Il 2 aprile 2017, siamo andati in visita in un sito, ubicato nell'area di Villagrazia di Carini (comune di Carini), scovato da Maureen. Si è trattato della visita ad una grotta orizzontale di cui ignoravo del tutto l'esistenza: e sono grato a Maureen per questa sua idea che mi ha dato l'opportunità di fare il turista, per così dire, dietro l'angolo di casa.
L'appuntamento é stato fissato in anticipo, poiché per via della necessità di mantenere il più possibile inalterata la temperatura della grotta sono fissate delle quote di visitatori giornalieri.
La giornata si era annunciata piovosa, ma l'escursione è stata confermata (d'altra parte si sarebbe svolta, per la maggior del tempo, al riparo).
La grotta è situata all'interno di una Riserva naturale integrale dedicata (istituita nel 1995), denominata appunto "Grotta di Carburangeli" che si trova in corrispondenza di un rilievo roccioso che, emerso dal mare in epoca antichissima, si trova adesso ad alcune centinaia di metri da esso in linea d'aria, e situato ad appena 22 metri slm.
La Grotta, interessante sotto il triplice aspetto paleologico, paleontologico e biologico, fu sede di scavi paleontologici compiuti dal Gaetano Giorgio Gemmellaro (Catania, 24 febbraio 1832 – Palermo, 16 marzo 1904, è stato un geologo, paleontologo e politico italiano; fu senatore del Regno d'Italia nella XVIII legislatura) e molti dei fossili ritrovati in quella campagna di scavo sono ora raccolti tra le collezioni del Museo a lui intitolato (sito a Palermo in corso Tukory), museo che fornisce una ricca testimonianza della presenza di specie animali, ora considerate esclusivamente africane (come l'ippopotamo, l'elefante etc.).
Il sito della Riserva Grotta Carburangeli si presenta con un Centro di Accoglienza, che offre al visitatore interessanti pannelli esplicativi e dove il personale addetto (è Lega Ambiente che ne ha la gestione) racconta gli elementi salienti delle grotte, della loro importanza come deposito di reperti paleontologici e come testimonianza di micro-ambiente che può ospitare forme di vitas (come ad esempio i pipistrelli). Il tutto, presentato con un linguaggio facilmente accessibile ai bambini. Questa iniziativa peraltro fa parte di una serie promossa da Lega Ambiente in cui Palermo (sia dentro le porte sia fuori porta) viene presentata ai bambini.
Il terreno circostante, attorno al Centro di Accoglienza (costruito con un'apprezzabile scelta ecologica in forma di discreta struttura in legno, con struttura portante metallica, ma assolutamente confortevole e funzionale, per lo svolgimento dei preamboli introdutti e per la visione di filmati al termine della visita in grotta), mentre il percorso che va da questa struttura ricettiva all'ingresso della Grotta è stato piantumato con specie vegetali tipiche che, oltre a rappresentare un'esempio di crescita di macchia mediterranea, a crescita avanzata potranno fare da barriera rispetto ad una serie di edifici abitativi non lontani.
La visita alla grotta, a sviluppo prevalentemente orizzontale, è suggestiva: e si tratta di una grotta in via di "estinzione", nel senso che le concrezioni calcaree la stanno progressivamente chiudendo; inoltre, la parte visitabile dal pubblico é relativamente limitata. Nei meandri più profondi non si può accedere per la visita (il personale addetto lo fa per ispezioni periodiche) vista la ristrettezza dei passaggi- Ci si ferma dunque a ridosso di una grata che impedisce il passaggio al di là.
Ciò nonostante - malgrado la sua brevità in termini lineari - la suggestione della visita è forte con i suoi elementi costitutivi quali la necessità di indossare gli appositi elmetti da speleologo con torcia frontale, l'osservazione delle gocce di acqua che si vanno formando e che rappresentano il primum movens nella formazione delle concrezioni calcaree, il silenzio, la temperatura costante, non possono non far pensare a "Il Viaggio al Centro della Terra", il romanzo must della letteratura di viaggio e di avventurra che ha fortemente alimentato la fantasia degli adolescenti di un tempo ormai lontano.
Si ha la netta sensazione di penetrare in un un mondo "altro" e dotato di una sua vita propria che segue ritmi diversi da quelli del mondo esterno.
Ci sente esploratori delle viscere della Terra e si ha la sensazione di viaggiare indietro nel tempo sino al tempo in cui penetrare in profondità nei meandri della montagna, al di là della rassicurante imboccatura di quelle caverne dove i primi uomini trovavano rifugio, aveva un valore sacrale e poteva rappresentare una sfida. E, infatti, in queste profondità ctonie risiedevano i Morti, ma avevano dimora alcuni dei (come nel caso della mitologia greca e latina, Efesto-Vulcano), dei che presiedevano anche all'estrazione e alla lavorazione dei metalli: e gli Uomini che apresero questi arti dovevano soggiacere a precisi rituali per poter compiere la loro opera che attingeva in qualche misura alle misteriose forze ctonie.
La zona vivibile delle caverne abitate all'alba dell'Umanità era, di fatto, una zona intermedia tra i pericoli esterni (le belve, i nemici naturali, le intemperie) e quelle minacce oscure che i primi uomini, immersi in un'interpretazione del cosmo di tipo animistico, temevano di veder emergere dai meandri profondi della stessa grotta: quindi i fuochi, tenuti costantemente accesi e la luce e il calore che ne promanavano avevano una funzione protettiva contro questo duplice ordine di pericoli: quelli provenienti dal di fuori e quelli che, invece, avrebbero potuto risalire dal profondo.
Non a caso nelle aree della grotta più distanti dall'entrata, in questa sorta di zona-cuscinetto, venivano collocate le necropoli, i luoghi di sepoltura, dove i morti avrebbero avuto una funzione di guardiani dei passaggi più riposti. E qui, nella parte più riposta della Grotta sono state rinvenute delle zone adibite a ppunto a sepoltura: a testimonianza di questo uso della grotta, in corrispondenza di quella che oggi è l'imboccatura prinicipale è stata identificata una pittura rupestre che, secondo una delle interpretazioni, avrebbe avuto appunto una funzione rituale contro questo tipo di pericolo.
Il sito è davvero ben gestito dalla Lega d'Ambiente, con l'intendimento di fare sempre meglio ed ampliare l'offerta, non solo ai visitatori occasionali, ma anche alle scolaresche.
Tutte le foto che corredano il post sono di Maurizio Crispi