Qualcuno ha lasciato aperta la saracinesca del mio garage: il leone mio ospite è uscito fuori e nessuno riesce più ad acchiapparlo.
Come farò? Non è un cane e non risponde al mio richiamo: e non è mica facile acciuffarlo per la collottola per ridurlo alla ragione. In meno d’una frazione di secondo potrebbe sferrarti una zampata micidiale con quei suoi possenti artigli.
Sì, nel mio garage tengo non solo il cane, ma anche una capra e questo leone.
La capra è venuta dopo il cane e ha sostituito le pecorelle di Tarling Street che si erano trasferite numerose e che, successivamente, si sono adattate a stare nei sottotetti.
Poi, siccome Frida non era soddisfatta della compagnia della capra che era sempre mugugnosa, poco cordiale e sempre intenta a ruminare, è arrivato il leoncino. E Frida è stata felice di averlo come ospite: presto lo ha adottato.
Il leone, ora é cresciuto a dismisura.
Però, soltanto ora che è scappato, mi sono reso conto che, da quando è arrivato, non gli avevo mai dato da mangiare.
Se è cresciuto e non è deperito, si sarà arrangiato da solo: forse avrà mangiato topi o scarafaggi.
Una volta quando ero bambino mi diedero una tartaruga terrestre. Grande fu la mia meraviglia nel tenere tra le mani questo essere rettiliano: dopo averla d io, per consiglio della mamma, la portai nel garage della casa di allora, umido e odoroso sempre di terra bagnata, perché alle sue spalle c’era un grande giardino selvatico. Mi dissero di tenerla là per l’inverno perché presto sarebbe caduta in letargo e, in funzione di ciò, si sarebbe cercata un anfratto tranquillo. Ed io, fiducioso, non le portai mai da mangiare, se non di tanto in tanto qualche foglia di lattuga. Ogni tanto andavo a trovarla e provavo a vitalizzala, dandole colpetti con uno stecco. Ma lei non si muoveva mai. Finché, con il sopraggiungere della primavera, andai a guardare meglio nel suo anfratto e la tartaruga era morta. Tutt’attorno a lei dominava un odore dolciastro di decomposizione che si mescolava a quello della terra umida e dello strato di foglie cadute. Ricordo che questa morte fu per me una grande delusione. Mi sentii tradito in qualche misura ed anche in colpa (al pensiero che non avevo fatto le cose per bene).
Ma il mio leone è ora un possente esemplare adulto, con i muscoli che guizzano sotto la pelle quando si muove ed una folta criniera fulva, e zanne possenti che si vedono, bianco giallastre quando ruggisce.
Come farò a catturarlo e a riportarlo dentro il garage?
E sì che gliel’avevo detto a tutti quanti: “Non aprite quella porta! E, se l’aprite, ricordatevi di chiuderla per benino subito dopo!”
Ma nessuno sta mai ad ascoltarmi.
C’è una festa nel cortile di casa. Ormai nel mio condominio e in quello di fronte ci abitano solo musulmani.
Posso vedere tutto bene dal mio vertice di osservazione: adesso io abito nel grande attico in cima al palazzo, le cui terrazze ampie e digradanti a scaloni come i Giardini di Babilonia, si sono trasformate in una foresta lussureggiante.
Forse il leone si sarà nascosto tra le piante della mia foresta.
E, di notte, in questo periodo che è quello del Ramadan si banchetta e si festeggia.
Dall’alto, sporgendomi oltre la ringhiera, posso vedere che tutte le luci sono accese, dentro gli appartamenti, e sembra che nessuno accenni soltanto a voler andare a dormire.
Si sentono risate e conversazioni sommessi, tintinnii di stoviglie e di posate.
Dal cielo, pendono festoni di corde a cui sono attaccate decine di bambini che cercano di dare la scalata al cielo per raggiungere un immaginario albero di cuccagna.
Sono un po’ preoccupato per loro: temo che qualcuno possa cadere e farsi del male.
Chiamerò the Catcher in the Rye. Sono certo che lui potrà aiutarmi.
Cosa dovrò fare prima di tutto? Aiutare i bambini ed impedire che cadano dabbasso? Oppure cercare il leone e riportarlo giù nel garage per impedire che faccia del male a qualcuno? Oppure occuparmi di Frida e della capra che sono rimaste entrambe giù in garage in attesa fiduciosa del loro pasto?
Che dilemma in insormontabile!
Sì, sì! Chiamerò the Catcher in the Rye. Lui saprà ben consigliarmi!
Nelle foto: I leoni rutelliani di Palermo (bronzi) e il monumento al Leone Morente a Lucerna (marmo)
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