice e immediato le dicerie, i piccoli accadimenti e le esperienze agre o divertenti che da secoli, o da appena una generazione, passano di bocca in bocca per le strade e le piazze di una "Palermo nascosta" che merita di essere svelata.
L'autore. Fabio Ceraulo è un palermitano d.o.c., nato e cresciuto nel centro storico, a cento metri dalla Vucciria e a centocinquanta dal Capo. Dopo la maturità classica ha intrapreso varie attività lavorative che lo hanno portato a fare anche esperienze all’estero. Attualmente lavora nel settore turistico e cura il blog “Palermo nascosta” (che ha dato il titolo a questo libro) e un omonimo gruppo su Facebook. Tramite quest’ultimo, organizza delle “passeggiate storiche” alla scoperta della città, seguite e apprezzate da un folto manipolo di appassionati.
Nel 2014, Fabio Ceraulo è tornato in libreria con un secondo libro di racconti e storie palermitane: un vero e proprio seguito ideale di "Palermo nascosta".
Si tratta del volume Palermitando, edito da Leima, una nuova e coraggiosa realtà locale.
"Palermitando" è un ideale percorso di un viaggiatore che entra in città dalle zone periferiche, si addentra per i quartieri storici, fino a terminare il suo itinerario nel cuore di Palermo: i tre mercati popolari.
Fabio Ceraulo passeggiando raccoglie storie e vicende di gente comune, che racconta i propri ricordi con la solita ironia palermitana. Storie divertenti, ma anche violente. Storie misteriose alternate a fatti di vita quotidiana.
Anche questo libro, come il precedente, è suddiviso in tre sezioni che sono: "Anime inquiete di periferia", "Racconti dei quartieri antichi" e "Drammi e gioie nei mercati popolari". Più un racconto finale, molto toccante e commovente, che si diatacca un pò dal resto del contesto. Le storie sono brevi, taglienti e molto dirette.
Tra i titoli, "Il figlio del lupo", "Il licantropo dell'Acquasanta", "L'ira del falegname", "Chi è quell'uomo?", "La leggenda di Casanova", "La notte dell'apocalisse".
La prefazione di Palermitando è stata scritta dall'attore palermitano Carmelo Galati ("Il capo dei capi", "La siciliana ribelle", "Il giovane Montalbano", "Braccialetti rossi").
Secret Palermo :: La Palermo Nascosta
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