Il porno oggi è sempre più "espanso" e permea i mezzi di comunicazione di massa e i social, oltre ad essere divenuto di facilissimo accesso e universale fruizione. Si tratta di un porno sempre più frammentato, tuttavia, in cui ciò che dominano sono singole "scene" e non tanto parvenze di storie, con una loro sceneggiatura (per quanto povera) e con uno sforzo recitativo da parte degli attrori/perfomanti.
Nei tardi anni Ottanta e negli anni Novanta si sviluppò negli Stati Uniti un vero e proprio Porn Star System, con le sue star e con i suoi premi e, a seguire, in Europa, questo trend sbarco in Europa, e in particolare in Francia (con l'attore/leader Marc Dorcel) e in Italia (con le geniali intuizioni di Riccardo Schicchi, dalla creazione di una sua "scuderia" alla creazione di un'etichetta indipendente).
Ed è così che anche in Italia nacquero le pornstar, simili a quelle d'oltreoceano, come Cicciolina, Moana Pozzi, Milli D'Abbraccio, per non parlare delle altre e gli equivalenti maschili (anche se al maschile la vita delle pornstar è molto breve ed effimera e, per lo più, salvo che non riescano a "vendersi" bene, hanno una vita effimera come le falene): nel sistema americano vi furono delle eccezioni, tra le quali potremmo ricordare John Holmes ("the King of Porno" o anche meglio conosciuto come Mister Trentatré Centimetri) e dalle nostre parti un Rober Malone o il celebratissimo Rocco Siffredi (che ha dato vita ad un suo marchio personale ed ha avuto grazie alla sua abilità e al suo farsi cercatore di talenti al femminile lunga durata).
Oggi, le regole sono ancora le stesse, ma è ancora più facile entrare nel mondo del Porno: unica condizione è quella di essere in condizione di giocare tutto sulla propria visibilità mediatica e l'inserimento "virale" di se stessi nel web, oltre che diventare una presenza espansa nei social, con la capacità di essere e di bene apparire, curando al tempo stesso delle proprie linee di merchandising (film, oggettistica erotica, fumetti e quant'altro o partecipando ad eventi tipo fiere o feste erotiche in cui è possibile stabilire un contatto de visu con i propri fan). E di questo "stile" una Valentina Nappi ce ne dà un esempio, come anche una Michelle Ferrari una Vittoria Risi o altre che sono transitate al porno dopo aver percorso le tappe di una carriera come modelle e di performer a luci rosse, nei teatri e nei nightclub.
Oggi, ognuno si muove abbastanza isolato e cerca di seguire le proprie strade, inventando ogni giorno delle nuove soluzione e cercando di essere imprenditore di se stesso/a, Chi non è capace di questa continua innovazione naufraga nel mare della rete e di lui/lei si perde ogni possibilità di contatto con la Realtà.
Perché un porno-attore abbia successo le contaminazioni con la realtà dell'apparire e dell'autodivulgazione di Sè (quella che Norman Mailer ha definito "pubblicità per me stesso") devono essere continue ed incessanti.
In passato i performer del Porno, uomini o donne che fossero, costituitvano una piccola grande comunità, si conoscevano tra loro e - al di fuori delle scene - vivevano in modo alternativo alcuni, in modi super-convenzionali altri.
Erano un vero e proprio "bunch of friends", come del resto ai tempi del massimo successo di Schicchi coloro che erano entrati a far parte della sua scuderia.
Ci si chiede quali debbano (o possano essere) le traiettorie di vita dei porno-attori/attrici, quando la voglia di stare dentro questo mondo si fa per loro più tenue e vogliono passare ad altro.
Non ci sono studi significativi al riguardo: una risposta possibile viene dal film-documentario di Bryce Wagoner, dal titolo "After the porn Ends" (2012) che ha ha cercato di seguire retrospettivamente - con lo strumento di interviste fatte nel presente - le carriere delle star, nate all'interno del porn star system californiano e statunitense, cui hanno accettato di sottoporsi ex attori e attrici del porno che raccontano le loro scelte o “non scelte”, nel senso che tutti ebbero l’opportunità di entrare nel mondo del porno, in situazioni in cui non avevano altri talenti e altre possibilità di guadagnare dei soldi.
Vengono intervistati - con un abile e accattivante montaggio che riprende scene della vita di ciascuno all'apice della carriera “porno” - molti dei più grandi rappresentanti del filone porno-chic statunitense, degli anni dell’opulenza della pornografia, quando ancora si giravano dei veri film con grossi budget, e non solo - come oggi accade - solo scene frammentarie.
La cosa interessante è anche quella di vedere questi attori nelle loro scelte di vite attuali, nei momenti in cui coltivano i propri hobby o le attività lavorative in cui si sono reinventati.
L'interrogativo è proprio questo: cosa succede a queste persone quando finisce per loro l'età del porno?
Riusciranno a distaccarsi del tutto oppure rimarranno totalmente invischiati e "contaminati" da un'immagine di sè che hanno creato e che non potranno più dismettere?
Certo è che alcune, allora (come del resto oggi) passarono alla carriera di escort di lusso, come è - ad esempio - accaduto con la nostrana Milly D'Abbraccio (al riguardo fa fede un'intervista rilasciata ad un quotidiano online).
Ciò che è stato vero per gli attori dell'hard americano di trent'anni fa, non è detto che sia vero per quelli di oggi.
Per le pornostar americane, sì, c'era la diffusione dei loro film secondo i canali convenzionali, ma non c'era ancora il web con la sua capillarità e la possibilità di inserirvi qualsiasi cosa.
I contemporanei si trovano di fronte al fatto ineludibile che quando vorranno lasciarsi l'esperienza del porno alle loro spalle, non potranno farlo per tutto e vi rimarrano parzialmente invischiati, poiché tutto quello che loro hanno fatto nel mondo e nello stile dell'hardcore continuerà a rimbalzare di continuo da un sito web all'altro.
Cosa potranno dire questi uomini e donne ai propri figli che divenuti adolescenti o adulti faranno le proprie ricerche "a luci rosse" nella rete e vi troveranno foto e filmati di papà e mamma?
Non si può dare una risposta certa a questo quesito: quelli che lo fanno probabilmente lo fanno soltanto per esprimere un pesante giudizio morale.
Un'ipotesi plausibile è che negli sviluppi odierni che sono quelli - come già detto - del "porno espanso" si vada verso una "normalizzazione" del Porno e verso una sua concezione/rappresentazione di attività di puro "intrattenimento" e che ognuno sarà libero di esprimere la propria sessualità come meglio crede e di contaminare la rete con le immagini di se stesso ruolo di sex performer.
Staremo a vedere.
After Porn Ends (Director: Bryce Wagoner. Studio: Oxymoron Entertainment, 2012). After Porn Ends, is a documentary that not only examines the lives and careers of some of the biggest names in the history of the adult entertainment industry; but what happens to them after they leave the business and try to live the average lives that millions of others enjoy.
They hailed from the rural South, steel towns, and the San Fernando Valley. As teenagers, and young adults, none of them thought that porn was in their future. They were artists, baseball players, child prodigies, and even Ivy Leaguers. Now, after their lives in porn; they’re television stars, bounty hunters, writers, and social activists. What happened in between? And now that they’ve moved on, can they really live a normal life after porn?
After Porn Ends has taken a look into that fascinating industry from the other side of it. What happens when a porn star wants to quit? By interviewing and examining the experiences of stars like Asia Carrera, Houston, Randy West and others, the film seeks insight into the chapter of their lives after the bright shine of fame wears off.
It sounds a bit like still being in a strip club when the main lights go up. Except the strip club is your life.
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